De Laurentiis caccia Garcia, anzi no… L’ultimo ‘capolavoro’ del presidente

Il numero uno del Napoli non ha mai difeso l’allenatore e ora dopo il no incassato da Antonio Conte è rimasto con un pugno di sabbia tra le dita

di PAOLO FRANCI
12 ottobre 2023
Aurelio De Laurentiis e Rudi Garcia

Aurelio De Laurentiis e Rudi Garcia

Napoli, 12 ottobre 2023 – “Se non ci fossero i presidenti, il calcio sarebbe un mondo perfetto”. Pensieri e parole sibilate da un noto procuratore a chi scrive, in una di quelle serate in cui il vino buono scioglie la favella e la verità taciuta parte in contropiede. Ora, a quali presidenti – tutti? - si riferisse il Nostro e per quale motivo, non è dato sapere, certo è che di fronte a certe curve improvvise, viene perlomeno da riflettere. E allora facciamolo pensando al dietrofront di Aurelio De Laurentiis, rimasto con un pugno di sabbia tra le dita dopo l'incontro con Antonio Conte. Cioè Rudi Garcia – uomo e tecnico che avrebbe meritato maggior rispetto, diciamolo – come farà adesso ad essere credibile con i propri giocatori? E questi, tra sorrisetti e darsi di gomito quando lui è girato dall'altra parte, quanto gli daranno retta? E i tifosi, quanto ci metteranno ad accendere la miccia della contestazione dopo che il loro presidente ha calcisticamente decapitato il proprio allenatore? Diciamolo: De Laurentiis ha compiuto un vero capolavoro. Al contrario naturalmente. E adesso ne pagherà le conseguenze, vittima dei propri grossolani errori.

Tra questi, il peggiore sta nel fatto di non aver mai sostenuto il proprio allenatore nei momenti più roventi, come nel caso delle ribellioni di Osimhen o Kvara. Di solito i presidenti scendono in campo, ti difendono il giusto, poi magari ti cacciano ma fino a un certo punto ti proteggono. Il tentativo è sempre di rafforzare il proprio allenatore finché è possibile, con l'obiettivo di rafforzare il quadro generale della squadra. E ADL non lo ha fatto.

Occhio però, Garcia esente da colpe non è. Anzi. Nessuno dimentica la sostituzione proprio di Osimhen e Kvara quando c'era da fare gol o morire, episodio che di fatto ha decretato la spaccatura con i due big. Così come è chiaro che gestire il dopo Spalletti trovando feeling con la squadra sarebbe stato non semplice. Ma di fronte a certi gesti dei calciatori, come Kvara che dice a Garcia in stadiovisione: “Ma che fai?” dopo la sostituzione, la società avrebbe dovuto intervenire. E invece silenzio. E adesso? Nel calcio i miracoli accadono eccome, ma non credo che questa sia un'opzione per Rudi Garcia, ottimo allenatore capitato nel posto sbagliato al momento sbagliato.

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