Favoriti Parigi Roubaix 2025: i 10 nomi da seguire. Ganna sfida Van der Poel e Pogacar
Da Van der Poel a Pogacar, da Ganna a Van Aert, passando per Pedersen, Kung e Merlier: i dieci possibili protagonisti della Roubaix

Pippo Ganna contro i fenomeni alla Roubaix
Roma, 12 aprile 2025 – Probabilmente la Parigi-Roubaix 2025 più spettacolare degli ultimi anni. Il duello tra Mathieu Van der Poel e Tadej Pogacar quest’anno si ripropone anche sull’Inferno del nord. Lo sloveno comanda con 8 monumento contro 7, vittoria al Giro delle Fiandre di domenica, ma è al debutto a Roubaix dove Vdp ha vinto negli ultimi due anni e parte con i galloni di grande favorito. Lo premia la sua massa sui ciottolati e lo avvantaggia il fatto che non ci sono pendenze dure dove Pogacar può mettere in moto i suoi watt. Al sesto scatto in salita al Fiandre di Tadej l’olandese ha ceduto, ma sul pavé i meccanismi di corsa sono totalmente diversi. Poi ci sono gli outsider, se così vogliamo chiamarli, come Mads Pedersen, Pippo Ganna e Wout Van Aert, senza contare qualche sorpresa che alla Roubaix salta sempre fuori. Vediamo dieci possibili protagonisti.
Mathieu Van der Poel
L’anno scorso Vdp ha fatto doppietta Fiandre-Roubaix, ma nel 2025 Pogacar gli ha già scombinato i piani, vincendo domenica scorsa. Viene da due successi di fila a Roubaix e parte da favorito, in una corsa che gli si addice per caratteristiche e peso specifico. Pogacar è al debutto e di sicuro l’esperienza avvantaggia Mathieu che può pareggiare i conti sulle Monumento.
Tadej Pogacar
Non sappiamo cosa aspettarci. Non ci sono salite, ma gli insider dicono che su Strava sia andato fortissimo nei settori principali. Ha il fisico dello scalatore e in teoria è molto svantaggiato, ma il suo talento lo può portare ovunque. Il motore c’è. La condizione pure. E si sa, serve anche fortuna evitando cadute e forature. Di sicuro non può arrivare in volata e deve staccare tutti.
Wout Van Aert
Nonostante il grande talento ha vinto solo una Monumento (la Sanremo 2020), per il resto è sempre stato il piazzato per eccellenza. Alla Roubaix ci è sempre andato vicino senza vincere (settimo nel 2021, secondo nel 2022 e terzo nel 2023), e anche in questo caso, con i due fenomeni sopra citati, parte in seconda fila. Le dure pendenze del Fiandre non lo premiano, ma sui ciottolati da passisti della Roubaix il discorso cambia. E attenzione al Gravaa, il dispositivo messo a disposizione dalla Visma che consente al corridore di regolare direttamente in corsa la pressione delle gomme ed evitare forature.
Mads Pedersen
Il cruccio della sua carriera è vincere una Monumento, che fino a qui gli è sempre sfuggita. Anche lui è il classico piazzato, uno di quelli che arricchisce il podio di chi vince, uno di quelli che non si batte da solo ma che alla fine trova sempre qualcuno che gli arriva davanti. Alla Roubaix vanta un quarto e un terzo posto ed è un duraccio che sul pavé non mollerà l’osso fino alla fine. Per uno come lui, massiccio, più facile resistere agli attacchi alla Roubaix che sui muri in doppia cifra del Fiandre.
Filippo Ganna
Tra le Classiche Monumento la Roubaix è quella più affine alle sue caratteristiche da passista-cronoman. I suoi miglioramenti in salita sono notevoli, ma reggere a Pogacar al Fiandre è impossibile per tutti. Sul pavé, invece, praticamente in pianura dove anche il peso fa la differenza, può essere un po’ più ‘facile’ per lui che nel 2023 ha fatto sesto. E’ la corsa cerchiata in rosso nel suo calendario primaverile e la speranza è che la Ineos lo sorregga in tutto e per tutto.
Stefan Kung
Un altro grande passista, spesso grande rivale di Ganna nelle cronometro. Pure lui ha il motore per andare forte sui ciottolati e lo score alla Roubaix parla per chiaro (terzo, quinto e quinto negli ultimi tre anni). Di sicuro, per vincere ha bisogno che qualcuno là davanti stecchi la giornata, ma è uno di quelli pronto ad approfittarne.
Jasper Philipsen
E’ il compagno di Van der Poel e di conseguenza la Alpecin avrà chiaramente stabilito il capitano, ma l’anno scorso ha fatto secondo e la Roubaix è la sua corsa. Non ci arriva al meglio per via di una caduta alla Nokere, alla Sanremo è parso sotto tono, ma in ogni caso va tenuto in considerazione. Non è al 100%, è uno sprinter e gli serve un po’ di fortuna, ma potrebbe trovare il colpo di pedale giusto.
Matej Mohoric
Non ha fatto fino a qui una grande primavera. Alla Sanremo è sparito presto dalla lotta, al Fiandre ha fatto ventunesimo e arriva alla Roubaix a fari spenti. Ma si sa, uno come lui, sempre lesto a produrre tattiche imprevedibili, può diventare un protagonista inatteso. Uno di quelli che magari non controlli e poi ti infila la giornata giusta. Miglior piazzamento al velodromo quinto nel 2022.
Tim Merlier
Non è esattamente uomo da classiche, lui che è sprinter puro, ma se trovasse la giornata con la gamba giusta potrebbe pure sorprendere. Difficile possa vincere, ma è in grado di essere protagonista. Arriva con un buon carico di fiducia con la vittoria in settimana alla Scheldeprijs, che è comunque una corsa per velocisti. Alla Roubaix lo spartito è diverso, però Merlier è in forma.
Nils Politt
Parte, in teoria, da gregario di Tadej Pogacar, ma all’occorrenza può diventare una risorsa per il podio nel caso lo sloveno non fosse in giornata. Alla Roubaix, lui che è davvero un grande passista, ha spesso fatto bene con un settimo nel 2018, un secondo nel 2019 e un quarto l’anno scorso. Può essere la seconda punta della UAE.
Possibili sorprese
La Roubaix è anche corsa da sorprese, perché gli imprevisti sono dietro l’angolo e chi è più lesto può approfittarne. Come detto, l’Italia punta su Pippo Ganna, ma in gara ci sono anche Davide Ballerini per l’Astana e Luca Mozzato per l’Arkea che possono essere della partita. Occhio ad altri outsider e citiamo Waerenskjold, in top ten un anno fa, Pithie, idem, Teunissen, Girmay, Garcia Cortina, Bittner, Lampaert, Demare e il giovane Segaert. Leggi anche - Il segreto d Van Aert per la Roubaix: ecco il dispositivo Gravaa
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