Napoli-Lazio 1-2, prima sconfitta per gli azzurri
I campioni in carica cadono al Maradona per mano di Luis Alberto e Kamada. Vane la rete di Zielinski e le decisioni del VAR, che annullano i gol di Zaccagni e Guendouzi
Napoli, 2 settembre 2023 - La vendetta degli ex: prima il matrimonio, celebrato nelle prime ore della giornata, tra Luciano Spalletti e la Nazionale, con tanto di nuovi riferimenti alla clausola rescissoria della discordia e poi il 'sacco' firmato da Maurizio Sarri e dalla sua Lazio, che espugnano il Maradona per la prima volta in stagione grazie alle reti di Luis Alberto e Kamada. E dire che il Napoli era stato bravo a reagire subito alla magia dell'asso biancoceleste con Zielinski, che curiosamente durante la sessione di mercato appena terminata era stato a lungo nel mirino di Claudio Lotito. Un altro scherzo del destino che però non costa praticamente nulla agli ospiti, che recriminano nei confronti del VAR, che annulla per fuorigioco le reti di Zaccagni e Guendouzi: nel mirino della Lazio finisce in particolare la seconda decisione, che si rivelerà comunque ininfluente ai fini di una vittoria, la prima in campionato, plasmata grazie a ripartenze fulminee che hanno sempre fatto male ai partenopei. Per tutti adesso arriva una sosta che, come sempre in questi casi, avrà due facce: se i biancocelesti, al netto di un inizio di stagione ancora deficitario, possono sorridere, gli azzurri devono riflettere su ciò che è stato fatto (e non fatto) sul mercato e anche su quel discorso legato agli stimoli e alle motivazioni sul quale Rudi Garcia, quasi profeticamente, aveva a lungo insistito durante l'estate. Per non parlare di un gioco che deve tornare più corale e armonico e meno individualistico e spezzettato.
Le formazioni ufficiali
Garcia si affida al solito 4-3-3, aperto da Meret: a destra c'è capitan Di Lorenzo e a sinistra Olivera, mentre la coppia centrale della difesa è composta da Rrahmani e Juan Jesus. In mediana spazio ad Anguissa, Lobotka e Zielinski, mentre il tridente offenivo è composto da Politano, Osimhen e Kvaratskhelia. Anche Sarri risponde con lo stesso modulo: tra i pali ci va Provedel, mentre i terzini sono Lazzari (a destra) e Marusic (a sinistra), con il tandem Casale-Romagnoli al centro della difesa. A centrocampo agiranno Kamada, Cataldi e Luis Alberto, mentre al centro dell'attacco svetta Immobile: a rifornirlo ci sono Felipe Anderson e Zaccagni.
Primo tempo
Pronti, via e Kvaratskhelia prova a scaricare tutta la sua potenza in una conclusione che, deviata, si spegne di un soffio sul fondo. Dopo questa fiammata, la partita si incanala sui binari più prevedibili: il Napoli tiene il pallino del gioco, mentre la Lazio prova ad abbassare i ritmi. La squadra ospite, tuttavia, fa fatica a svolgere la sua missione: al 13' serve un gran volo di Provedel per respingere la punizione battuta da Zielinski e, dagli sviluppi del seguente corner, Osimhen di testa gira la sfera di poco fuori. Al 21' c'è ancora lavoro per Provedel, chiamato a un altro miracolo per respingere un'altra botta quasi micidiale di Kvaratskhelia. La Lazio soffre ma passa in vantaggio praticamente al primo affondo: è il 30' e Felipe Anderson se ne va a destra prima di mettere in mezzo una sfera che, dopo un rimpallo, ritorna al brasiliano, che apparecchia per il meraviglioso tacco vincente di Luis Alberto. La gioia ospite dura appena 3', perché Zielinski, complice una deviazione di Romagnoli, beffa Provedel e porta subito il match sull'1-1. I biancocelesti non ci stanno e al 36' tornano pericolosi con il solito Felipe Anderson, che manda al bar Olivera e calcia: Juan Jesus si immola ed evita il peggio ai suoi. Al 40' il terzino azzurro prova a riscattare il precedente errore lanciandosi in proiezione offensiva, su suggerimento di Di Lorenzo, ma la sua conclusione sorvola di parecchio la traversa.
Napoli-Lazio: rivivi la diretta
Secondo tempo
Il Napoli rientra in campo con determinazione e al 46' sfiora la rimonta completa con il solito Zielinski, che ci prova con un destro al volo che stavolta Provedel disinnesca senza problemi. I problemi ci sono al 52' sull'altro fronte, con Kamada che con il mancino capitalizza al meglio un contropiede avviato da Felipe Anderson e rifinito da un velo di Luis Alberto. Stavolta gli azzurri accusano il colpo e non riescono a imbastire subito una reazione degna di tale nome. Intanto Sarri cambia qualcosa e, curiosamente, toglie proprio Kamada: al suo posto debutta Guendouzi. Garcia risponde gettando nella mischia Mario Rui per Olivera e Raspadori per Kvaratskhelia. Le mosse del tecnico azzurro non sortiscono gli effetti sperati. Anzi: al 67' la Lazio cala il tris con Zaccagni, che di destro batte Meret su suggerimento proprio del nuovo entrato Guendouzi. L'intervento del VAR, che ravvisa una posizione irregolare del numero 20 biancoceleste, salva il Napoli, che però capitola ancora al 71', quando a segnare è Guendouzi a chiusura di un batti e ribatti in area: ancora una volta il VAR cancella tutto dopo aver individuato il (contestato) fuorigioco di Zaccagni. Scampato il doppio pericolo, Garcia cambia qualcosa: fuori Politano e dentro Lindstrom. Sarri risponde inserendo Pedro per Luis Alberto e Pellegrini per Hysaj. Sul prato del Maradona si vede anche Simeone, che rimpiazza Zielinski, ma i maggiori pericoli alberghano ancora nell'area del Napoli: è l'85' e Zaccagni scocca un destro a giro che si spegne fuori di un soffio. La Lazio, complici i due gol annullati dal VAR, non la chiude e deve quindi difendersi con le unghie e con i denti nei 7' di recupero assegnati dall'arbitro Colombo. Sarri prova ad alzare ulteriormente il fortino dei suoi inserendo Isaksen per Zaccagni e Castellanos per un impalpabile Immobile, di fatto l'unico assente non giustificato della grande serata dell'attacco della Lazio. Dall'altro lato si può dire lo stesso (ed è una notizia) di Osimhen, che al 96' assiste all'occasione sciupata da Lindstrom, che riceve da Juan Jesus dopo una mischia nell'area ospite e scocca una conclusione potente ma imprecisa che sorvola la traversa. E' di fatto l'ultima occasione che capita al Napoli per evitare la prima sconfitta in campionato che, curiosamente, matura contro una squadra, la Lazio, che finora aveva solo perso.
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