Giro d'Italia 2024, non è ancora finita: Van Aert prova il recupero lampo

Nonostante i difformi pareri medici, il belga lancia la sfida: per lui 4 chilometri a piedi e un post motivazionale sui social

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
3 aprile 2024
Wout Van Aert (Ansa)

Wout Van Aert (Ansa)

Roma, 3 aprile 2024 – Non è finita finché non è finita: a maggior ragione quando di mezzo ci sono i ciclisti, notoriamente abituati alla sofferenza e alla fatica. Appena una settimana fa la brutta caduta occorsa alla Dwars door Vlaanderen 2024 sembrava spegnere sul nascere le speranze di Wout Van Aert di prendere il via al Giro d'Italia 2024 a causa di un primo bollettino medico già grave e poi destinato a peggiorare: frattura a costole, clavicola e sterno incrinato. Un bilancio pesantissimo che, a sentire Kris Vandermieren, medico della Federazione Belga, precludeva al corridore della Visma-Lease a Bike il debutto alla Corsa Rosa, oltre ovviamente a tutte le Classiche. Invece, dopo una manciata di giorni, sulla vicenda comincia a fare capolino un timido ottimismo.

I dettagli

Merito innanzitutto di Van Aert in persona, che nella prima mattinata odierna ha percorso a piedi 4 km che l'hanno portato da casa sua al centro di Herentals: il tutto corredato da un post social, con la frase "Rimanere fermi significa tornare indietro" fissata come commento benaugurante e motivazionale. Nel mirino del belga c'è il Giro d'Italia ma ancora di più l'Olimpiade, il grande obiettivo stagionale che però richiede una preparazione opportuna: tutti piani sfumati con la terribile caduta nella corsa 'Attraverso le Fiandre', con tempi di recupero stimati in 4 settimane per la clavicola e 6 settimane per lo sterno. A ridurre lo stop potrebbe essere la forza mentale e fisica di Van Aert, attualmente oggetto di dibattito in patria e non solo. Se la Visma-Lease a Bike, con un comunicato piuttosto asciutto, si è sostanzialmente tirata fuori dalla lotta tra ottimisti e pessimisti, a livello medico il fronte è spaccato. Per Steven Claes, il dottore che ha operato il belga, le cose si stanno mettendo bene a maggior ragione alla luce del politrauma che aveva causato danni pesantissimi ed estesi, da correggere soltanto tramite intervento chirurgico. Fatto il grosso, la seconda constatazione riguarda la tempra del corridore, apparso fin da subito determinato a voler recuperare quanto prima: a detta di Claes, uno step importante per fissare subito nuovi traguardi e aiutarsi nella lunga fase della riabilitazione, ma anche un buon segnale di una resilienza fuori dal comune che potrebbe lasciare uno spiraglio per tornare in bici a primavera inoltrata. Ben più pessimista Vandermieren, il medico federale, che a caldo aveva messo un punto interrogativo addirittura anche sulla partecipazione alle Olimpiadi. A pesare non è tanto l'infortunio attuale, quanto il rischio di una nuova caduta che potrebbe causare un collasso polmonare e dunque essere anche fatale: per non parlare del pericolo di uno sterno non ancora guarito che potrebbe arrecare danni al cuore. Sulla questione si è espresso anche Tom Teulingkx, medico del Belgian Cycling, forse il più ottimista di tutti i luminari: per lui addirittura tornare presto a svolgere attività fisica può aiutare il recupero, differenziando così un atleta da una persona comune. A detta di Teulingkx l'unico nemico di Van Aert è il dolore, ciò che invece accomuna tutti: anche Van Aert, che oggi ha lanciato la sua sfida al destino. E ai medici.

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