Amstel Gold Race 2024, Van der Poel: "Non so neanche chi siano i miei avversari"

L'olandese, in vista della campagna delle Ardenne, non teme nessuno. Intanto è giallo su Vingegaard. Papà Claus: "Nessuno ci informa sulle sue condizioni"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
13 aprile 2024
Mathieu Van der Poel (Ansa)

Mathieu Van der Poel (Ansa)

Roma, 13 aprile 2024 - Dalle Classiche del Nord al Trittico delle Ardenne: cambiano lo scenario e la location ma ciò che non muta è la fame di Mathieu Van der Poel, che nell'Amstel Gold Race 2024 vuole bissare il risultato raccolto nel 2019.

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"Mi piace molto questa gara e ricordo ancora bene il successo di 5 anni fa: è stata la mia prima grande vittoria su strada e, in quanto tale, avrà sempre un posto importante nella mia memoria". In effetti all'epoca il corridore dell'Alpecin-Deceuninck era visto più che altro come il figlio di Adrie Van Der Poel e il nipote di Raymond Poulidor, mentre a distanza di un lustro, se non addirittura prima, lo scenario è cambiato: oggi, complice la maglia iridata sulle spalle, Van Der Poel è a tutti gli effetti nell'élite del ciclismo su strada dopo aver già dominato nel mondo del ciclocross. Da qui anche una certa sicurezza nei propri mezzi in vista dei prossimi impegni, come espresso sempre ai microfoni di Cyclingnews. "Il mio obiettivo sarà mantenere questa forma per i prossimi dieci giorni. Penso all'Amstel Gold Race, ma anche alla Liegi-Bastogne-Liegi, dove ci saranno altri avversari forti e ben più freschi di me". Possibile che l'olandese si stia rivolgendo al rivale, nonché grande amico e compagno di allenamenti, Tadej Pogacar, che un anno fa vinse la Classica della Birra, della quale invece domani non sarà al via. Tutto resta però nel campo delle ipotesi, perché oggi Van Der Poel sostanzialmente teme soltanto se stesso. "Non mi preoccupo molto di chi possa essere il mio avversario principale. Sinceramente, riguardo all'Amstel Gold Race, non ho guardato neanche la startlist. Potrà sembrare banale - continua il campione iridato - ma mi affido principalmente alle mie forze e a quelle della mia squadra, che nelle ultime settimane ha dimostrato di sapere quando e come prendere in mano le redini della corsa".

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Giallo sulle condizioni di Vingegaard

Dalla boria del top rider delle Classiche alla paura intorno al più forte nei Grandi Giri: tutti sono in apprensione per le condizioni di Jonas Vingegaard. In primis papà Claus, che confessa anche dei preoccupanti problemi di comunicazione con suo figlio, ancora in terapia intensiva in Spagna dopo l'intervento per ridurre lo pneumotorace, e soprattutto con la Visma-Lease a Bike, che a quanto pare sta mantenendo il riserbo anche con i familiari dello sfortunato fuoriclasse danese. "Quello che sappiamo lo apprendiamo da web e giornali, mentre il resto delle informazioni essenziali ce le comunica sua moglie Trine. E' una situazione frustrante, ma non dipende da noi: non abbiamo deciso noi di non condividere dettagli con il pubblico. E' stata una scelta della squadra, che non ci tiene informati. Quindi - continua Vingegaard senior - non ci resta che cercare notizie sul web e contattare Trine: l'ipotesi di volare in Spagna non la prendiamo in considerazione, perché in questo momento Jonas non può ricevere visite. Non ci resta quindi che aspettare e sperare".

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