Juve, quello di Rabiot contro il Siviglia è solo l’ultimo episodio arbitrale sfavorevole. I precedenti in Europa

Il rigore negato contro gli spagnoli rappresenta l’ultima di una serie di scelte discutibili dei direttori di gara che non hanno certo aiutato la Signora in Coppa negli ultimi anni

di PAOLO GRILLI
12 maggio 2023
Adrien Rabiot dolorante a terra dopo il contatto con Badé nell'area del Siviglia

Adrien Rabiot dolorante a terra dopo il contatto con Badé nell'area del Siviglia

Torino, 12 maggio 2023 – La Juve guarda avanti, mantiene vivo il suo sogno in Europa League dopo l’1-1 col Siviglia anche se ora occorrerà espugnare il caldissimo stadio Pizjuan, quanto meno ai rigori, per guadagnare la finale.

Va dato atto ad Allegri di non aver minimamente voluto commentare un episodio molto discusso, la tacchettata di Badé a Rabiot nel finale: involontaria, ma ben visibile nei replay, e che ha pure lasciato tracce evidenti sulle gambe del francese. Il pari firmato da Gatti al 97’ della sfida ha probabilmente addolcito, col suo carico di sollievo, le polemiche che si sono comunque scatenate per il mancato intervento arbitrale.

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L’episodio in campo non è stato nemmeno valutato dal Var, e il direttore di gara tedesco Siebert è stato in questo confortato nella sua decisione di fare proseguire il gioco senza concedere il rigore, né tanto meno punire (almeno con un giallo) il difensore degli andalusi. Non è la prima volta che la Signora in Europa deve fronteggiare situazioni in cui i fischietti hanno preso decisioni, se non sbagliate, almeno discutibili e sfavorevoli ai bianconeri.

Chi va più a ritroso con i rimpianti, ricorda la finale persa col Barcellona in Champions nel 2015: sull’1-1, Dani Alves colpì da dietro Pogba in area, ma quello che a molti parve un fallo non fu rilevato dall’arbitro turco Cakir.

Nella stagione successiva, sempre in Champions, l’eliminazione maturò agli ottavi col Bayern e prima del tracollo (4-2) all’Allianz Arena, sul 2-0 per i bianconeri fu annullato un gol di Morata per un fuorigioco molto dubbio. Non c’era, ovviamente, il Var.

Se il contatto Benatia-Vazquez che portò al rigore decisivo di Ronaldo in Real-Juve di Champions nel 2017-2018 fece molto discutore, ma appare senz’altro sanzionabile con il penalty, non sembra affatto motivato il rosso mostrato allo stesso CR7, nel frattempo diventato bianconero, nella sfida dei gironi a Valencia nella stagione successiva. Cristiano toccò Murillo, ma l’espulsione comminata dal tedesco Brych parve davvero eccessiva.

Il mondo juventino non ha digerito, nel 2020-2021, il rigore concesso agli ottavi di Champions al Lione per il contatto Bentancur-Depay. Lo stesso olandese poi lo trasformò e la squadra di Sarri uscì proprio contro i francesi. 

Agli ottavi della Champions successiva, quella del 2021-2022, la Signora uscì contro il Porto e l’arbitro spagnolo Del Cerro Grande non concesse allo scadere della partita di andata un rigore alla Juve nonostante l’intervento di Zaidou su Ronaldo sembrasse falloso. Una serie di episodi che certo non hanno aiutato la Juve negli ultimi anni in Europa, quelli che l’hanno vista prima sfiorare la Champions due volte e poi arrancare. E così il percorso continentale si è fatto ancora più difficile per una squadra che fatica a tornare a certi livelli nelle Coppe.

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