Mondiali di ciclismo 2023, la gioia di Van Der Poel: “Un cerchio che si chiude”

L'olandese si gode il successo di Glasgow che gli vale la maglia iridata. I rimpianti di Bettiol: "Volevo sorprendere i magnifici 4"

6 agosto 2023

Glasgow (Scozia), 6 agosto 2023 - Un altro passo per diventare qualcosa in più di un semplice figlio e nipote d'arte. E che passo: quello compiuto da Mathieu Van Der Poel grazie alla mastodontica vittoria della prova in linea dei Mondiali di ciclismo 2023 è una vera e propria impresa che lo proietta a un livello superiore rispetto ai suoi illustri avi (il padre Adrie Van Der Poel e, soprattutto, il nonno Raymond Poulidor) ma anche nei confronti del resto dei partecipanti di una corsa dai tratti epici.

Le dichiarazioni di Van Der Poel

Dalla difficoltà del percorso di Glasgow all'interruzione di 52' a causa dell'occupazione della carreggiata da parte di alcuni manifestanti, passando per la caduta in curva che ha visto protagonista proprio il nuovo campione iridato che, tra il suo stesso stupore, succede a un Remco Evenepoel piuttosto deludente. "Quello raggiunto oggi era uno dei miei più grandi obiettivi su strada: in questo modo sento di aver chiuso un cerchio ottenendo molto più di quanto potessi immaginare". Eppure, al di là della modestia paventata da Van Der Poel, le stimmate del fuoriclasse erano chiare da anni: da quando, per la precisione, il corridore dell'Alpecin-Deceuninck battagliava fin da bambino con Wout Van Aert, oggi secondo sul podio davanti a Tadej Pogacar. L'olandese, che riporta in patria il successo iridato dopo ben 38 anni di attesa, analizza poi il momento dello scatto bruciante che ha di fatto deciso l'intera corsa. "Sapevo che avrei dovuto attaccare in quel punto esatto, visto che dopo c'era un tratto in discesa. Nel finale stavo benissimo, ma non credevo di riuscire a guadagnare tutto quel vantaggio in così poco tempo: quel margine però - continua Van Der Poel - è stato fondamentale per consentirmi di vincere nonostante la caduta in curva". L'ultimo spezzone della disamina della sua stessa prova riguarda proprio il momento incriminato, quello che gli avrà fatto temere la beffa più atroce. "Non penso di aver preso dei rischi esagerati in quel tratto, che era molto scivoloso. Ammetto che se a causa di quella scivolata avessi perso il titolo non ci avrei dormito per notti, ma per fortuna è andato tutto bene".

Le dichiarazioni di Bettiol

Dal primo al decimo al traguardo: proprio l'azione di Alberto Bettiol ha in un certo senso fatto da rampa di lancio a quella vincente di Van Der Poel, partita a 22 km dal traguardo. Una magra consolazione per il toscano che, insieme al resto della spedizione azzurra, ha comunque avuto il merito di portare in alto il nome dell'Italia nel ciclismo. "Stamattina io e i miei compagni avevamo un sogno ed eravamo convinti di poterlo coronare senza pensare troppo ai piazzamenti. Ho attaccato per questo motivo: forse è stata un'azione azzardata - ammette Bettiol - ma ci ho creduto e, soprattutto, volevo provare ad anticipare e sorprendere quei quattro fenomeni che poi sono arrivati lì davanti. Ora sono stanco ma contento: per me essere in Nazionale è un privilegio e ho cercato di onorare questa chiamata al meglio".

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