I favoriti della Milano-Sanremo 2024: tutti contro Pogacar, ma attenti all’outsider Milan
Il pole c’è sempre lo sloveno, senza dimenticare Van der Poel. Pedersen il terzo incomodo, l'Italia punta anche su Ganna
Roma, 14 marzo 2024 – Imprevedibile più di ogni altra classica, quest’anno la Milano-Sanremo è anche anomala: in cima al pronostico mette chi fin qui ha gareggiato meno di tutti. Uno è Van der Poel, vincitore lo scorso anno, al debutto stagionale su strada, l’altro è Pogacar, che nell’unica gara disputata quest’anno ha trasformato la Strade Bianche in una pagina di storia. Ai due fenomeni proveranno da far da terzo incomodo in parecchi: ecco la griglia di partenza dell’edizione numero 115 della Classicissima, la corsa che tutti possono sognare.
In pole
Tadej Pogacar – Le corse che mancano al suo palmares lo attraggono, anche se questa è la più difficile per lui perché è la più facile di tutte. Dodicesimo, quinto e infine quarto un anno fa, lo sloveno proverà a scalare il podio: dopo aver vinto sullo sterrato con 81 chilometri di fuga, non stupirebbe se iniziasse presto a far saltare la corsa.
Prima fila
Mathieu van der Poel – Dopo un inverno da dominatore nel ciclocross, debutta sull’asfalto convinto di poter fare subito bene: non sarebbe il primo dei fenomeni in circolazione a vincere la prima corsa della sua stagione, come hanno fatto Evenepoel e lo stesso Pogacar, ma riuscirci a Sanremo lo proietterebbe direttamente nella storia.
Mads Pedersen – Tra i più vincenti della stagione (sei centri, uno in meno del connazionale Vingegaard), il danese ha il vantaggio di poter vincere sia partendo da lontano che in volata. Se nei due precedenti ha chiuso sempre al sesto posto, significa che la classica che ama meno di tutte è quantomeno bravo a interpretarla.
Seconda fila
Matej Mohoric – Dalle Strade Bianche in poi ha pensato solo ad allenarsi: fece così anche due anni fa, quando a Sanremo sorprese tutti in discesa. Da cinque anni ospite praticamente fisso della top ten, è tra quelli che meglio di tutti sanno leggere questa strana corsa: chi vuole vincerla farà bene a non trascurarlo.
Jasper Philipsen – Meno in palla di altre stagioni, resta comunque il più pericoloso tra i velocisti puri. Corre accanto a Van der Poel e questo già lo rende una possibile arma tattica: molto dipenderà dalle lune del fenomeno olandese, quel che è certo è che nessuno si augura di ritrovarsi su via Roma in compagnia del belga.
Terza fila
Filippo Ganna – Snobbato dalla critica e un po’ anche dai tifosi, è il classico corridore da Sanremo, quello che non ti aspetti. Secondo un anno fa col rimpianto di aver perso le tracce di Van der Poel in discesa, arriva da una Tirreno-Adriatico trascorsa più ad allenarsi che a cercare il risultato: come hanno fatto in passato tanti vincitori a sorpresa.
Christophe Laporte – È un altro di quelli che, dopo la Strade Bianche, non ha consumato la benzina in gare, pensando soltanto ad allenarsi. In assenza di Van Aert è l’uomo di punta della Visma insieme al velocista Kooij: sempre nei dieci nelle tre gare corse quest’anno, è quel che si dice un brutto cliente.
Outsiders
Jasper Stuyven – Vincitore tre anni fa col più classico dei blitz sul Poggio, il belga si presenta in grande spolvero, forte di una Strade Bianche da primo degli umani dietro Pogacar e di un gran lavoro come spalla di Pedersen alla Parigi-Nizza. Può vincere e far vincere, il jolly migliore che una squadra può schierare.
Michael Matthews – Perché infilarlo nel pronostico? Per la sua storia: in dieci partecipazioni, conta due podi e le ultime tre volte non è uscito dai primi sei. Ha le qualità per reggere l’urto sugli strappi, ha la velocità per dare fastidio in una volata di gruppo dopo tanti chilometri: se trova anche quel pizzico di fortuna che serve, può fare bingo.
Jonathan Milan – In una Lidl Trek mai così fornita di punte, anche Johnny ha tutto per ritagliarsi un ruolo chiave da favorito: sta benone, è uscito col morale alle stelle (e due vittorie) dalla Tirreno-Adriatico, non soffre troppo le salite brevi, in volata ha già detto di non temere nessuno. Comunque vada, a 23 anni è già un bel biglietto da visita.
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