Milan-Lecce 3-0: Pulisic, Giroud e Leao firmano il tris rossonero
Le stelle dell'attacco di Pioli stendono i salentini, che nella prima frazione avevano colpito la traversa con Gonzalez prima del rosso rimediato da Krstovic: nella ripresa pura accademia e un legno pure per Theo Hernandez
Milano, 6 aprile 2024 - Allungare momentaneamente sulla Juventus e provare a restare, per quanto possibile, in scia all'Inter capolista: il duplice obiettivo riesce perfettamente al Milan, che liquida la pratica Lecce già nel primo tempo grazie alle reti di Pulisic e Giroud. Nel mezzo i giallorossi avevano battuto un colpo con Gonzalez, il cui colpo di testa viene respinto dalla traversa: il resto lo fa Krstovic, che a ridosso del duplice fischio si fa espellere da Massimi per un intervento con il piede a martello su Chukwueze, uno dei migliori dei rossoneri, che calano il tris nella ripresa con Leao per poi sfiorare addirittura il poker con la sventola mancina di Hernandez, contrata dalla traversa. Poco male per la banda Pioli, che lancia un segnale al campionato e uno anche all'Europa League, ambiti che si incrociano inesorabilmente grazie alla Roma, mentre la squadra di Gotti deve ancora rimandare l'appuntamento con la vittoria di prestigio buona ad avvicinare ancora di più la salvezza, che resta comunque alla portata soprattutto grazie al ritmo lentissimo della coda della classifica.
Le formazioni ufficiali
Pioli disegna un 4-2-3-1 aperto da Maignan, protetto da Calabria, Gabbia, Tomori ed Hernandez, schermati a loro volta da Adli e Reijnders: l'unica punta è Giroud, assistito da Chukwueze, Pulisic e Leao. Gotti si affida a un 4-3-3 che tra i pali vede Falcone, con Venuti, Pongracic, Baschirotto e Gallo a comporre la difesa: la mediana annovera Blin, Ramadani e Gonzalez, mentre la linea di attacco è composta da Banda, Krstovic e Dorgu.
Primo tempo
La prima chance è di marca Lecce, con Gonzalez che al 3' calcia di prima un rinvio corto della difesa del Milan: la sfera termina di poco a lato. Dopo questo brivido, i rossoneri guadagnano una punizione da una zolla interessante grazie a Chukwueze, steso da Banda: proprio il nigeriano al 6' entra in area da destra e serve Pulisic, che col mancino buca Falcone. Lo statunitense ci riprova poco dopo, stavolta di testa, su cross di Hernandez, a sua volta trovato da Leao: stavolta il portiere ospite risponde presente. Al 10' il duello si ripropone dagli sviluppi di un corner guadagnato dal solito imprendibile Chukwueze: lo vince ancora Falcone. I giallorossi provano a riordinare le idee e battono un colpo con Venuti, che al 12' impegna Maignan con una botta debole e centrale. E' ben più letale in fase offensiva il Milan, che al 20' raddoppia con Giroud, che quasi senza saltare anticipa Blin e di testa manda in rete il corner battuto da Adli. La strada si fa ancora più in salita per il Lecce, che al 25' costruisce una trama con Venuti e Gonzalez: il primo crossa per il secondo, che colpisce male una palla poi facile preda di Maignan. Gli ospiti in effetti sono vivi e al 29' per poco non dimezzano lo svantaggio: il solito Gonzalez colpisce di testa e stavolta a salvare Maignan ci pensa la traversa. Dopo questo spavento il Milan prova volutamente ad abbassare i ritmi, cercando di amministrare il 2-0 maturato in fin dei cotni senza troppa fatica. In effetti, il Lecce è ancora vivo e lo dimostra al 42', quando Pongracic serve Krstovic, che si gira e calcia senza riuscire a impensierire troppo Maignan. Un ulteriore colpo alla velleità di rimonta degli ospiti arriva al 45', quando proprio Krstovic entra con il piede a martello su Chukwueze: per Massimi ci sono gli estremi per estrarre un rosso diretto per eccesso di foga che complica ulteriormente i piani del Lecce in vista del secondo tempo.
Secondo tempo
Gotti lascia negli spogliatoi Banda e Gonzalez, rimpiazzati da Almqvist e Piccoli. I ritmi sono bassi, al punto che l'acciaccato Calabria ha il tempo di restare in campo e provare ad amministrarsi. Al 55' si fa vedere di nuovo Pulisic, che mette in mezzo un cross molto invitante per Giroud: Falcone anticipa in extremis il francese e smanaccia via la palla. Al 57', tra l'altro dopo un contatto in area tra Almqvist ed Hernandez, il Milan riparte forte e lo fa con Adli, che con un gran lancio pesca alla perfezione Leao, implacabile al cospetto di Falcone. I giallorossi sono alle corde ma non demordono, sfiorando subito la reazione vincente: invece Maignan blocca il colpo di testa di Almqvist. Al 61' Leao si traveste da assist-man e serve Giroud, che con una botta al volo centra solo l'esterno della rete. Chiusa la partita, Pioli mette mano alla panchina per dare riposo ai big: escono Pulisic, Gabbia e Giroud ed entrano Musah, Kjaer e Jovic. Al 65' si pareggia il conto dei legni quando la traversa stavolta sorride al Lecce respingendo la gran sventola mancina di Hernandez: quest'ultimo ci riprova al 68' da calcio piazzato, ma Falcone è attento. Gotti cambia ancora, inserendo Gendrey per Venuti e Berisha per Blin. L'ultimo ad arrendersi in casa Lecce sembra Almqvist, entrato benissimo nonostante la situazione già complicata: servono i guantoni di Maignan per mantenere immutato il risultato. Pioli lancia invece Bennacer per Reijnders e Terracciano per Hernandez. All'82' prova a unirsi alla festa Jovic, che fa lavorare prima Falcone e poi Gendrey, che spazza via sulla linea. All'84' si fa vedere Leao, servito proprio da Jovic: il portiere ospite è ancora attento. L'ultima mossa di Gotti è Pierotti per Dorgu: giusto un appunto per il tabellino, ma niente che possa cambiare le sorti di una partita segnata fin dal primo tempo. Anche i 4' di recupero assegnato da Massimi diventano pure garbage time, con il Lecce che guadagna un corner con Pierotti e prova, invano, a regalarsi il gol della bandiera: l'ultimo guizzo è firmato Piccoli, con Maignan che protegge alla perfezione il suo clean sheet. Al Milan va benissimo questo finale in netta discesa: il ruolino di marcia in campionato continua a essere brillante e gli ottimi feedback raccolti nell'ultimo periodo diventano benzina pura in vista del derby di Europa League contro la Roma.
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