Juve, Vlahovic e quell’ingaggio troppo alto: bisogna spalmare. Thiago Motta recupera Weah e Thuram
Presto i bianconeri apriranno le trattative per il rinnovo dell’attaccante: l’obiettivo è spalmare l’ingaggio da 12 milioni. A Empoli con Thuram e Weah in più
Torino, 12 settembre 2024 – Da dicembre partirà una missione importante per Cristiano Giuntoli: il rinnovo di Dusan Vlahovic. Sarà un tema che riguarderà tutta la società, non solo il direttore tecnico ma anche i vertici che hanno intenzione di rendere sempre più sostenibile il bilancio della Juve. E per farlo c’è una idea abbastanza chiara: tenere alto il livello tecnico riducendo i costi. Dusan Vlahovic, come noto, ha un ingaggio a salire e il club punta a riconfermarlo al centro dell'attacco, allungando il contratto, ma spalmando l’ultimo anno. Due piccioni con una fava, ovvero blindare un attaccante molto forte e al tempo stesso farlo pesare meno a bilancio.
Da dicembre se ne parlerà
In casa Juve non c’è fretta e urgenza, ora la massima concentrazione è sul campo, soprattutto con la Champions League che sta per partire, ma da dicembre in avanti, con uno sguardo su gennaio, i dirigenti inizieranno a trattare con l’entourage di Dusan, a caccia di un sì che risolverebbe tanti problemi. Vlahovic è titolarissimo nella Juve di Motta, ma il suo contratto fino al 2026 ha un ingaggio a salire fino a 12 milioni e questo appesantisce i conti della Juve che vuole spalmare l’ultima stagione su almeno due anni. Non una decurtazione, Vlahovic prenderà tutta la cifra, ma su due anni e non su una. Accetterà? Per ora non è dato sapere, lui si trova bene a Torino e vuole vincere con la Juve, ma si sa che sui temi economici i calciatori, che sono professionisti, hanno tutto il diritto di ragionare e valutare. E se dovessero arrivare offerte di ingaggio alte da qualche top club europeo il rischio di un no potrebbe essere dietro l’angolo. Non è un caso, forse, che Giuntoli stia seguendo con tenacia David del Lille, che a differenza di Vlahovic va in scadenza il prossimo anno e rappresenta un succoso parametro zero. Alle brutte, se cioè Vlahovic dovesse dire di no, nell’estate 2025 non sarebbe da escludere una cessione, finché il contratto lo consente, per inserire un nuovo titolare. Discorsi da riaprire a dicembre quando le trattative entreranno nel vivo perché per il momento la Juve, Thiago Motta e Giuntoli non vogliono distrazioni con tre competizioni da giocare e un ritmo scudetto da mantenere fino al mercato invernale.
I rientri per Thiago
Buone notizie dalla Continassa per Thiago Motta in vista della trasferta di Empoli e del debutto in Champions League contro il Psv Eindhoven campione d’Olanda. Oltre a Nico Gonzalez, che ha smaltito la botta rimediata in nazionale, tra l’altro con gol l’altro giorno contro la Colombia, tornano a disposizione anche Khephren Thuram e Timothy Weah. Entrambi, dunque, saranno convocabili e toccherà a Motta decidere se schierarli oppure no dall’inizio. La sensazione è che possano partire dalla panchina al Castellani per poi tornare titolari contro gli olandesi. Anche Vasilije Adzic, dopo qualche problema fisico nelle settimane scorse, sarà a disposizione e per lui c’è la possibilità di un impiego in Toscana contro la squadra di D’Aversa, capace in questo inizio di stagione di battere la Roma all’Olimpico e fermare sul pari il Bologna sul pari al Dall’Ara. Non è invece rientrato Arek Milik dopo i problemi al ginocchio. La sosta sembrava potesse consentire al polacco di ritornare tra i disponibili ma evidentemente i tempi si sono leggermente allungati e dovrebbe saltare un’altra settimana di lavoro, quindi Empoli, Psv e Napoli. Da rivalutare nel weekend Francisco Conceicao. Il portoghese si sottoporrà a nuovi esami per capire con precisione i tempi di recupero e ci sono chance di riaverlo tra Lipsia e Cagliari.
Empoli da non sottovalutare
Per Thiago Motta il concetto di sottovalutare un avversario non esiste, qualunque esso sia. Di sicuro l’Empoli nel recente periodo ha fatto soffrire i bianconeri, come si evince dai dati Opta riportati da Juventus.com. La sfida allo Stadium di gennaio è terminata 1-1, tra l’altro una partita che ha segnato l’inizio della crisi bianconera nel ritorno, e in generale i toscani solo una volta sono rimasti imbattuti per due volte di fila con la Juve. Serve risalire al 1998/1999 con una vittoria e un pari. Le statistiche sono a favore degli uomini di Motta, infatti gli azzurri sono la squadra che ha trovato meno gol contro i bianconeri in Serie A rimanendo a secco in 18 delle 30 sfide totali. Anche l’ultima al Castellani ha visto il clean sheet della Juve con lo zero a due del 3 settembre 2023, un buon precedente per i bianconeri. Ma il trend è leggermente cambiato nell’ultimo periodo dato che la Juve ha perso due delle ultime sei sfide contro l’Empoli, ovvero perdendone tante quante quelle subite in tutti gli altri 14 precedenti. Tuttavia, gli ultimi quattro precedenti dopo una sosta di campionato sorridono ai bianconeri: quattro vittorie con otto gol segnati e zero subiti. Solo una volta i toscani hanno vinto contro la Juve dopo una pausa di campionato: era l’aprile 1999 e al Castellani finì 1-0.
Porrini parla chiaro: “Motta non guarda in faccia a nessuno”
A guidare questa Juve verso un progetto ambizioso e di riconquista dei trofei c’è Thiago Motta, allenatore che ha già conquistato l’ambiente bianconero tra tifosi ed ex giocatori. C’è la sensazione che Giuntoli abbia scelto la figura giusta per rilanciare le sorti del club bianconero. Ne ha parlato anche un ex come Sergio Porrini a Radio Bianconera: “Motta ha portato avanti scelte forti non guardando in faccia a nessuno – le sue parole – Il tecnico ha già fatto capire che tipo di determinazione vuole ed è indipendente dalla carta di identità”. Sui singoli, scelte più chiare in difesa, mentre a centrocampo c’è possibilità di variare di più. Il parere di Porrini: “Gatti e Bremer mi sembrano i titolari in difesa, mentre a centrocampo c’è Locatelli con cui si è creato un buon feeling con l’allenatore. A volte questo aspetto può fare la differenza ma è presto per dare giudizi definitivi”.
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