Cavendish, l’Astana non ci sta: proposto il rinnovo

Il velocista britannico, all'ultima stagione prima del ritiro, ha salutato a causa di una caduta il Tour de France 2023 e la chance di superare Merckx: Vinokurov prova a scrivere un altro finale

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
10 luglio 2023
Mark Cavendish (Ansa)

Mark Cavendish (Ansa)

Roma, 10 luglio 2023 - Non può finire così: questo sarà stato il pensiero comune dopo la caduta occorsa nella tappa 8 del Tour de France 2023, quella che ha costretto Mark Cavendish al ritiro, rinunciando così alla Grande Boucle in corso, la sua ultima e al sorpasso al record di vittorie totali di Eddy Merckx. Lo avrà pensato anche l'Astana Qazaqstan Team, che studia un piano per riportare in sella il britannico.  

La proposta di rinnovo

  Naturalmente, con una spalla, la destra, da sistemare il prima possibile e con un processo di guarigione che si preannuncia non banale e da seguire con attenzione, qualsiasi discorso è prematuro. Lo sa bene la squadra kazaka, che però non ci sta ad accettare passivamente che storia al Tour e forse l'intera carriera di uno dei velocisti più forti di tutti i tempi finiscano così: sull'asfalto della Francia dopo una caduta banalissima. Il paradosso è proprio questo: anche al Giro d'Italia 2023 lo sprinter dell'Isola di Man era stato protagonista di una caduta sull'arrivo bagnatissimo di Salerno. Un capitombolo all'apparenza più grave che invece aveva lasciato in dote solo tanta paura e qualche escoriazione: oltre a un quarto posto sulla linea del traguardo ottenuto curiosamente al fotofinish in scivolata. Stavolta all'apparenza la situazione era più tranquilla e meno caotica: un rallentamento in coda al gruppo e alcuni corridori a terra. Tra essi proprio Cavendish, che torna a casa ferito nel corpo ma soprattutto nello spirito: clavicola destra rotta e addio al Tour e al sorpasso a Merckx e alle sue 34 vittorie. Per qualche purista delle due ruoti a pedali forse è giusto che il record resti appannaggio di entrambi e che in particolare non scivoli via dalle mani del Cannibale: il tutto senza dimenticare che il diverso peso di ogni successo era stato riconosciuto in prima persona proprio da Cavendish, di professione 'semplice' velocista. Per qualcun altro invece l'epilogo doveva essere diverso, considerando anche il finale in giallo (e non per il colore della maglia oggi di Jonas Vingegaard) della tappa 7: Cavendish è lanciatissimo e in piena progressione, salvo poi subire il sorpasso di Jasper Philipsen poco prima della linea del traguardo. Tutto normale, se non fosse che Cannonball era stato frenato da un problema al cambio e che il belga si era reso protagonista dell'ennesima volata col brivido a causa di un più che sospetto cambio di traiettoria che aveva di fatto chiuso Biniam Girmay contro le transenne. La sala VAR della Grande Boucle, in passato ben più solerte anche in situazioni all'apparenza meno nitide, incredibilmente chiude entrambi gli occhi e non declassa la maglia verde, lasciando così a Cavendish solo la piazza d'onore e, col senno del poi, tanti rimpianti destinati a durare nel tempo. Sempre ammesso che il britannico non ceda alla proposta di rinnovo fino al 2024 avanzata da Aleksandr Vinokurov, il direttore sportivo dell'Astana che è evidentemente il primo a non accettare la beffa del destino o di chi per lui.

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