Pogacar e Vingegaard: parte la sfida dialettica al Tour de France 2025

Il danese: "Ho lavorato sui muscoli per essere più potente e più pronto a reagire ai suoi scatti. Non lo temo: anche lui ha delle debolezze". Lo sloveno: "Jonas è più forte sulle salite lunghe"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
4 luglio 2025
Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar (Ansa)

Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar (Ansa)

Roma, 4 luglio 2025 - Jonas Vingegaard chiama e Tadej Pogacar risponde: pochi giorni fa, in patria, sull'imminente sfida al Tour de France 2025 si era espresso il danese, mentre oggi tocca allo sloveno parlare di una dualità forte, fortissima, ma ricca anche di rispetto.  

Le dichiarazioni di Vingegaard

  In realtà, Vingegaard ha parlato anche nella conferenza stampa odierna, cambiando registro: dai complimenti a Pogacar ai muscoli mostrati, in senso metaforico e non. "Sono più forte che mai. Lo scorso anno non ero male, ma non così. Avevo meno muscoli ed ero più leggero. Ora sono più pesante, in particolare per i muscoli, e questo mi dà più potenza. La differenza maggiore con l'anno scorso è che rientravo da quella brutta caduta e mi ci è voluto più tempo di quanto pensavo per riprendermi". Un lavoro, quello del corridore della Visma-Lease a Bike, mirato a un obiettivo ben preciso. "Con più muscoli, sei più esplosivo e sento che è quello che mi è mancato un po' lo scorso anno, quindi volevo migliorare da quel punto di vista. Mi alleno duro ogni giorno per battere Pogacar e questo mi ha fatto crescere. Lo ammiro molto. Ma se fossimo spaventati non saremmo qui: anche lui ha le sue debolezze, che proveremo a far emergere con un lavoro di squadra che ovviamente non svelerò".

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Le dichiarazioni di Pogacar

  Giornata di conferenza stampa anche per il campione uscente, pungolato subito proprio sul duello più atteso. "Con Vingegaard c'è una bella rivalità. Sulle salite lunghe, Jonas è il corridore migliore e, inoltre, sa andare anche molto forte a cronometro, a volte anche meglio di me. Ovviamente, ci possono essere momenti di tensione fra di noi e magari fra le nostre squadre, ma nutriamo rispetto uno per l'altro. Una volta che la corsa finisce, ti lasci tutto alle spalle. Credo che sarà un mese molto avvincente per tutti gli spettatori, sia da casa che lungo le strada". Tutto vero quanto riferito da Pogacar, che trova conferma anche nei tanti documentari rilasciati dopo il Tour de France: il prossimo, al via domani, sarà nettamente spaccato in due per quanto riguarda il tracciato. "Nella prima parte si rischia di perdere il Tour de France: vedo molte di queste tappe iniziali come delle opportunità e di sicuro proverò a guadagnare del tempo, se ci sarà modo. Ma soprattutto non dovrò avere problemi e arrivare sano e salvo all'ultima settimana". Vincere per costruirsi il quarto successo totale alla Grande Boucle ma anche, ben prima, per centrare la fatidica quota 100 vittorie in carriera. "Sarebbe grandioso arrivare a questa cifra proprio qui al Tour de France".

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