Napoli, scoppia il caso Mario Rui. La richiesta di reintegro e la replica del club

Il portoghese, rimasto fuori lista, chiede di tornare ad allenarsi in gruppo con un'istanza all'Aic: la società acconsente, ma senza una riapertura per il campo

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
25 settembre 2024
Mario Rui (Ansa)

Mario Rui (Ansa)

Napoli, 25 settembre 2024 - Non c'è rosa senza spine: un detto che in casa Napoli assume i tratti quasi del dogma. Neanche il tempo di risolvere, grazie al calciomercato, le diverse criticità che avevano infiammato l'estate azzurra, a sua volta successiva a una stagione totalmente da dimenticare che aveva lasciato diverse macerie dalle parti di Fuorigrotta, che per il club partenopeo è già tempo di provare a spegnere un altro focolaio appena accesosi: il protagonista è Mario Rui, il veterano finito in soffitta che non ci sta, reclamando spazio e giustizia. In campo e fuori.

Cosa è successo tra il Napoli e Mario Rui

 Tutto era partito nelle ultime ore dalla richiesta del portoghese di essere reintegrato in rosa dopo le scelte estive operate a livello di lista dal Napoli, a loro volta successive alla mancata cessione nonostante il fortissimo flirt con il San Paolo che sembrava il preludio a un nuovo matrimonio. Invece no: Mario Rui alla fine è rimasto per una sua decisione, legata più che altro alla ritrosia a lasciare l'Italia dopo tanti anni. Probabilmente la crepa con il Napoli parte proprio da questo punto che ha inevitabilmente creato un effetto domino a livello societario passato in secondo piano solo perché la parte di attore protagonista, in quei giorni, se l'era ampiamente presa Victor Osimhen. Risolta la querelle del nigeriano, passato in prestito secco al Gatalasaray insieme agli 11 milioni netti di stipendio percepiti all'anno, all'ombra del Vesuvio sono rimasti Mario Rui e il suo ingaggio 1,8 milioni netti più 200mila euro di bonus, per un totale di 2 milioni netti, che a loro volta significano 3,1 milioni lordi: un salasso per il Napoli, che non ha gradito i ripetuti rifiuti del classe '91. Dal Besiktas al Como, il cui corteggiamento aveva dunque fatto cadere l'ipotesi del veto a lasciare l'Italia, passando per il Galatasaray, il Nizza e il Paok Salonicco prima di arrivare al suddetto San Paolo, che sul piatto aveva messo uno stipendio monstre da 5,5 milioni: Mario Rui si è negato a diversi corteggiatori, scatenando le ire di Aurelio De Laurentiis a loro volta corroborate dal mancato desiderio di Antonio Conte di annettere il giocatore nel suo nuovo progetto. La conseguenza è presto detta: esclusione dalla lista per giocare in Serie A e, dunque, tribuna almeno fino a gennaio. Non solo: Mario Rui è rimasto ai margini nel vero senso della parola, con la possibilità di allenarsi, sì, ma solo in disparte e in altri orari rispetto al gruppo azzurro. Un provvedimento severissimo reputato spropositato dal terzino, chiuso nelle gerarchie da Mathias Olivera e dal neo arrivato Leonardo Spinazzola ma comunque desideroso di vedere riconosciuti i propri diritti minimi al punto da interpellare l'Aic (l'Associazione Italiana Calciatori).

La replica del Napoli

 L'istanza formale è stata presentata nelle ultime ore e pare aver già fatto breccia nelle resistenze del club partenopeo, disposto ad accoglierla: Mario Rui dovrebbe dunque tornare ad allenarsi con il resto del gruppo. La motivazione è presto detta: all'alba di un nuovo progetto e di una nuova era, De Laurentiis vuole evitare di innescare altre micce e altri contenziosi come dalle parti di Castel Volturno se ne sono visti fin troppi negli ultimi anni. Dall'ormai famigerato ammutinamento ai tempi di Carlo Ancelotti in panchina alle querelle sui rinnovi contrattuali che alla fine hanno scontentato tutti: molti dei mali del recentissimo passato del Napoli partono proprio da problematiche più profonde e trascinate nel tempo spesso solo per il puntiglio del patron partenopeo, non nuovo ad aprire dei veri e propri testa a testa con i propri dipendenti con il fine di vincere ogni prova di forza. La vera forza però, si sa, spesso sta nella saggezza e non nei muscoli, e appesantire il nuovo ciclo, almeno triennale, targato Conte con un eventuale nuovo caso giudiziale sarebbe deleterio per tutti. Da qui la decisione di reintegrare Mario Rui ma solo negli allenamenti: l'esclusione dalla lista valida per la Serie A resta quindi in piedi, appunto, almeno fino a gennaio, momento in cui le parti si riaggiorneranno magari con l'obiettivo di trovare una soluzione 'alla Osimhen'. Del destino del portoghese dunque se ne tornerà a parlare in pieno inverno: per ora il Napoli si cautela da eventuali rischi di azioni legali per mobbing, che avrebbero potuto portare a conseguenze economiche, come un risarcimento danni pari almeno al 20% del contratto lordo annuo del giocatore. Nel caso, sarebbe stato tutto da verificare anche il reale coinvolgimento dei piani altissimi della società, perché di fatto il taglio netto a Mario Rui, in campo, nella lista e in sede di allenamento, parte da Conte, le cui decisioni, in quanto allenatore, sono insindacabili. Il confine tra le 'semplici' scelte del tecnico e gli eventuali abusi sul piano degli invece complessi rapporti di lavoro è però labile al punto da non mettere il Napoli al riparo da spiacevoli conseguenze. Meglio dunque, per una volta, fare un passo indietro o forse anche solo mezzo passo per evitare di ammorbare subito l'aria dopo il ritrovato entusiasmo dettato da questo inizio di stagione e, cosa ancora più importante, per non indispettire Conte, non un allenatore come gli altri e men che meno un aziendalista. Con l'ingaggio del tecnico salentino, quasi come in un'ipotetica staffetta forse anche voluta, De Laurentiis sa di aver ceduto parte della propria egemonia, mettendo al centro del progetto il nuovo comandante in panchina, e non solo. Per ora la scelta sta pagando dividendi in campo ma lo ha già fatto in sede di mercato, con diversi giocatori di peso sbarcati nel capoluogo campano, nonostante l'assenza della Champions League e delle altre competizioni europee, solo per raggiungere uno degli allenatori più blasonati sul piano internazionale. Lo stesso club partenopeo, nonostante il flop post scudetto e il successivo anno di purgatorio tuttora in corso, sta riacquisendo prestigio agli occhi di tutti: un nuovo idillio da non rovinare in alcun modo. Men che meno 'a causa' di Mario Rui.

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