Napoli, Garcia incassa la fiducia a tempo. I possibili sostituti

La settimana si apre con un summit per decidere il futuro del tecnico francese, che si giocherà la permanenza contro Verona, Union Berlino e Milan

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
9 ottobre 2023
Rudi Garcia (Ansa)

Rudi Garcia (Ansa)

Napoli, 9 ottobre 2023 - Che il Napoli sia ostaggio dei fasti del recente passato lo si era capito da tempo: una delle tante prove di questa tesi è arrivata nell'intervallo del match con la Fiorentina, con Edoardo De Laurentiis intento a provare a caricare gli azzurri utilizzando il motto di Luciano Spalletti ("Uomini forti, destini forti"). Forse sarà soltanto un dettaglio o poco più: fatto sta dietro un apparente lapsus potrebbe esserci un semplice momento di nostalgia oppure l'ennesima spia della panchina sempre più traballante di Rudi Garcia.

I possibili sostituti di Garcia

L'attuale allenatore di fatto convive fin dal suo insediamento con il paragone più illustre: convivenza che diventa un incubo allorché i risultati latitano. Il che, finora, non è capitato proprio di rado. Neanche il tempo di respirare a pieni polmoni grazie alla vittoria in Champions League contro lo Sporting Braga e in campionato contro Udinese e Lecce che Garcia torna clamorosamente in bilico al punto da indurre i vertici del club partenopeo a convocare in fretta e furia un summit per decidere il da farsi. Nelle primissime ore della giornata di lunedì il tecnico francese è stato seriamente a rischio esonero: con tanto di ridda di nomi in corso per sancire l'eventuale sostituto. Nell'elenco degli allenatori attualmente svincolati figurano nomi di tutto rispetto: dai sogni Antonio Conte e Zinédine Zidane al vecchio pallino estivo Christophe Galtier, senza dimenticare Igor Tudor, Laurent Blanc, Frank Lampard e Fabio Cannavaro. Insomma, tutti profili interessanti che però potrebbero non stuzzicare Aurelio De Laurentiis che, nel caso, potrebbe virare su un 'traghettatore' che avrebbe il chiaro compito di raddrizzare questa stagione, ottenendo il massimo possibile, per poi magari far partire nella prossima estate una vera e propria rivoluzione: possibilmente con il pass per la prossima Champions League in tasca. Curiosamente, in questo momento l'obiettivo stagionale del Napoli è diventato proprio questo: entrare in una top 4 che invece pareva una tappa scontata fino a poche settimane fa, quelle in cui nessuno avrebbe immaginato le difficoltà che stanno attualmente frenando la marcia della squadra campione d'Italia. Il punto è riuscire ad arrivare al termine di questa annata senza ulteriori 'spargimenti di sangue'. Da qui l'idea, in caso di esonero, di affidarsi a un profilo affidabile ma non particolarmente ingombrante da precludere un'altra virata futura che potrebbe condurre proprio a Vincenzo Italiano, il sogno (finora) proibito del quartier generale di Castel Volturno che ogni volta che sbarca a Fuorigrotta conferma la bontà delle intuizioni di ADL. Proprio il patron dovrà decidere in tempi brevi cosa fare della propria creatura. Dopo le tribolazioni del lunedì mattina, con tanto di impennata della candidatura di Tudor, la situazione si è apparentente calmata intorno a Garcia, che dovrebbe rimanere in sella per almeno le prossime 3 partite. Hellas Verona, Union Berlino e Milan: è questo il trittico che deciderà la sorte del tecnico francese, che continua a incassare colpi da ogni lato.

Giampaolo in pole

 Dagli avversari ai tifosi azzurri, senza dimenticare l'insofferenza dei propri giocatori. La rubrica 'sostituzioni indigeste' si arricchisce in ogni partita, a prescindere dal risultato, di un nuovo episodio. L'ultimo protagonista è Matteo Politano, che all'alba della ripresa lascia il campo appannaggio di Jens Cajuste: il tutto non senza aver riservato qualche gesto di dissenso verso il proprio allenatore, probabilmente il più allergico al mondo all'utilizzo delle due punte. Neanche un Napoli in svantaggio in casa contro la Fiorentina ha portato alla convivenza di Victor Osimhen e Giovanni Simeone: il nigeriano esce, stavolta senza dare spettacolo (ci aveva già pensato appunto Politano) e l'argentino entra per provare a sfruttare il colpo di testa, il proprio piatto forte. A parziale giustificazione di Garcia va ribadito un concetto ancora caro a qualche allenatore: aggiungere attaccanti e intasare l'area piccola non significa automaticamente diventare più pericolosi per gli avversari. A maggior ragione se questi ultimi sono capaci come pochi di far male in contropiede, come la Fiorentina di Italiano, quasi sempre una maledizione per le squadre che detengono il titolo: una statistica che diventa una piccola attenuante per Garcia, che nel prossimo futuro si giocherà la propria permanenza in azzurro. Sempre a meno di clamorosi ribaltoni da qui alla ripresa del campionato, con De Laurentiis che appare sul piede di guerra anche su altri fronti. Le indiscrezioni delle ultime ore parlano di un possibile boicottaggio da parte del patron nei confronti della Supercoppa Italiana e del suo nuovo format: considerando che la competizione è in programma a gennaio, la situazione da qui alle date buone potrebbe riservare diversi colpi di scena. L'urgenza in casa Napoli riguarda l'allenatore, il tasto più dolente a Castel Volturno. Si accennava alla ridda di nomi già cominciata in caso di esonero di Garcia: a sorpresa in pole position c'è Marco Giampaolo, un nome un po' uscito dai radar nelle ultime stagioni. Ma in fondo, lo stesso Spalletti non era a sua volta diventato un reietto prima di accomodarsi sulle due panchine azzurre? In realtà, anche Garcia prima della chiamata di De Laurentiis era finito in un buco nero nel quale potrebbe ripiombare nelle prossime settimane. Tutto passerà dai risultati del campo, l'unico arbitro del destino degli allenatori, ben più complicato di quello dei giocatori. A tal riguardo, di certo i continui malumori espressi in pubblico dai senatori della rosa non sembrano remare dalla parte del tecnico francese, che in questo modo perde credibilità anche agli occhi dei tifosi, per la verità già piuttosto infuriati. Guai però a pensare a un boicottaggio interno da parte degli azzurri: forse più per tutelare la stagione in corso, quella che il Napoli sta vivendo con il tricolore cucito sul petto, che per proteggere il proprio allenatore che, a meno di colpi di scena, uscirà indenne da questa sosta, la seconda della stagione. In entrambe, curiosamente, il Napoli si è presentato con una sconfitta interna: praticamente quasi una maledizione, una delle tante in un'annata che fino a poche settimane fa sembrava proporre ben altre prospettive.

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