Venezia-Atalanta 0-2: la Dea continua a correre
A segno Pasalic e Retegui
Venezia, 20 ottobre 2024 – È la seconda vittoria di fila (terza se si considera anche quella contro lo Shakhtar Donetsk in Champions League) il regalo che l’Atalanta si è fatta in occasione del suo 117° compleanno: la Dea ha infatti sbancato il Penzo battendo con un secco 2-0 il Venezia fanalino di coda della classifica. Sono bastati appena 6’ ai nerazzurri per sbloccare la situazione con la girata sotto porta di Pasalic, che si è infilata sotto la traversa difesa da Stankovic, capace poi di farsi trovare pronto quando chiamato in causa al 12’ da Retegui. Nonostante le evidenti difficoltà difensive e lo svantaggio, però, il Venezia – trascinato da Oristanio – ha provato a reagire con personalità, sfiorando il pari con Zampano. Lampi che non sono stati comunque sufficienti per scalfire le convinzioni dell’Atalanta: la Dea, dopo essersi resa ancora pericolosa con Lookman, il quale ha scheggiato la traversa in chiusura di tempo, ha infatti chiuso la pratica in avvio di ripresa, quando Retegui ha rubato un pallone a Candela e si è involato a tu per tu con Stankovic scavalcandolo con un pallonetto. Il 2-0 è stato un vero e proprio macigno caduto sulle speranze del Venezia che, pur con buona volontà, non ha più saputo cambiare ritmo e riaprire i giochi.
Primo tempo
È di personalità e senza alcun timore reverenziale l’avvio del Venezia che, sull’asse Oristanio-Pohjanpalo, dopo appena 4’, costruisce la prima occasione della partita, che il finlandese non capitalizza appieno calciando sull’esterno della rete. La sveglia suona in casa dell’Atalanta che replica in maniera veemente ed estremamente efficace. Il tallone d’Achille dei lagunari sono ancora i calvi piazzati: sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto al 6’, infatti, arrivata la girata vincente scoccata dall’altezza del dischetto da Pasalic, che sblocca il risultato e porta in vantaggio la Dea. Forti del vantaggio, i nerazzurri provano a sciogliersi puntando sui continui scambi di posizione tra De Ketelaere e Retegui, che disorientano la difesa avversaria: tra il 10’ e il 12’ l’attaccante azzurro e il belga ci provano trovando rispettivamente sulla loro strada l’esterno della rete e la pronta risposta di Stankovic. Sul fronte opposto è Oristanio a caricarsi il Venezia sulle spalle e a cercare di suonare la carica sfiorando al 16’ il pari con un mancino a giro che si spegne di poco sul fondo. Il match sale di colpi e un minuto più tardi è Svoboda a far correre qualche brivido sulla schiena dei compagni con una chiusura su Retegui, che sfila a pochi centimetri dal palo dell’incolpevole Stankovic. La replica veneziana non si fa però attendere e porta la firma di Zampano che costringe Carnesecchi all’intervento provvidenziale con la mano di richiamo per evitare il pari veneziano. Un’occasione che ridà vigore alla manovra del Venezia, il quale cerca di reagire alzando il baricentro ma in fase difensiva, quando l’Atalanta accelera va in sofferenza e finisce per rischiare di capitolare: emblematica l’occasione che al 29’ capita sui piedi di Lookman che dal limite dell’area scheggia la traversa. Il preludio di un finale di tempo tutto a tinte nerazzurre in cui anche De Ketelaere e Retegui vanno di nuovo vicini alla rete del 2-0.
Secondo tempo
Un raddoppio che è comunque nell’aria e arriva appena un minuto dopo l’inizio della ripresa. Non basta infatti l’ingresso di Busio per Ellertson (dentro invece Ruggeri e Cuadrado nell’Atalanta) per dare la scossa al Venezia: fatale agli uomini di Di Francesco è l’errore di Candela che si fa soffiare il pallone da Retegui che poi si invola verso Stankovic e lo supera con un pallonetto. Una leggerezza che il centrocampista dei lagunari cerca di riscattare a mezz’ora dalla fine, quando raccoglie un suggerimento di tacco di Nicolussi Caviglia e calcia a botta sicura ma non inquadra lo specchio della porta con il pallone che finisce ampiamente sopra la traversa. L’assist sfumato di un soffio è l’ultima giocata del valdostano di scuola Juventus, che lascia il campo assieme a Sagrado per fare spazio Yeboah e Haps. Con la sua Atalanta ampiamente in controllo, invece, Gasperini – anche in vista degli impegni di Champions – fa rifiatare De Ketelaere e Retegui sostituendoli con Zaniolo e Samardzic. Quest’ultimo si presenta sprecando una ghiotta occasione: tutto nasce da una magia di Ederson che, con un filtrante a tutto campo, pesca il serbo che si incunea in area e con violento mancino scalda i guanti di Stankovic, costretto ad alzare la palla oltre la traversa. Pur continuando a palesare difficoltà in copertura, il Venezia non rinuncia a farsi vedere dalle parti di Carnesecchi e lo fa al 76’ con la conclusione da posizione defilata di Haps, murata dalla difesa atalantina. Per cercare di riaprire i giochi, Di Francesco decide allora di rivoluzionare l’attacco giocandosi le carte Gytkjaer ed El Haddad. L’Atalanta però ha ormai per così dire addormentato i ritmi di gara e nel rettilineo finale riesce a mettere definitivamente al sicuro il 2-0 e i tre punti correndo qualche rischio su un’estemporanea conclusione di Busio. Il tabellino: Venezia (3-5-2): Stankovic; Idzes, Svoboda, Sagrado (dal 64’ Haps); Candela, Nicolussi Caviglia (dal 64’ Yeboah), Duncan, Ellertsson (dal 46’ Busio), Zampano; Oristanio (dal 79’ El Haddad); Pohjanpalo (dal 79’ Gytkjaer) . All. Di Francesco. Atalanta (3-4-3): Carnesecchi; Djimsiti, Hien (dal 46’ Ruggeri), De Roon; Bellanova, Pasalic, Ederson (dal 75’ Sulemana); Zappacosta; De Ketelaere (dal 68’ Samardzic), Retegui (dal 68’ Zaniolo), Lookman (dal 46’ Cuadrado). All. Gasperini. Marcatori: Pasalic (6’), Retegui (46’). Note – Ammonizioni: Ederson, Busio.
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