Napoli-Genoa 1-1, il gol di Ngonge allo scadere salva gli azzurri

La squadra di Gilardino passa in vantaggio a inizio ripresa grazie a Frendrup, poi subisce il rientro rabbioso dei padroni di casa che firmano il pari all'ultimo respiro

di MATTEO AIROLDI
17 febbraio 2024
Cyril Ngonge ha salvato il Napoli contro il Genoa

Cyril Ngonge ha salvato il Napoli contro il Genoa

Napoli, 17 febbraio 2024 – La girata mancina di Cyril Ngonge salva il Napoli che proprio al 90’ riacciuffa il pari contro il Genoa, ma esce comunque tra i fischi del Maradona per un risultato che frena la rincorsa a un posto in Europa degli azzurri. Un 1-1 che lascia però non pochi rimpianti anche al Genoa (al quinto risultato utile di fila lontano da Marassi) che, dopo aver contenuto la buona partenza del Napoli, è uscito alla distanza e ha colpito con il primo gol in Serie A del danese Morten Frendrup, siglato in un inizio di ripresa a forte tinte rossoblù. Un vantaggio esterno che ha pungolato l’orgoglio degli azzurri, i quali nell’ultimo scampolo di gara si sono riversati nella metà campo avversaria con grande rabbia agonisitica e, come detto, hanno strappato il pari finale grazie al sigillo dell’attaccante esterno belga ex Verona.

Le scelte di Mazzarri e Gilardino

In vista della sfida contro il Barcellona, mister Mazzarri attua un leggero turnover e punta sul 4-3-3: tra i pali della porta azzurra si rivede Meret. Novità anche nella linea a quattro difensiva dove Ostigard viene preferito a Natan per sostituire Juan Jesus al fianco di Rrahmani. Sugli esterni ci sono Di Lorenzo, che vince il ballottaggio con Mario Rui, e Mazzocchi, mentre a centrocampo c’è l’esordio in azzurro dal 1’ di Traoré, affiancato da Anguissa e Lobotka. Infine, al centro del tridente d’attacco, vista la non convocazione del rientrante Osimhen (rientrato da pochi giorni dalla Coppa d’Africa e presente sugli spalti del Maradona), c’è Simeone, che vince il ballottaggio per comporre il reparto a Politano e Kvaratskhelia. Gilardino oppone al 4-3-3 azzurro il collaudato 3-5-2 ma con qualche novità nell’undici titolare rispetto alle ultime uscite. Nel pacchetto arretrato davanti a Martin torna De Winter, affiancato dagli altri centrali Bani e Vasquez. Le corsie esterne sono invece di competenza di Sabelli e Martin, mentre in mezzo al campo le novità sono Messias – scelto al posto di Malinovskyi – e Frendrup, schierati ai lati del regista Badelj. Gudmundsson e Retegui compongono infine la coppia d’attacco.

Primo tempo

Il Napoli parte con ritmo e intraprendenza e, dopo neanche 90”, riesce a creare la prima opportunità con la discesa sulla destra di Politano che crossa al centro per Simeone, il quale però non trova per un soffio la giusta deviazione sotto porta. Il forcing iniziale degli azzurri non si esaurisce e al 3’ arriva un’altra buona occasione, questa volta creata partendo dalla sinistra con Kvaratskhelia che si incunea in area e, dopo aver disorientato Sabelli con la consueta combinazione di finta e controfinta, arriva al tiro impegnando Martinez. La prima risposta genoana arriva invece al 7’ e porta la firma di Retegui, che stacca di testa su cross di Martinez con il pallone che finisce di poco alto sopra la traversa della porta ligure. Dopo questo guizzo, i rossoblù provano a uscire dal guscio, ma è sempre il Napoli ad avere in mano il pallino del gioco grazie anche ad un pressing alto e asfissiante, che porta a recuperi di palla alti: al 14’ si fa vedere anche Traoré dalle parti di Martinez con un diagonale che esce di un soffio alla destra del portiere genoano. Non è però finita, perché i rossoblù sbagliano anche nel disimpegno dell’azione seguente e pochi istanti più tardi ci prova pure Anguissa con la botta dal limite dell’area, che costringe il portiere avversario agli straordinari. Dall’altra parte il Genoa punta invece sul gioco di rimessa, cercando di sfruttare le poche imprecisioni dei partenopei, un po’ compassati in fase di impostazione, e al 27’ si riaffaccia dalle parti di Meret con un’altra incornata di Retegui, la quale scalda i guanti dell’estremo difensore avversario. I tempi per il gol in grado di stappare la partita non sembrano però essere maturi e così la prima metà di gara si chiude a reti bianche e con i padroni di casa nuovamente in avanti ma senza creare ulteriori sussulti.

Secondo tempo

L’ammonizione rimediata al 26’ e un colpo in testa che ha lasciato qualche strascico, portano Mazzarri a richiamare Ostigard in panchina per far posto a Natan per l’unico cambio di inizio ripresa. Il centrale brasiliano, però, si rende suo malgrado protagonista dell’azione che al 48’ porta al vantaggio di un Genoa ripartito in maniera molto propositiva: Messias verticalizza in area per Retegui, Natan spizza la palla che finisce sui piedi di Frendrup, il quale scarica un potente sinistro che si insacca a mezz’altezza, alla sinistra dell’incolpevole Meret. Il gol subito scompagina un po’ i piani degli azzurri che provano a reagire riversandosi in avanti e arrivando alla deviazione insidiosa con Politano (finita sul fondo grazie anche alla deviazione decisiva di Vasquez), il quale poi lascia il campo assieme a Traoré per far spazio a Lindstrom e Ngonge e permetere al Napoli di passare di fatto a una sorta di 4-2-3-1. Con uno schieramento ancor più offensivo, la spinta degli azzurri si fa sempre più insistita, ma difetta sul piano della concretezza e del ritmo: troppo debole la conclusione dalla distanza di Ngonge al 69’, ben più insidioso il colpo di testa di Anguissa, lasciato colpevolmente solo nel cuore dell’area avversaria sugli sviluppi di un corner. Per dare freschezza alla manovra rossoblù e limitare i rischi, Gilardino decide allora di cambiare le cose e inserire Malinovskyi ed Ekuban per un Messias più che positivo – soprattutto nella ripresa – e Retegui, mentre Mazzarri si gioca la carta Raspadori al posto di un evanescente Simeone. Il volume di gioco degli azzurri, però, cresce esponenzialmente nel finale e, dopo aver sfiorato il pari con il destro di Kvaratskhelia, lo trovano allo scoccare del 90’ grazie alla girata di sinistro di Ngonge, bravo a capitalizzare appieno la sponda di testa di Di Lorenzo. I 5’ di recupero si trasformano così in un monologo degli azzurri che però non riescono a completare la loro risalita e devono così accontentarsi di un solo punto finale.

Il tabellino

Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Ostigard (dal 46’ Natan), Mazzocchi (dal 65’ Olivera); Anguissa, Lobotka, Traoré (dal 59’ Lindstrom); Politano (dal 59’ Ngonge), Simeone (dal 75’ Raspadori), Kvaratskhelia. All. Mazzarri

Genoa (3-5-2): Martinez; De Winter, Bani, Vasquez; Sabelli (dal 91’ Cittadini), Messias (dal 75’ Malinovskyi), Badelj (dal 91’ Strootman), Frendrup, Martin; Gudmundsson (dall’82’ Vitinha), Retegui (dal 75’ Ekuban). All. Gilardino

Arbitro: Juan Luca Sacchi della sezione di Macerata

Marcatori: Frendrup (47’), Ngonge (90’).

Note – Ammonizioni: Ostigard, Kvaratskhelia, Vasquez, Di Lorenzo, Vitinha.

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