Roma: il debutto è in chiaroscuro, in Sardegna regna l'equilibrio

Partita bloccata e 0-0 finale giusto per la prima in Serie A dei giallorossi

di FILIPPO MONETTI
19 agosto 2024
Paulo Dybala ha cominciato la partita dalla panchina, per entrare nel secondo tempo

Paulo Dybala ha cominciato la partita dalla panchina, per entrare nel secondo tempo

Roma, 19 agosto 2024 - Risultati simili, implicazioni diametralmente opposte. Proprio come lo scorso anno la Roma debutta in Serie A con un pareggio, terminando 0-0 la trasferta di Cagliari contro i rossoblù sardi, mentre un anno fa fu invece la Salernitana a bloccare sul pari i giallorossi con un pirotecnico 2-2 all'Olimpico. Se però lo scorso anno il risultato dell'esordio in campionato fu vissuto come un incidente percorso in una gara abbordabile, una sfida mal giocata dove un super Belotti tolse le castagne dal fuoco ai capitolini, rispondendo a un super Candreva dall'altra parte, questa volta invece il pari non soddisfa, ma nemmeno fa disperare. L'Unipol Domus è sempre un campo ostico e il Cagliari guidato da Davide Nicola ha mostrato un'ottima condizione già dalle primissime battute, sull'onda dell'entusiasmo della salvezza conquistata il giugno scorso, rispondendo colpo su colpo ai ragazzi di De Rossi.

L’andamento della gara 

Alla fine il bilancio racconta di un pareggio a reti bianche come risultato più giusto per quanto visto in campo. Le squadre si sono affrontate a viso aperto, ma spesso hanno peccato di precisione negli ultimi metri. Se infatti nella prima frazione, la squadra di casa sembrava capace di prendere in mano il ritmo del gioco a più riprese, nel tentativo di far male ai capitolini, la squadra di De Rossi ha fatto sua la ripresa, creando non pochi grattacapi a Scuffet e compagni. Le occasioni da gol più importanti, se si ignora il mancato controllo del portiere sardo sul retropassaggio di un compagno, salvo poi sventare l'autorete, arrivano entrambe nella ripresa a pochi minuti di distanza l'una dall'altra. In attacco infatti la Roma trova molto bene la combinazione sull'asse tra Dybala e Dovbyk: l'argentino crossa e l'ucraino colpisce di testa, ma la palla si stampa sulla traversa. Sul ribaltamento di campo successivo, è Marin a trovare spazio ai sedici metri e a tentare il destro potente a bruciare Svilar: il portiere serbo nato in Belgio però tocca la sfera quel tanto che basta a deviarla sul legno più alto della porta.

Nella Roma, nonostante tutte le voci di mercato che si rincorrono sul suo conto, brilla ancora la stella di Paulo Dybala, il quale è bravissimo a regalare spettacolo nei circa venti minuti che gli vengono concessi da Daniele De Rossi. L'argentino non è però il solo sudamericano a brillare nella formazione della Capitale: anche il suo connazionale Matias Soulé dimostra di non temere i palcoscenici più importanti e alla prima ufficiale con la maglia giallorossa riesce a mostrare lampi del proprio talento. Svilar in porta resta una vera e propria certezza, la prima grande intuizione della carriera di De Rossi da tecnico e fin qui una delle più importanti per i lupacchiotti. Peccato invece per Dovbyk, su cui pesa il legno colpito, mentre anche Le Fée ha faticato a trovare il giusto ritmo in campo, sostituito da un ben più vivace e acceso Tommaso Baldanzi.

Le statistiche dell'incontro

Pareggio nel risultato finale e statistiche in un equilibrio pressoché perfetto, per un match dove la posta equamente divisa dalle due formazioni alla fine non scontenta nessuno. Il predominio dei sardi nel primo tempo è stato meno marcato rispetto a quello dei capitolini nella ripresa, ma se il Cagliari non ha forse prodotto quanto avrebbe dovuto nei primi 45' di gioco, ha senza dubbio risposto colpo su colpo alla Roma, quando i ragazzi di De Rossi hanno provato a fare la differenza per la vittoria. 

I numeri relativi al palleggio sorridono alla Roma in maniera più netta rispetto alla sensazione generale dell'incontro. La squadra ospite gestisce il pallone per il 57% del tempo totale, circa una mezz'ora reale di gioco, rispetto ai 54' minuti circa di calcio effettivo andato in scena all'Unipol Domus. I capitolini completano 363 passaggi su 443 tentativi, per un tasso di conversione dell'82% circa. Dall'altra parte della barricata, nel restante 43% del tempo il Cagliari combina per 258 volte su 335 fraseggi tentati, per una percentuale di successo del 77%.

Il margine romanista però si assottiglia nettamente quando si vanno a guardare i numeri relativi alla pericolosità in zona gol. Se infatti la Roma conclude le proprie azioni con un tiro per 13 volte, trovando però solo 3 volte lo specchio della porta, il Cagliari segue a brevissima distanza con un totale di 12 tiri effettuati di cui 2 respinti da Svilar. Il dato si replica quando poi si va ad analizzare anche la pericolosità di suddetti tiri in porta. Il dato degli expected goals infatti evidenzia una Roma capace di combinare per un totale di 1,30 xG, dove su tutti spicca il colpo di testa di Dovbyk da distanza ravvicinata, terminato poi sulla traversa, dal valore di 0,72 xG, poco meno di un calcio di rigore (0,76 xG). Nessuna occasione del Cagliari è pericolosa come quella fallita dall'ucraino, ma questo non vieta ai sardi di fare meglio in questo dato rispetto ai giallorossi, combinando per 1,31 xG, combinando però per più azioni pericolose. 

Altri numeri dell'incontro vedono un Cagliari più falloso con 15 interventi sanzionati commessi, di cui 2 cartellino giallo, mentre i capitolini non ricevono nessuna ammonizione nei loro 7 falli commessi. In compenso i sardi tirano 5 corner contro i 3 romanisti e riescono anche a recuperare più palloni (48 contro 40), mentre il dato sulla corsa lo vince la squadra di De Rossi con 111 km percorsi, contro i 110 dei rivali. 

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