Giro delle Fiandre 2025, Van Der Poel a caccia di record: "Ma per me conterà solo vincere"

L'olandese, in caso di successo domani, aggiornerebbe ulteriormente i suoi primati: "Durante la corsa non ci penserò. E poi c'è Pogacar, che sulle salite più lunghe è più forte di me"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
5 aprile 2025
Mathieu Van Der Poel (Ansa)

Mathieu Van Der Poel (Ansa)

Roma, 5 aprile 2025 - Quando si è il vincitore in carica di una corsa e alle spalle c'è pure il successo della prima Monumento dell'anno, la Milano-Sanremo 2025, i galloni del favorito spettano di diritto nonostante un parterre di rivali da urlo: lo sa bene Mathieu Van Der Poel, che domani al Giro delle Fiandre 2025 potrebbe aggiornare il libro dei record.  

I possibili record e le dichiarazioni di Van Der Poel

  In caso di trionfo a Oudenaarde, l'olandese diventerebbe infatti il primo corridore in assoluto a calare il poker in una corsa in cui finora il massimo di successi ripetuti si ferma a tre per un drappello di sei vecchie glorie del passato più o meno recente. Inoltre, il figlio e nipote d'arte metterebbe in cassaforte l'ottava Classica Monumento in carriera, cifra che nessun altro corridore in attività ha toccato: per i 19 successi di Eddy Merckx nella categoria la strada è ancora piuttosto lunga. Non solo: Van Der Poel è reduce da 3 vittorie di fila sul pavé (Parigi-Roubaix 2023 e 2024 e Giro delle Fiandre 2024). Senza dimenticare il successo fiammingo datato 2022 che, in caso di vittoria domani, creerebbe una striscia da record di almeno una Monumento sul pavé per quattro stagioni consecutive. Poi c'è il pragmatismo del diretto interessato, che preferisce pensare solo all'imminente futuro. "Voglio solo vincere domani e se riuscissi a farlo so che di conseguenza arriverebbero anche i record. Sarebbe un qualcosa di speciale a cui, onestamente, però non penserei durante la corsa". Van Der Poel parla della preparazione e dell'approccio scelti per quest'appuntamento clou. "Questo percorso per me non ha segreti ma ho comunque preferito rimanere in Belgio per allenarmi a buon ritmo in una sessione di quattro ore. Siamo pronti per qualsiasi cosa succeda: il segreto è rimanere calmi in tutte le situazioni e, come sempre, i miei compagni faranno di tutto per mettermi nelle migliori condizioni possibili nel finale. Poi toccherà a me provare a vincere, anche se chiaramente non sarà facile". Specialmente quando tra gli avversari figura un certo Tadej Pogacar. "Basandoci sui risultati recenti, io e lui sembriamo a un livello leggermente superiore agli altri. Lui è più scalatore e può tenere un grande ritmo specie sulle salite più lunghe, come il Vecchio Kwaremont. Riesce ad accelerare prima dell'inizio del pavé e a imporre un ritmo su quell'ascesa che è troppo duro quasi per tutti. Se è il più in forma bisogna accettarlo. Io terrò d'occhio diversi corridori, perché le dinamiche della corsa possono sempre sorprenderti e non voglio sottovalutare nessuno".

Le dichiarazioni di Mozzato

  Basti pensare al sorprendente secondo posto dell'anno scorso di Luca Mozzato, che domani proverà a ripetersi. "Quello per me è stato il momento più bello della carriera. E' una Classica durissima che non fa sconti a nessuno, con tanti corridori forti e qualcuno più 'opportunista'. A livello di squadra cercheremo di ripetere quanto fatto l'anno scorso e per me riuscire a vincere una corsa che sogno fin da bambino sarebbe il massimo".

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