Napoli, Sarri è la nuova bestia nera del Maradona

In appena 6 mesi l'attuale tecnico della Lazio, nonché grande ex, ha espugnato due volte l'impianto di Fuorigrotta

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
3 settembre 2023
Maurizio Sarri (Ansa)

Maurizio Sarri (Ansa)

Napoli, 3 settembre 2023 - Da idolo assoluto a temibile bestia nera: la parabola in effetti non è così inconsueta nel mondo del calcio, ma quando di mezzo c'è un allenatore e non un giocatore la percentuale di certo si abbassa. E' il caso di Maurizio Sarri, che sta diventando l'incubo del Napoli e, in particolare, del Maradona.  

Seconda volta in 6 mesi

  Con quella messa a referto ieri, diventano 2 (in appena 6 mesi) i successi dell'attuale allenatore della Lazio a Fuorigrotta, dove in effetti qualche soddisfazione se l'era tolta già ai tempi della sua militanza sulla panchina dell'Empoli. Proprio quel rocambolesco 2-2 datato dicembre 2014 attirò di fatto le mire di Aurelio De Laurentiis, che individuò nel tecnico nativo di Bagnoli la perfetta guida per la sua creatura. All'ombra del Vesuvio la perfezione, in effetti, Sarri l'ha toccata diverse volte sul piano del gioco, salvo poi chiudere la sua epopea con uno zero spaccato nella casella dei trofei vinti. Già, i trofei: non proprio una priorità per una realtà come quella partenopea che nei decenni scorsi ha attraversato più volte le fiamme dell'inferno prima di una lunga ma esaltante risalita. Eppure, l'aumento progressivo degli investimenti da parte di De Laurentiis ha cambiato parzialmente volto a un'intera piazza che nello scorso maggio ha finalmente raccolto i frutti più attesi. La grande festa fa però ormai parte del passato, così come Sarri: un passato che però periodicamente torna, presentando il suo pesantissimo conto. Ancora una volta la Lazio dell'ex idolo di Fuorigrotta espugna il Maradona e lo fa con una lezione di calcio che però, stavolta, ha un sapore diverso. Nel frattempo infatti il Napoli non può cullarsi su un vantaggio in classifica già abissale e, soprattutto, è chiamato a onorare sempre al meglio il tricolore cucito sul petto.

Lo stupore di Garcia

  Cambiano i campionati e le stagioni ma non il risultato, con gli azzurri letteralmente imbrigliati dal 4-3-3 plasmato da Sarri e pronto a diventare un 4-5-1 in fase di non possesso. Il resto lo ha fatto un Napoli imballato fisicamente e di testa: due condizioni non proprio così inconsuete quando l'annata è appena alle prime battute. Quello che ha stupito tutti, evidentemente anche Rudi Garcia, è stata l'incapacità della sua squadra di riuscire almeno a pareggiare una partita in cui non erano mancati degli episodi fortunati: su tutti i due gol annullati per fuorigioco alla Lazio, con il secondo che in particolare fa ancora discutere a causa di un'interpretazione del regolamento non lineare. Insomma, non un atteggiamento consono alla formazione inserita in prima fila nella griglia di partenza immaginaria del campionato. Curiosamente, un anno fa di questi tempi il Napoli era accreditato di un ruolo molto più secondario e fu proprio in questo gap tra aspettativa e realtà che fu apposto il primo mattoncino per lo scudetto. Guai, per gli azzurri, se in questa stagione fosse ricalcato il copione opposto.

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