Parigi-Nizza 2025, Vingegaard cade e si ritira: le sue condizioni

Per il danese tanta paura e solo una contusione alla mano: in forse comunque la sua partecipazione a fine mese al Giro di Catalogna

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
14 marzo 2025
Jonas Vingegaard (Ansa)

Jonas Vingegaard (Ansa)

Roma, 14 marzo 2025 - La sua stagione è iniziata bene con la vittoria abbastanza in carrozza alla Volta ao Algarve 2025, ma dalla successiva Parigi-Nizza 2025 non arrivano buone notizie per Jonas Vingegaard, vittima di una caduta che gli è costata il ritiro e tanta paura.  

Cosa è successo a Vingegaard alla Parigi-Nizza 2025

  Tutto è accaduto nella tappa 5 e per la precisione quando al traguardo mancavano 84 km: a fatica il danese aveva portato la bici al traguardo, pur cedendo il simbolo del primato al compagno di squadra Matteo Jorgenson nella giornata di festa di Lenny Martinez. Subito dopo la linea d'arrivo, il due volte vincitore del Tour de France aveva abbandonato la sua classica immagine piuttosto algida per fare spazio a lacrime di dolore che non lasciavano presagire nulla di buono, così come il forte dolore accusato a una mano e le labbra insanguinate. Lo stesso Jorgenson, subito dopo la tappa, aveva lasciato intendere i timori di casa Visma-Lease a Bike su una possibile frattura all'arto del proprio capitano, che faceva fatica anche a frenare. Invece gli esami del giorno dopo non hanno evidenziato nulla più di una semplice contusione, seppur molto forte e da valutare nel prosieguo del programma di Vingegaard, che dopo la Parigi-Nizza avrebbe previsto (il condizionale a questo punto è d'obbligo) il Giro della Catalogna e il Giro del Delfinato: quest'ultima corsa, al via a metà giugno e propedeutica al Tour de France, è ancora molto lontana al punto da non lasciare ombre al riguardo, mentre sull'appuntamento spagnolo, in programma a fine mese, verranno fatte nuove valutazioni. Il focus andrà sulle condizioni fisiche del danese e della sua mano, ma anche su quelle psicologiche, ancora provate dall'incidente della scorsa primavera al Giro dei Paesi Baschi che, ironia del destino, era stato rievocato proprio pochi giorni fa: Vingegaard ne aveva ricordato le conseguenze, ben più pesanti di quanto inizialmente trapelato in pubblico, e aveva anche aggiunto un monito generale sulla pericolosità del ciclismo di oggi, al punto da sconsigliare questo sport un domani ai suoi figli. Altro scherzo del fato, curiosamente ora entrambi i rivali del prossimo Tour de France, e di tutti i precedenti a 4, sono fermi ai box per qualche acciacco più o meno fastidioso. Detto del portacolori della Visma-Lease a Bike, neanche Tadej Pogacar se la passa tanto meglio dopo la caduta occorsa alla Strade Bianche 2025, ma almeno quel pomeriggio di Siena è riuscito a portare a casa il terzo successo a Piazza del Campo. Allo stesso tempo, nessuno dei due ha accusato conseguenze pesanti nel lungo termine e che possano inficiare la marcia di avvicinamento alla Grande Boucle: con un asterisco bello grosso per lo sloveno, che sarà molto presente nelle Classiche di primavera, al contrario del suo acerrimo rivale. E questa non è una novità.

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