Juve, Vlahovic testa d’oro: tre gol decisivi. Ora è l’arma in più

Il serbo torna decisivo. Tre reti di testa in campionato: nessuno come lui. Nove punti per le sue giocate nell’ultimo mese. Mercato: ottimismo per Djalò

di MANUEL MINGUZZI
8 gennaio 2024
Dusan Vlahovic

Dusan Vlahovic

Torino, 8 gennaio 2024 – A farlo di testa allo scadere ci ha preso gusto. Dopo Frosinone un’altra zuccata determinante di Dusan Vlahovic, abile a risolvere la difficile trasferta di Salerno, tra l’altro in rimonta dopo il vantaggio di Giulio Maggiore nel primo tempo. Allegri l’ha ribaltata con i cambi, Iling Junior in gol, poi affidandosi al ritrovato bomber che nelle ultime tre partite ha piazzato altrettante giocate decisive. Sono due gol e un assist, di fatto ha contribuito a nove punti fondamentali nella lotta Scudetto.

Vlahovic determinante

Gol numero 30 con la maglia della Juve per Dusan Vlahovic in 81 partite giocate, ma gli ultimi due sono stati oltremodo pesanti. Due zuccate tra Frosinone e Salerno che valgono sei punti e tutti in zona Cesarini, un classico della Juve con il suo mantra ‘fino alla fine’. Con quello di Monza, a firma Gatti, sono nove punti ottenuti nel finale di capitale importanza nella lotta Scudetto. Ma ora è Dusan Vlahovic l’uomo in più, il giocatore tornato decisivo dopo un periodo di appannamento. Il serbo era partito a razzo con quattro gol in quattro partite, e sempre gol importanti ai fini del risultato, poi due mesi di digiuno dal 16 settembre al 26 novembre, gol all’Inter, qui un altro mese di stop fino al 23 dicembre dove è tornato a fare male. Gol al Frosinone, stacco imperioso a centro area, assist di tacco a Rabiot contro la Roma, giocata decisiva, e altro stacco imponente a Salerno a decidere al 91’ una sfida oltremodo complicata. Il totale fa 7 gol e 2 assist in stagione. Non solo, di testa Vlahovic è il migliore in Serie A con tre gol totali, c’è anche quello con il Bologna alla seconda giornata, finì 1-1, dati che ormai non sono più una casualità e che meritano massima attenzione. Proprio con Dusan è in ballo anche un possibile rinnovo di contratto, ma con l’esigenza di spalmare le cifre. Non è però questo il momento di pensarci: la Juve vuole lasciare Dusan tranquillo ora che è tornato decisivo.

Allegri chiede miglioramenti

Max Allegri soddisfatto per la vittoria, per il carattere della squadra, ma dal punto di vista tattico qualcosa ancora non gli torna. La Juve è rimasta a meno due dall’Inter ed è una notizia molto positiva, ma nelle ultime due trasferte ci sono stati errori difensivi che il tecnico vuole assolutamente evitare per il prosieguo della stagione. Già a Frosinone qualcosa della fase di non possesso non era piaciuto al tecnico livornese e il concetto è stato ribadito anche dopo la vittoria dell’Arechi. Serve massima tenuta difensiva per continuare a cullare il sogno Scudetto: “Dobbiamo lavorare sulle cose sbagliate in fase difensiva - le sue parole di avvertimento - Non è la prima volta che commettiamo errori, era successo a Frosinone, anche a Genova e pure con la Salernitana. Loro sono stati molto bravi a chiudere gli spazi e a ripartire”. Insomma, serve migliorare nei dettagli: “Avevamo già rischiato due volte prima di prendere gol e un mese fa queste reti non le avremmo prese. Si può concedere qualcosa ma serve che gli altri facciano una giocata importante e non con troppa facilità come accade talvolta. Diciamo che all’interno di una stagione ci sono momenti in cui si più vulnerabili e bisogna tornare equilibrati”. Il duello Scudetto ripartirà dunque dalla prima di ritorno dopo il titolo di campione d’inverno conquistato dall’Inter. Ci saranno ben tre giorni di differenza in calendario perché i nerazzurri avranno la difficile trasferta di Monza il 13 gennaio alle 20.45 mentre la Juventus giocherà il 16 in casa con il Sassuolo. Prima, però, la Coppa Italia con la Vecchia Signora impegnata giovedì 11 allo Stadium contro il Frosinone per un posto in semifinale, mentre l'Inter avrà la Supercoppa la settimana successiva. L’obiettivo è pensare partita per partita, come sancito anche da uno dei veterani dello spogliatoio: Danilo. Il brasiliano è stato chiaro: “Abbiamo l’ambizione di fare qualcosa di importante con umiltà e lavoro di squadra, poi c’è tanta voglia di migliorare e dobbiamo continuare così. Calendario più facile? Il mister è più esperto di me e ha ragione quando dice che non dobbiamo guardare troppo in là. Abbiamo un sogno e proveremo a raggiungerlo. Penseremo a noi stessi”.

Ottimismo per Djalò

E poi c’è il mercato. La Juve punta con decisione al difensore Tiago Djalò del Lille, cercando di battere la concorrenza dell’Inter. Giuntoli ha messo sul piatto una offerta convincente già per gennaio per scavalcare i colleghi interisti, che invece hanno un accordo con il giocatore per il parametro zero in vista di giugno. Il Lille ha detto sì all’offerta juventina da tre milioni più bonus e una cessione in uscita potrebbe accelerare le cose. Sarebbe vicino il passaggio di Filippo Ranocchia, di proprietà Juve ma in prestito all’Empoli, verso il Palermo in Serie B per una cifra di circa 3 milioni, utile poi da reinvestire proprio per Djalò e anticipare l’Inter. Il prossimo step, quello decisivo, è convincere il giocatore a rompere il patto con l’Inter per giugno. In termini economici l’offerta di ingaggio è di 2.5 milioni di euro l’anno. Attenzione in uscita anche alla situazione di Moise Kean. Allegri gioca a due punte, Vlahovic è ritrovato, Milik il cambio, poi come seconda punta ci sono Chiesa e un Yildiz sempre incisivo, così la punta azzurra potrebbe perdere ulteriore minutaggio. In queste ultime ore ci starebbe pensando la Fiorentina, da sempre a caccia di un centravanti visto il rendimento sottotono di Nzola. La viola sarebbe aperta anche a un prestito secco fino a fine stagione. Palla ad Allegri e Giuntoli, che comunque potrebbero bloccare la cessione. Decisamente più fredde le piste di centrocampo, con Allegri che avrebbe detto no ad alcuni elementi, considerati non un valore aggiunto sensibile, mentre per altri, per esempio De Paul, non ci sono le condizioni giuste per agire. Non è da escludere che la Juve possa anche rimanere così.

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