Juve, Huijsen per finanziare Todibo: trattativa a oltranza col Nizza

Il giovane centrale uscito dalla Next Gen sacrificabile per Jean Clair Todibo: il Nizza chiede 40 milioni. No al Chelsea per Yldiz

di MANUEL MINGUZZI -
21 luglio 2024
Jean Clair Todibo

Jean Clair Todibo

Torino, 21 luglio 2024 – Tutto su Jean Clair Todibo. Con Riccardo Calafiori diretto all’Arsenal, affare per il Bologna da circa 50 milioni di euro, cifra irraggiungibile per la Juve, Cristiano Giuntoli si è tuffato con decisione sul centrale del Nizza, preferito nettamente a Jakub Kiwior, che l’Arsenal libererebbe dopo l’innesto di Calafiori. A finanziare l’affare può essere Dean Huijsen, giocatore in uscita dalla Juve e che non rientra nei piani di Thiago Motta. Il Psg non ha formulato l’offerta giusta, ma nelle ultime ore si è mossa la Bundesliga e qualcosa potrebbe nascere.  

Todibo costa 40: muro Nizza, ma la Juve va a oltranza

Non è semplice la trattativa per Todibo, centrale del Nizza da cui la Juve ha già prelevato Khephren Thuram. I francesi si sono messi di traverso e hanno posto l’asticella a 40 milioni nonostante la volontà, già chiara, del giocatore di accasarsi a Torino. Dalla Francia si mormora che al Nizza non sia andato giù il modus operandi della Juve, che ha interpellato prima il ragazzo trattando direttamente con il suo entourage scavalcando la società transalpina. Ma Todibo vuole la Juve e per questo trapela ottimismo. Anche con Thuram la Juve ha utilizzato la stessa strategia e per ora il Nizza, un po’ come il Bologna, non vorrebbe cedere Todibo. Ma c’è il giocatore, ormai d’accordo con Giuntoli per un contratto fino al 2029 a 2 milioni di euro l’anno. Todibo preme per andare a Torino e ha messo in secondo piano tutte le altre offerte. Servirà trovare la quadra con il Nizza. Gli intermediari sono al lavoro e la formula per ora è un prestito oneroso con obbligo di riscatto, ma il Nizza, al massimo, vorrebbe incassare subito e non tra un anno. Insomma, un’altra pista complicata dopo Calafiori che è ad un passo dall’Arsenal per circa 47 milioni di euro più bonus.

Huijsen può finanziare Todibo

 

Giuntoli ovviamente lavora in uscita per finanziare il mercato in entrata. Detto di Matias Soulè, corteggiato da Leicester e Roma, richiesta di 35 milioni di euro, c’è anche Dean Huijsen in lista partenti. Il giovane centrale classe 2005 non rientra nei piani di Thiago Motta e la dirigenza sta lavorando sul mercato per capire se potrà incassare in breve tempo circa una trentina di milioni di euro. C’era una mezza idea del Psg, ma non si è ancora tramutata in una offerta economica soddisfacente, così la Bundesliga potrebbe tornare una opzione concreta. Huijsen piace a Borussia Dortmund, Wolfsburg, Stoccarda e Bayer Leverkusen e Giuntoli ha fissato una cifra di incasso di 30 milioni di euro. Questa è la richiesta per il classe 2005, ma eventualmente anche offerte da 25 milioni più bonus potrebbero convincere i bianconeri a cedere. Sarebbe un sacrificio necessario per poter reinvestire proprio su Todibo e chiudere i conti in difesa con Bremer, che dovrebbe rimanere, Gatti e Danilo. In uscita c’è invece Rugani, per cui si è raffreddata la pista Bologna, sempre forte su Hummels, così il suo procuratore sonda possibili destinazioni in Serie A non essendoci l’intenzione di andare in Arabia.

Yldiz incedibile

 

Non farà cassa, invece, Kenan Yildiz. Il talento turco è in procinto di indossare la maglia numero dieci che fu di Alex Del Piero, il suo idolo, e Thiago Motta ne apprezza talento, qualità e mentalità. Yldiz è predisposto a imparare, migliorare, crescere il suo bagaglio tecnico e il neo allenatore apprezza il suo atteggiamento per dedizione al lavoro. Tradotto: è incedibile. Ci aveva provato il Chelsea per il classe 2005 ma la Juve si è subito negata e non sarà lui l’uomo plusvalenza. Yldiz sarà perno della Juve del futuro, con il dieci sulle spalle, e infatti il club pensa al rinnovo di contratto con adeguamento. Proseguono le trattative. L’idea bianconera è rinnovare fino al 2029 Yldiz, allo scopo di blindarlo, adeguando l’ingaggio a 1.2 milioni, quasi quattro volte quello che guadagna ora.

Iuliano: “Rabiot? La Juve viene davanti a tutto”

 

La settimana è vissuta anche sulla conferenza stampa di presentazione di Thiago Motta, che come suo solito ha usato parole equilibrate, dando però qualche messaggio interessante. Tipo che alla Juve bisogna vincere. Motta non ne pare spaventato ed è consapevole che le pressioni a Torino saranno diverse rispetto a quelle di La Spezia e Bologna. Mark Iuliano, da giocatore, quel tipo di pressione l’ha vissuta, vincendo, e sa cosa significhi rappresentare i colori della Juventus. Il primo approccio di Thiago ha convinto l’ex difensore che ha Radio Bianconera ha parlato così: “Motta la scelta giusta? Solo il tempo lo dirà – le sue parole – Per fare un’analisi sarebbe facile aspettare i risultati, ma penso che la società e Giuntoli stiano facendo un buon lavoro. Le parole di Motta le ritengo giuste. Lui ha fatto gavetta e ora è in un grande club. A Bologna ha reso fortissima la squadra”. Quello che più stuzzica i tifosi bianconeri è sicuramente l’aria nuova che si respira dopo tre anni non esattamente forieri di risultati, Coppa Italia di maggio a parte. Il ritorno di Max Allegri ha funzionato il giusto, non sono arrivati risultati e il gioco è risultato stantio e poco moderno, ma i sostenitori dell’ex tecnico la mettono anche sul piano del mercato: ora ci sono investimenti, prima no. Allegri i Douglas Luiz e i Thuram non li avuti e i recenti acquisti di Djalo e Alcaraz non hanno rappresentato un valore aggiunto. L’uscita di Allegri ha portato con sé anche quella di Rabiot, scelta che Iuliano non ha apprezzato: “Rabiot dovrebbe dire grazie a vita alla Juve che lo ha preso quando nessuno credeva più in lui. Rabiot è forte, ma la Juve viene prima di tutto”. Iuliano apprezza il nuovo corso: “Mi piace questa aria nuova, ho fiducia”, la sua risposta. Nella Juve di oggi nessuno si fa prendere per il collo: “Non ci sono certezze e il club non si fa prendere alla gola. Questo nella storia della Juve è sempre accaduto”.

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