Giro d'Italia 2025, Pedersen ci sarà. Milan al Tour de France

La Lidl-Trek svela i piani per gli uomini votati alla caccia alle tappe. Il danese: "Peccato, avrei voluto la maglia verde, ma accetto la decisione della squadra"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
17 gennaio 2025
Mads Pedersen (Ansa)

Mads Pedersen (Ansa)

Roma, 17 gennaio 2025 - Non solo gli uomini in lotta per la classifica generale: la forza della startlist di un Grande Giro si vede anche dalla presenza di corridori da Classiche o comunque votati alla caccia alle tappe. A tal riguardo, al sì di Wout Van Aert  al Giro d'Italia 2025 si aggiunge quello di Mads Pedersen, annunciato in queste ore insieme alla sua Lidl-Trek, che allo stesso tempo ha dirottato Jonathan Milan al Tour de France.  

Le dichiarazioni di Pedersen

  Leggendo tra le righe delle dichiarazioni del danese ai microfoni di Ekstra Bladet si intuisce un leggero malcontento per quella che è stata la scelta della sua formazione. "La capisco e la accetto, perché al Tour de France ci sono più volate e Milan è un velocista migliore di me che andrà lì per vincere quante più tappe possibili. Mi sarebbe piaciuto andare alla Grande Boucle per puntare alla maglia verde, ma non mi metterò nel letto a piangere. Capisco i piani della squadra, che sono altri e che mi vedranno al Giro d'Italia e alla Vuelta". L'altra faccia della medaglia per Pedersen vede la possibilità di portare a casa la maglia ciclamino, missione finora mai riuscita in carriera. Dall'altro lato c'è Milan, che invece potrebbe indossare la maglia gialla a Lille, per quello che sarebbe un suggello pesantissimo per una carriera che è decollata l'anno scorso proprio sulle strade del Giro d'Italia: per il friulano 3 tappe e la maglia ciclamino, vinta anche nel 2023.

Le dichiarazioni di Carr

  In un certo senso il Tour de France c'entra anche nell'addio consumatosi nelle scorse settimane tra l'EF Education-EasyPost e Simon Carr, che intanto si è accasato alla Cofidis e che ai microfoni di DirectVelo ha provato a spiegare quanto accaduto. "Erano contenti di me. La situazione era buona, perché a loro piaceva avere questo corridore che si esibisse in gare minori, portando punti Uci. In un certo senso, era comodo anche per me, perché ero in una grande squadra dove non mi mancava nulla. Lì avevo cominciato bene, così come me ne sono andato bene. Nel mezzo delle cadute dopo le quali non ho più avuto la fiducia per fare le corse importanti. Nel 2024 speravo di andare al Tour de France visti i risultati raccolti nel 2023. Ma non è andata così e quindi ho deciso di lasciare la squadra". Nonostante le idee chiare, il britannico ha esitato non poco prima di affrontare questo cambiamento. "Ero felice lì e inizialmente avevo intenzione di rimanere, firmando addirittura il rinnovo. Poi è spuntata la Cofidis: ho sentito altri corridori, sapendo quanto fosse stato negativo il loro 2024, ma avevo comunque deciso di provare qualcosa di nuovo con la speranza di raccogliere risultati buoni per me e per loro. Mi sento un buon gregario nelle tappe di montagna, ma arrivato a 26 anni ho voglia di cimentarmi in prima persona nelle gare più importanti di categoria World Tour".

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