Giro d'Italia 2024, Tiberi on fire: "Mi piace attaccare perché ho voglia di fare"

Il laziale della Bahrain Victorious, che oggi ha rosicchiato 9'' a Uijtdebroeks, finora è l'unico tra i big ad aver provato a mettere in difficoltà Pogacar: "Noi giovani italiani vogliamo dimostrare di esserci"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
14 maggio 2024
Antonio Tiberi (Ansa)

Antonio Tiberi (Ansa)

Cusano Mutri (Bocca della Selva), 14 maggio 2024 - La trama annunciata del Giro d'Italia 2024 era un tutti contro uno, dove il ruolo di quest'ultimo sarebbe stato ricoperto da Tadej Pogacar, il protagonista più atteso che finora sta rispettando il copione. In effetti, in parte le cose stanno andando così, ma finora l'unico che sta realmente provando, seppur invano, a fiaccare il fuoriclasse sloveno, in maglia rosa dalla seconda tappa, è Antonio Tiberi, la cui strategia di gara, in ottica podio, non sta convincendo proprio tutti.  

Le dichiarazioni di Tiberi

  Emblematico quanto accaduto sulla salita di Bocca della Selva, teatro del successo di Valentin Paret-Peintre, con il laziale della Bahrain Victorious a scattare a ripetizione per provare a impensierire il più forte di tutti ma anche Cian Uijtdebroeks, attuale detentore di quella maglia bianca che fa gola a parecchi. Il risultato? Entrambi i contendenti sono stati rimbalzati nel finale, perdendo una manciata di secondi dagli altri big della classifica generale: il tutto ricordando che Tiberi è uno specialista delle cronometro e che, nell'ottica del testa a testa con il belga della Visma-Lease a Bike, alle prese con il mal di gola, sabato a Desenzano del Garda potrebbe guadagnare ben più di quanto racimolato oggi (9''), spendendo tra l'altro molte energie. Eppure, al diretto interessato le critiche non interessano, perché dietro i suoi attacchi c'è un piano ben preciso. "Finalmente anche noi siamo in gara e possiamo dire la nostra e fare qualcosa. Stare in mezzo al gruppo in maniera anonima non è da me, tant'è vero che quando lo faccio è perché non ho le gambe al top: altrimenti ho sempre voglia di mettermi in mostra". Insomma, dietro gli scatti del classe 2001, assistito da un generosissimo Damiano Caruso, al di là di una classifica che comunque si fa sempre più interessante c'è 'semplicemente' la voglia di onorare al meglio il primo Giro d'Italia. "E' sempre bello dimostrare di esserci, soprattutto per noi giovani italiani che vogliamo dare spettacolo nella corsa di casa".

Le dichiarazioni di Pogacar

  Poi c'è lui, la sfinge Pogacar che nelle ultime tappe sembra aver inserito il cruise control insieme alla sua UAE Team Emirates, che di fatto gli unici attacchi li ha subiti, appunto, soltanto da Tiberi e dalla Bahrain Victorious. "Oggi abbiamo deciso di lasciare andare la fuga, cercando comunque di imprimere il nostro passo alla corsa. La Bahrain Victorious ha fatto il grosso del lavoro e a noi è andata bene così. Per il resto, dovremo pensare giorno per giorno perché il Giro è ancora lungo e presto ci attaccheranno tutti". Sarà, ma per ora tutto tace e gli stessi affondi un po' estemporanei dei rivali, come Tiberi, stanno prestando il fianco a qualche critica, con due fazioni in voga: coloro che apprezzano la verve del ciociaro e gli altri che, invece, vedono nella strategia sua e della Bahrain Victorious un aiuto indiretto verso Pogacar, uno che di aiuti non ne ha proprio bisogno.

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