Campionati italiani di ciclismo 2023, la gioia di Velasco: "Per la famiglia e per Mader"

Il neocampione nazionale si gode il meritato successo. Intanto Trentin e Sbaragli fanno scintille: tra i due vola anche un gestaccio

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
24 giugno 2023
Simone Velasco (Ansa)

Simone Velasco (Ansa)

Comano Terme, 24 giugno 2023 - Tra tanti uomini sulla carta più adatti a un tracciato disegnato a mo' di Classica, alla fine la spunta Simone Velasco, un corridore dalle ruote piuttosto veloci: proprio con uno sprint ristretto ma poderoso il corridore dell'Astana Qazaqstan Team regola il drappello degli attaccanti e appone sulle proprie spalle la maglia tricolore ereditata dal grande assente Filippo Zana, messo fuori causa da una caduta in allenamento.

Le dichiarazioni di Velasco

Originario dell'Isola d'Elba ma nativo di Bologna, il classe '95 si regala uno dei principali successi della sua carriera e lo fa con tante dediche speciali: si comincia dalla famiglia. "Voglio spendere un pensiero per i miei cari, compresa la mia bimba, che ha assistito a una delle sue prime corse e a chiunque abbia creduto in me in questi anni: soprattutto a chi oggi non c'è più. Poi ci tengo anche a ricordare Gino Mader, che ci ha lasciato pochi giorni fa proprio mentre faceva il suo mestiere". Impossibile per il ciclismo girare rapidamente pagina dopo una tragedia che ha scosso un intero movimento: anche quello azzurro, che nel prossimo anno solare avrà in Velasco il proprio rappresentante più prestigioso. "Oggi è stata una giornata caldissima nel contesto di un percorso già molto complicato ed esigente. Siamo partiti subito forte e abbiamo provato a controllare la corsa con l'assistenza della Trek-Segafredo: io sono rimasto a ruota fino alla volata, dove ho sfruttato le mie qualità". Guai però a parlare di un successo totalmente a sorpresa. "Ieri in molti mi davano tra i favoriti - ammette Velasco - ma io ho preferito mantenere basse le aspettative nonostante le buonissime sensazioni dei giorni scorsi che si sono poi confermate oggi". Per il corridore dell'Astana Qazaqstan Team, dopo una carriera da comprimario, arriva finalmente il meritato riconoscimento. "Sono felice di poter indossare questa maglia, che porterò con molto orgoglio: l'ho sempre inseguita e sono contento di averla conquistata oggi, davanti a mia figlia".

Polemica Trentin-Sbaragli

Non solo gli aspetti romantici da mostrare con orgoglio ai bambini: il ciclismo, soprattutto a caldo, è fatto anche di liti e polemiche. I protagonisti odierni di scene non proprio memorabili sono stati Matteo Trentin e Kristian Sbaragli, con il primo che ha rivolto al secondo il dito medio: un gestaccio che in corse più prestigiose avrebbe potuto condurre anche alla squalifica. La motivazione? Una presunta manovra scorretta del corridore dell'Alpecin-Deceuninck nei confronti di quello dell'UAE Team Emirates, che si è sentito chiuso verso le transenne al momento dello sprint. In realtà, come ha appurato anche la giuria, la volata non ha presentato alcuna irregolarità, con lo stesso Trentin che ha avuto il demerito di perdere troppe posizioni poco prima delle pedalate decisive. Il tutto senza aver neanche sfruttato il sostegno del compagno di squadra Davide Formolo, un lusso più unico che raro in una corsa in cui ci sono state formazioni che si sono presentate al via anche con una sola unità.

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