Lazio-Genoa 3-0: l'Aquila divora il Grifone e vola in zona Champions

I gol di Pedro, Noslin e Vecino mettono al tappeto la squadra di Gilardino

di FILIPPO MONETTI
27 ottobre 2024
Lazio-Genoa (Ansa)

Lazio-Genoa (Ansa)

Roma 27 ottobre 2024 - La Lazio ripete il copione di Enschede contro il Twente, anzi ci aggiunge pure un terzo gol e supera il Genoa. All'Olimpico finisce 3-0 per i capitolini dopo una partita gestita perfettamente da parte dei ragazzi di Baroni. La grande serpentina di Noslin apre le marcature nel primo tempo, poi tanta gestione, prima dei due colpi firmati Pedro e Vecino, che chiudono l'incontro nel finale. I biancocelesti centrano così la sesta vittoira nelle ultime sette, mentre il Genoa non riesce a dare continuità all'ottimo finale della scorsa giornata, con la rimonta sul Bologna, ci si consola con un Mario Balotelli in più a partire dalla prossima settimana.

Primo tempo

Una sola sorpresa per Baroni nella formazione titolare, rispetto alle previsioni della vigilia. In attacco è confermato il ritorno di Castellanos, dopo il riposo contro il Twente, alle sue spalle Dia, con Isaksen a destra e la sorpresa Noslin sulla fascia opposta. Riposo per Zaccagni. In mediana torna Guendouzi con Rovella, mentre dietro largo alla coppia spagnola Patric e Gila al centro della difesa, Marusic a destra e Nuno Tavares a sinistra, con Provedel tra i pali. Sorprende tutti invece Gilardino, largo alla difesa a quattro davanti a Leali, con Sabelli e Matturro come terzini, mentre Vogliacco e Vasquez sono i centrali. Frendrup e Miretti dettano i tempi in mediana, con Zanoli e Martin a spingere sulle corsie, a supporto della coppia d'attacco Thorsby e Pinamonti.

Parte con grande spinta e coraggio il Genoa. La squadra di Gilardino sceglie un baricentro molto alto, portando un pressing abbastanza intenso nella metà campo avversaria, salvo poi arretrare quando viene battuta la prima linea di pressione. Si vuole togliere ritmo alla squadra di Baroni e nel primo quarto d'ora l'obiettivo è raggiunto. Anzi sono proprio gli ospiti a premere sull'acceleratore, costringendo Provedel a un paio di interventi. Prima l'estremo difensore laziale ci mette il piede su un tiro-cross velenoso dalla sinistra del fronte offensivo genoano, poi invece si sporca i guantoni sulla conclusione potente ma centrale da parte di Martin da fuori area.

I ritmi si abbassano e questo sembra agevolare i rossoblù, ma non bisogna mai rilassarsi contro questa Lazio. Al minuto 21' infatti si accende il talento di Tijjani Noslin. Ennesima galoppata sulla sinistra di Nuno Tavares, il quale serve subito dopo l'olandese: tunnel su Vogliacco e serpentina inarrestabile in area di rigore ligure, prima di aprire il compasso di destro e superare con un bel tiro piazzato Leali. All'Olimpico la sblocca il protagonista a sorpresa del match, Noslin fa 1-0 per la Lazio. Dopo il buon avvio ospite, al primo vero affondo la sbloccano i padroni di casa, che in seguito provano ad abbassare i ritmi dell'incontro. Aumenta però la fisicità in campo e arrivano i primi cartellini del pomeriggio: un giallo per parte, prima verso Sabelli, poi verso lo stesso autore del gol Noslin.

Cala l'intensità della sfida: la Lazio non ha bisogno di accelerare e spingere, mentre il Genoa non riesce a dare corpo alla propria azione offensiva quando recupera il pallone. I biancocelesti gestiscono molto bene gli spazi in campo, oltre a fare grande densità in fase di non possesso. L'ultimo quarto d'ora del primo tempo passa così senza particolari sussulti. Solo al 42' il tentativo da fuori area di Tavares, sull'ottimo suggerimento di Isaksen prova a regalare un ultimo brivido, ma il tentativo si spegne sul fondo. Si arriva così al duplice fischio del direttore di gara che manda le squadre al riposo sul risultato di 1-0 per la Lazio

Secondo tempo

Un cambio per il Genoa durante la pausa: entra Norton-Cuffy, esce invece Sabelli. Proprio il giocatore fresco e appena entrato dà una scossa di elettricità alla partita, dopo nemmeno un minuto dall'inizio del secondo tempo. Il ragazzo inglese classe 2004 infatti riceve e alza subito il ritmo, prendendo la corsia centrale e superando un paio di giocatori biancocelesti, fino a tentare la conclusione in porta quando arrivato al limite dell'area: il destro è potente, ma respinge bene Provedel, poi disimpegna il resto della retroguardia capitolina. Prende coraggio la formazione ligure e qualche minuto più tardi ci prova anche Thorsby, ma il suo tiro è alto sopra la traversa. 

In maniera abbastanza analoga alla prima frazione, la Lazio soffre l'avvio sprint del Grifone, ma poco a poco riprende il ritmo della gara e di conseguenza anche il controllo delle operazioni di gioco. La differenza con il primo tempo è la grinta degli ospiti, più restii a lasciare il possesso agli avversari. Il pressing è più intenso e provoca il cartellino giallo per Gila, ma non basta nemmeno questo a contenere la qualità biancoceleste. Al 60' infatti grande giocata di Castellanos sulla linea di fondo a cercare un tiro cross da posizione pressoché impossibile, allontana un difensore, dopo la deviazione con i piedi di Leali

Momento di stanca dell'incontro ed entrambi gli allenatori ricorrono così a dei cambi. Gilardino opta addirittura per un triplo cambio, gettando nella mischia Badelj, Ekhator e Ankeye, i quali vanno rilevare Zanoli, Thorsby e Miretti. La risposta di Baroni è affidata agli ingressi di Vecino e Pedro per Dia e Isaksen, per una formazione laziale leggermente più coperta a cnetrocampo. Intanto i ritmi in campo si abbassano sempre più e le occasioni sono sempre più rare. Quasi dieci minuti senza nemmeno la parvenza di tentativi né da una parte, né dall'altra, ma solo un cartellino giallo da segnalare, sventolato nei confronti di Marusic

Si entra negli ultimi venti minuti di gara, con l'ingresso di Melengoni per Ankeye, il quale ha accusato un problema alla caviglia destra, dopo un duro scontro fortuito con Gila. Il giocatore genoano ha la peggio ed è costretto così a uscire. Al 77' invece arriva il terzo cambio biancoceleste con l'ingresso di Tchaouna, a dare riposo all'autore del gol Noslin. Qualche minuto più tardi arriva anche il momento di Castrovilli e Gigot, escono tra gli applausi Rovella e Gila.

Proprio come successo in Olanda, in un momento abbastanza rilassato di gara, dove si sembra attenedere l'affondo, il forcing finale da parte della squadra in svantaggio, i ragazzi di Baroni piazzano il colpo vittoria. La Lazio recupera pallone in mediana e lancia subito il contropiede di Tcahouna. Il francese riesce a trasmettere per Castellanos, il quale prende bene il lato corto dell'area di rigore e mette il pallone forte e teso in area. Leali tocca, ma non riesce a togliere il pallone dalla disponibilità di Pedro. Lo spagnolo infatti controlla e calcia in porta, realizzando il suo quarto gol nelle ultime cinque. Tutti ad abbracciare l'inossidabile attaccante classe 1987, mentre esplode sugli spalti la gioia per il 2-0 capitolino, Genoa al tappeto.

Nei cinque minuti di recupero, l'idea del campo è di una squadra, quella ligure, tramortita dal gol di Pedro. Le energie degli ospiti sembrano risucchiate completametne, tanto che Tavares prima e Vecino poi vanno vicinissimi anche a trovare la terza rete. Una punzione eventualmente eccessiva per il coraggio mostrato in campo dai rossoblù. Così, puntuale dopo 5' di recupero. I capitolini non sono però magnanimi e alla fine la terza marcatura arriva. Vecino svetta in area di rigore sul cross di Nuno Tavares e di testa mette il pallone dove Leali non può arrivare: all'Olimpico è 3-0. Piccinini decreta la fine delle ostilità. Noslin, Pedro e per l'appunto l'uruguaiano fanno volare l'Aquila laziale, la squadra di Baroni resta a contatto con l'Atalanta e l'Udinese a quota 16 punti, mentre non riesce a dare continuità Gilardino, in attesa però dell'arrivo di Mario Balotelli.

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