Motta ritrova la Juve e Vlahovic, ma ora c’è il campionato: “Pareggiare è come perdere”
I bianconeri si prendono lo scalpo del City e mettono i piedi nei playoff, con speranze di ottavi di finale. Adesso serve lo scatto in campionato
Torino, 12 dicembre 2024 – Come è possibile cambiare così? Una Juve a due facce, tra Lecce, Bologna e City. Con le prime due sciagurati pareggi, giocando peraltro male, con la miglior squadra d’Europa degli ultimi anni, seppur in crisi, una vittoria di grande prestigio e grande mentalità. Finanche adattandosi al gioco avversario per colpirne i punti deboli. Che sia un problema di mentalità? Forse. Thiago Motta ritrova la sua Juve nella partita più difficile e lo fa in casa, in uno Stadium caldo e che dunque riassapora l’entusiasmo che si era spento sabato con il Bologna di Italiano, capace di dominare per larghi tratti e punito solo dall’episodio finale. Tutta la Juve e il suo contrario in quattro giorni. Queste partite, si dice, si preparano da sole e forse risiede qui la spiegazione del problema: avere la mentalità da big anche in partite meno succulente. Preparare il City è una cosa, preparare un match di Serie A un’altra.
Vlahovic torna al gol: “Pareggiare è come perdere”
E davanti è tornato al gol Vlahovic, con una rete da bomber, cioè il mestiere che lui sa fare meglio, dentro l’area, di rapina, da rapace, caratteristiche che Motta deve trovare il modo di valorizzare il più possibile. Proprio l’attaccante serbo ha suonato la carica contro il City e promettendo battaglia anche in campionato, dove lo scopo è risalire: “Non era un periodo positivo per noi – le sue parole – Per la Juve pareggiare è come perdere e questa vittoria ci serviva per aumentare la nostra fiducia. Ora dobbiamo continuare così perché tra pochi giorni giocheremo di nuovo in campionato e servirà assolutamente un risultato positivo”. Ma come si spiega questa differenza di rendimento tra Italia ed Europa? Vlahovic la pensa così: “Due giorni fa ho parlato ai compagni e ho detto che non avevo paura del City perché la partita si preparava da sola. Dobbiamo migliorare in campionato. Le assenze sono state tante ma non devono essere un alibi. Serve lo stesso atteggiamento sempre”. Eccola qui, dunque, la spiegazione. Preparare una partita con il City è una cosa, prepararne una di Serie A non di cartello è un’altra e a volte la Juve sembra sedersi e adattarsi invece di continuare con la stessa mentalità. Dovrà lavorarci Motta se vorrà tenersi i primi quattro posti e tornare in gioco per lo Scudetto.
Vlahovic in faccia ad Haaland
La serata magica di Dusan Vlahovic è stata coronata dal duello vinto con il collega Erling Haaland, la stella del City. Il serbo è ha toccato quota 100 gol in Italia tra Fiorentina e Juventus (49 e 51), battendo nel duello a distanza il norvegese, che invece si è fermato sulla mano di Di Gregorio. DV9 ha arginato la pareggite acuta della Juve e lo ha fatto nella serata più rappresentativa, nel big match di giornata, contro la squadra che ha dominato in Inghilterra negli ultimi anni. E con questa vittoria non solo la Juve mette due piedi dentro i playoff, ma si è ritagliata la possibilità di giocarsi pure gli ottavi di finale diretti nelle prossime due sfide, abbordabili, contro Bruges e Benfica. Con sei punti Motta potrebbe saltare il turno di spareggio e giocare due partite in meno con l’anno nuovo sarebbe una straordinaria notizia per risparmiare energie.
Perinetti: “Fare gol è il mestiere di Vlahovic”
Alla Juve serve il miglior Vlahovic, non solo perché è l’unico centravanti disponibile, ma anche per dare alla squadra un terminale offensivo che fornisca presenza negli ultimi sedici metri. Non è Zirkzee, che faceva nel Bologna di Motta il regista offensivo, e per questo tocca a Thiago valorizzare il più possibile le caratteristiche di Dusan, più da centravanti e meno da rifinitore, dunque con l’esigenza di fargli arrivare più palloni possibili da concretizzare. Un po’ più la squadra al servizio del centravanti che viceversa: “Vlahovic fa l’attaccante e segnare è il suo mestiere – il pensiero di Giorgio Perinetti a Tmw – Il gol segnato lo può rilanciare e dargli fiducia per il futuro”. Bene anche Motta, che ha battuto Guardiola: “La Juve ha tenuto testa e anche i cambi sono stati felici, vittoria meritata – ancora Perinetti – Cosa succede al City? Credo ci sia sfiducia, ci sono state delle occasioni ma non le hanno concretizzate e anche Haaland si è messo le mani sui fianchi. Sembrava rassegnato”.
Di Gregorio la certezza: “Siamo un grande gruppo”
Dopo qualche partita in cui è toccato a Perin, Michele Di Gregorio è tornato a difendere i pali nel match di Champions League contro il City di Guardiola, con la solita prestazione di grande concretezza. Belle parate, solida presenza a dare certezze alla difesa, buon investimento di Giuntoli per averlo portato a Torino. Parata decisiva su Haaland nel primo tempo, Di Gregorio è certamente uno dei punti di forza della squadra con un sano dualismo con Mattia Perin: “Siamo molto contenti della vittoria, c’è un grande gruppo e meritavamo una serata così. Godiamocela fino in fondo”, le parole del portiere a Uefa.com. Dopo tanta gavetta, tanto lavoro, tanti sacrifici, Di Gregorio è arrivato fino alla Champions League e ad affrontare campioni come Haaland. L’emozione è inevitabile: “Serata indimenticabile e a livello personale è stato un percorso molto lungo. E’ meraviglioso essere arrivati fino a qui. Non è mai facile affrontare il Manchester City e abbiamo aspettato il momento giusto per attaccare”. Già, eccola la tattica vincente, un po’ più italiana se si vuole dire così. Aspettare, fare scoprire il City per poi colpire negli spazi. Oggi, dopo le difficoltà dell’ultimo periodo, forse era l’unico modo per affrontare la squadra di Guardiola. Col Venezia, ovviamente, il piano tattico dovrà essere diverso e sarà una specie di prova del nove per la risalita anche in campionato. Appuntamento sabato sera sempre allo Stadium.
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