I favoriti della Parigi-Roubaix 2024: la griglia. Chi può battere Van der Poel?

L'olandese insegue la doppietta col Fiandre in maglia iridata riuscita solo a Van Looy. L’Italia ci prova prova con Milan, Mozzato e Bettiol

di ANGELO COSTA -
5 aprile 2024

Roma, 5 aprile 2024 – Forza, resistenza, voglia di non arrendersi: sono queste le chiavi per conquistare la Parigi-Roubaix 2024, la terza classica monumento della stagione, quella che più di tutte ha il profumo del ciclismo di una volta. Da Compiegne, alle porte di Parigi, al velodromo della città del carbone, è una lunga sfida con se stessi, prima che con gli avversari. Percorso di 260 chilometri, 56 dei quali lastricati di pavè francese, il più duro e indecifrabile, suddivisi in 29 settori: due di questi, gli infidi Viesly Biastre e Capelle Ruesnes, sono stati rispolverati e aggiunti per l’occasione. Ma a decidere le sorti della gara saranno come sempre l’iconica foresta di Aremberg, vero e proprio bivio fra il successo e la delusione anche con la stravagante chicane piazzata all’ingresso per rallentare la velocità dei corridori, il tratto di Mons en Pevele e il Carrefour de l’Arbre, che con le sue difficoltà tecniche mette a dura prova le residue energie degli atleti. Ecco la griglia dei favoriti dell’edizione numero 121. 

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Parigi Roubaix 2024 in tv: orari, percorso con settori di pavé e favoriti

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Jonathan Milan in azione (Ansa)
Jonathan Milan in azione (Ansa)

In pole

Mathieu Van Der Poel

Puntando al bis in questa classica che ha vinto lo scorso anno, insegue anche una storica doppietta Fiandre-Roubaix, che in maglia iridata è riuscita soltanto a Van Looy oltre sessant’anni fa. Non ha rivali alla sua altezza, anche se ci fossero su questo terreno li tratterebbe come tratta tutti.

Prima fila

Mads Pedersen

Dopo un Fiandre condizionato dalla caduta di pochi giorni prima e dosato male come energie, va all’assalto di un traguardo che solo un anno fa, col quarto posto, è riuscito ad annusare. Ha condizione fisica e forza di squadra dalla sua, se riesce a combinarle nel modo giusto è il più adatto a sorprendere.

Jasper Philipsen

Secondo un anno fa, il vincitore della Sanremo correrà ancora in simbiosi con Van der Poel, sapendo che in caso di giornata negativa l’iridato è pronto a diventare per lui il migliore dei gregari. E’ forte e resistente, anche per questo in tanti cercheranno di seminarlo ben prima del traguardo. Seconda fila

Jonathan Milan

Con la Sanremo questa è la classica che gli si adatta meglio, anche se in passato non è mai riuscito a concluderla. Si ripresenta con ben altro spirito, oltre che con una gamba da protagonista vero: se questa tiene, il gioco tattico della sua Lidl Trek potrebbe persino spalancargli spiragli inattesi.

Nils Politt

Sbucato all’improvviso da un periodo anonimo, dopo il podio al Fiandre si candida a una classica sognata già cinque anni fa, quando finì secondo nello sprint a due con Gilbert. E’ attrezzato per le dure pietre francesi, ma è anche obbligato a partire da lontano per evitare sorprese nel caso di un finale in volata. Terza fila

Stefan Kung

In quella che per un granatiere come lui resta la classica più adatta, ha dato il meglio di sé nelle ultime due edizioni, con un terzo e quinto posto: quanto basta per credere che l’impresa sia possibile, anche se non sempre chi è capace di arrivare davanti nel finale è altrettanto bravo a lasciarsi dietro tutti.

Alberto Bettiol

Al debutto nella Regina delle classiche, si augura di avere la fortuna del principiante. Di sicuro ha il morale di chi ha ritrovato il colpo di pedale giusto, che già gli ha consentito di correre una Sanremo e un Fiandre da protagonista, se trova il feeling giusto anche con le pietre francesi potrebbe anche stupire.

Outisders

Luca Mozzato

Con la spinta di un sorprendente quanto meritato secondo posto al Fiandre, affronta con spirito diverso una classica che nelle tre edizioni affrontate ha sempre chiuso dignitosamente: pensare di potersela giocare come a Pasqua potrebbe diventare la molla per un altro risultato clamoroso.

Dylan Van Baarle

Con Van der Poel e Degenkolb, è uno dei tre in gara ad aver già vinto questa classica. Ha taglia e passo per affrontare le pietre, sulle sue spalle porta buona parte delle speranze della Visma orfana di Van Aert: può farcela a patto di ritrovare quella vitalità che fin qui in stagione non si è vista.

Tim Merlier

Sette vittorie in stagione sono il biglietto da visita di un velocista che ha doti di fondo e fisico adatto per reggere l’urto del pavé francese. Tre volte su tre al traguardo nei suoi precedenti, con il compagno Lampaert prova a dare una scossa alla stagione della Soudal, fin qui non pervenuta nelle classiche.

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