Campionati italiani di ciclismo 2023, Elisa Longo Borghini vince la cronometro

La piemontese precede Marta Cavalli e Alessia Vigilia: quarta è Vittoria Guazzini, che si aggiudica il titolo Under-23

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
23 giugno 2023
Elisa Longo Borghini (Ansa)

Elisa Longo Borghini (Ansa)

Roma, 23 giugno 2023 - Ieri sul tracciato di 25,7 km di Sarche erano stati protagonisti gli uomini: oggi è stata la volta delle donne, con Elisa Longo Borghini che, proprio come successo a Filippo Ganna, conferma il suo titolo italiano a cronometro.  

La cronaca

  Entrambi piemontesi, per trovare una differenza bisogna andare proprio al calcolo dei successi di fila nelle prove contro il tempo dei campionati nazionali: Ganna è a quota 2 (4 in totale), mentre Longo Borghini è salita addirittura a 4 consecutivi. Il tempo finale messo a referto dall'atleta della Trek-Segafredo è stato un ottimo 37'44'', ottenuto con una media di oltre 40 km/h. Al secondo posto si è piazzata Marta Cavalli, attardata di 47'', mentre a distanza di 1'10'' ha chiuso il podio Alessia Vigilia. Nel particolare format che riguarda la gara femminile va considerato anche il quarto posto, quello occupato da Vittoria Guazzini, la migliore Under-23 in gara: non male per la classe 2000, che non gareggiava dal Giro delle Fiandre 2023, dove rimediò la frattura del bacino.  

La carica di Ayuso

  Da due specialisti piemontesi delle corse contro il tempo a uno spagnolo, che tra l'altro culla ambizioni sempre più grandi: è il caso di Juan Ayuso, che ha brillato nel recente Giro di Svizzera 2023 al punto da far quasi presagire una convocazione dell'UAE Team Emirates per l'imminente Tour de France 2023. Invece niente da fare, ma l'appuntamento è rimandato solo di un anno: un messaggio chiaro e tondo anche per Tadej Pogacar, che nel 2024 potrebbe ritrovarsi un rivale di tutto rispetto in squadra. "Quest'anno sarò alla Vuelta e sarò al via con l'intenzione di vincere: nella prossima stagione invece voglio partecipare al Tour". Chissà che questa presa di posizione non remi dalla parte del Giro d'Italia, dove magari l'UAE Team Emirates potrebbe dirottare proprio Pogacar. Si tratta di discorsi prematuri: adesso per lo spagnolo il focus va innanzitutto sui campionati nazionali, con il titolo a cronometro che, un po' a sorpresa, è andato al veterano Jonathan Castroviejo. Ayuso ha chiuso addirittura giù dal podio, ma guai a ridimensionare uno dei talenti più cristallini e ambiziosi in circolazione. "Vorrei mettere le mani su tutto: Grandi Giri, Olimpiadi e Classiche Monumento, ma prima bisogna iniziare l'opera. Mi sento cresciuto in tante cose, forse non a cronometro a causa dell'infortunio, ma per ogni obiettivo devo saper aspettare: nel caso dei Mondiali ad esempio - continua il corridore dell'UAE Team Emirates - avrò bisogno di un percorso molto duro per poter sognare in grande". Non solo le note belle: nella testa di Ayuso ci sono ancora i ricordi dei terribili momenti vissuti in Svizzera dopo la tragedia di Gino Mader. "Abbiamo saputo della caduta solo dopo le premiazioni di quella tappa, che tra l'altro avevo vinto io. Ho capito la gravità della situazione dalla mancanza di notizie: timori che sono stati confermati il giorno dopo, quando al foglio-firma è arrivata la doccia gelata. Non avrei voluto correre, ma quel giorno in gruppo ho visto un rispetto fuori dal comune".

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