Juve, il futuro tutto a fine stagione. Sul mercato spunta Jorginho

A fine anno Giuntoli e Allegri si incontreranno, ma conta anche il Cda con Calvo che ha in mente Conte. Rivoluzione a centrocampo: c’è Jorginho

di MANUEL MINGUZZI -
29 aprile 2024
Jorginho

Jorginho

Torino, 29 aprile 2024 – Il futuro di Max Allegri sarà comunicato a bocce ferme. Solo terminata la stagione il tecnico bianconero e Cristiano Giuntoli si incontreranno per capire quale strada intraprendere, cioè conferma, come da contratto, oppure esonero, lasciando spazio a un nuovo ciclo tecnico (Thiago Motta e Antonio Conte i possibili candidati). La concentrazione del club è ora tutta finalizzata ai due obiettivi sportivi della stagione, che sono ovviamente il ritorno in Champions League e la vittoria della Coppa Italia, che vorrebbe dire riportare un trofeo in bacheca dopo tre anni.

Due settimane chiave

Da qui la 15 maggio la Juve si gioca tutto. I bianconeri sono ora a quota 65, di fatto a pochi punti dalla matematica qualificazione in Champions League e in campionato ci saranno due appuntamenti importanti. Il primo a Roma il 5 maggio contro De Rossi, perché fermandolo Allegri terrebbe a distanza una diretta inseguitrice e potrebbe sfruttare il ‘jolly’ Salernitana allo Stadium, la giornata successiva, per cementare il ritorno nella coppa più importante. Poi, il 15 maggio ci sarà la finale di Coppa Italia, ovvero l’occasione di riportare un trofeo in bacheca dopo diversi anni. Di fronte l’Atalanta, senza Scamacca, per una coppa che potrebbe anche dare ad Allegri qualche chance di riconferma, puri ricordando che in passato sono stati sostituiti Sarri, nonostante uno scudetto, e Pirlo, che aveva portato due trofei. ‘Ci sono davanti ancora 20 giorni di lavoro’, le parole di Allegri dopo il Milan che confermano il fatto che da qui al 15 maggio per la Juve sarà il viatico decisivo della stagione.

Con un trofeo Allegri può restare?

Ma davvero il futuro di Allegri può essere deciso da un trofeo o un paio di partite? Difficile, nel senso che una dirigenza avveduta avrà tracciato un bilancio sul lungo periodo e di conseguenza una idea di futuro ce l’avrà già indipendentemente dalle prossime partite. La domanda, in sostanza è: con una squadra migliore Allegri può riportare la Juve in lotta Scudetto oppure serve cambiare anche il manico? Da questa risposta dipenderà tutto, senza dimenticare il lato economico perché Allegri prende 7 più bonus fino a giugno 2025 e un esonero, con annesso nuovo ingaggio, costerebbe alla Juve quasi venti milioni di euro, a cui andranno aggiunti anche i 10 milioni da corrispondere a Cristiano Ronaldo, che è un discorso a parte ma comunque dragherà risorse dal budget. Per ora, il direttore tecnico cristiano Giuntoli ha rilasciato dichiarazioni possibiliste sulla conferma, ma Allegri è un allenatore esperto e conosce il calcio da tanto tempo e quando si sentono continui rumors sui possibili sostituti significa che qualcosa sotto c’è. ‘Di certo nel calcio non c’è nulla’, le parole di Max sul futuro. Non è un mistero che attorno alla panchina Juve circolino due allenatori. Il primo è Thiago Motta, che è ancora quarto con il Bologna e da ieri ha matematicamente riportato i rossoblù in Europa dopo venti anni - l’ottavo posto è certo ma i felsinei puntano alla Champions - un allenatore giochista, con una proposta chiara di calcio, propositiva, ovvero esattamente il contrario di ciò che c’è ora. E servirebbe rivoluzionare profondamente la rosa. Che ci siano stati colloqui con il suo agente è il segreto di Pulcinella, ma Thiago ad ogni domanda sul futuro si è sempre opposto e la massima concentrazione è sulla lotta Champions, con il Bologna che è ancora convinto di poterlo rinnovare con determinate promesse sul mercato se la squadra arrivasse quarta, facendo leva anche sull'affetto del popolo rossoblù per questa incredibile stagione. L’altro nome è invece l’usato sicuro, ovvero quell’Antonio Conte che ha già rilanciato la Juve post Calciopoli. Non sarebbe uno stravolgimento tecnico, Conte lavora di 3-5-2 con un calcio aggressivo ma non ostentato nel possesso palla e fa dell’intensità e dell’equilibrio il suo marchi di fabbrica. Giuntoli, probabilmente, sceglierebbe Motta, mentre un’ala della dirigenza, Calvo, andrebbe su Conte. La sensazione è che Elkann lascerà carta bianca al Cda.

Mercato: spunta Jorginho

Di sicuro, Cristiano Giuntoli non resta fermo sul mercato e si sta muovendo soprattutto sul centrocampo. Arenata la pista Lewis Ferguson, lesione al crociato e ritorno in campo tra cinque mesi, la dirigenza juventina lavora sia ad un mediano di inserimento sia ad un mediano di ordine. La stagione di Locatelli non è stata esaltante e allora dalla Spagna emerge il nome di Jorginho come sensibile obiettivo Juve, tra l’altro con un passato a Napoli esattamente come Giuntoli. Il mediano della nazionale sembra intenzionato a rientrare in Italia e la Juve sta sondando il terreno. Sulle altre piste le situazioni sono note. Teun Koopmeiners è un giocatore che piace, ma costa almeno 60 milioni e su di lui c’è la fortissima concorrenza della Premier League, soprattutto del Liverpool. Difficile per la Juve partecipare ad aste con quelle cifre. Sulla lista di Giuntoli restano poi Merino della Real Sociedad e Sudakov dello Shaktar. Lo stesso discorso, stavolta per l’attacco, per Joshua Zirkzee. L’attaccante olandese è corteggiato da tempo dal Milan, ma ci sarebbero anche Inter e Juve. Ausilio sul giocatore è stato chiaro ‘è una punta interessante, ma la vedo difficile’. Quel ‘difficile’ è relativo ai costi. Su Zirkzee c’è una clausola di 40 milioni in possesso al Bayern, che non pare intenzionato ad esercitarla, così il Bologna potrà fissare il proprio prezzo e si parla di almeno 60-70 milioni, cifra molto difficile per il mercato italiano. Non a caso, si è mosso l’Arsenal che potrebbe offrire 6 milioni di ingaggio e 50 milioni di sterline al Bologna. In ogni caso, l’arrivo di Zirkzee vorrebbe dire sacrificare Dusan Vlahovic. Infine, la difesa. Bremer è corteggiato dal mercato ma la Juve vorrebbe tenerlo, anzi affiancargli un difensore di talento. Il nome, in questo caso, è Riccardo Calafiori del Bologna, traslato centrale da Thiago Motta dopo aver fatto il terzino al Basilea. I costi, in questo caso, sono di circa 30 milioni di euro, sempre ammesso che il Bologna voglia cedere dopo l’eventuale qualificazione in Champions che darebbe ai rossoblù un aumento dei ricavi di 30 milioni di euro…

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