Ciclismo, Jakobsen si opera per una doppia occlusione alle arterie iliache

Ad allarmare l'olandese e il Team Picnic PostNL erano state le scarse performance di inizio stagione nonostante un inverno eccellente: "Dal punto di vista mentale è un brutto colpo, ma non c'era scelta"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
3 aprile 2025
Fabio Jakobsen (Ansa)

Fabio Jakobsen (Ansa)

Roma, 3 aprile 2025 - Non c'è pace per Fabio Jakobsen: dopo un 2024 complicato a causa di una condizione fisica mai trovata e di qualche chilo di troppo difficile da smaltire, l'olandese è costretto ad aprire nel peggiore dei modi anche questa stagione a causa di un'operazione a entrambe le arterie iliache.  

Le dichiarazioni di Jakobsen

  Lo stop del corridore del Team Picnic PostNL dovrebbe attestarsi intorno al mese e mezzo, rimandando quindi alla piena estate il ritorno alle corse. Prima però ci sarà da ritrovare la forma giusta, e la lunga attesa prima del ritorno in sella non lascia buone speranze nemmeno in merito alla bella stagione. Fatto sta che non c'era scelta, perché gli esami approfonditi avevano svelato un problema di afflusso del sangue a entrambe le gambe. Ad allarmare la sua squadra erano stati i pallidi risultati raccolti nei primissimi appuntamenti dell'anno a dispetto di una preparazione invernale a quanto pare scivolata via senza intoppi. A spiegare al meglio la situazione è stato proprio Jakobsen, pronto nonostante tutto a superare quest'ennesimo intoppo capitato nel corso della sa carriera. "Quest'inverno mi sono allenato bene e mi sono presentato a questa stagione con una discreta fiducia. Abbiamo ottenuto alcuni piazzamenti nella top 10 dell'UAE Tour e della Parigi-Nizza, ma quando si arrivava ai momenti chiave, come durante le volate ad altissima intensità, ho sofferto: le gambe gambe semplicemente non lavoravano come avrebbero dovuto". Da qui la caccia alla causa prima dell'amara scoperta che è pesata anche a un corridore che ne ha passate di ogni: su tutte la lotta tra la vita e la morte dopo la terribile caduta occorsa al Giro di Polonia 2020. "Dal punto di vista mentale è stato un brutto colpo, ma ora che abbiamo trovato la causa del problema, spero che l'intervento chirurgico possa risolverlo. A volte è necessario fare un passo indietro per poterne fare due avanti e io - conclude Jakobsen - spero possa succedere proprio questo".

Gli altri infortunati

  Non che nel ciclismo valga il detto 'mal comune mezzo gaudio', ma l'ex campione europeo non è l'unico corridore finito ai box di recente. La 'mattanza' in casa Soudal Quick-Step colpisce anche il neo acquisto Valentin Paret-Peintre, che si ferma a causa di una frattura al coccige: il compagno di squadra Dries Van Gestel è stato già operato alla scafoide sinistro. Non solo Jakobsen: l'altra tegola di casa Team Picnic PostNL si chiama Nils Eekhoff, che a inizio anno si era fratturato la mandibola e che ora torna in infermeria per un infortunio non comune nel ciclismo, uno strappo al polpaccio che difficilmente rientrerà per il Giro delle Fiandre, ma forse sì per la Parigi-Roubaix. Il caso più spinoso e quasi misterioso è quello di Arnaud De Lie, che si messo in pausa per una stanchezza eccessiva. La sua Lotto Cycling Team ha accettato la situazione (non senza lesinare critiche al proprio corridore, specialmente sul piano della comunicazione e dell'impegno), ma la collaborazione del belga con un allenatore esterno è attualmente oggetto di una revisione che sa tanto di preludio a un divorzio.

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