Ciclismo, Roglic su Pogacar: "Oggi è imbattibile e potrebbe ancora migliorare"

Lo sloveno lapidario sul connazionale e sulla sua carriera: "Ho vinto tanto e sono felice anche se non dovesse arrivare il Tour de France"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
5 novembre 2024
Primoz Roglic (Ansa)

Primoz Roglic (Ansa)

Roma, 5 novembre 2024 - Il manifesto del giovanissimo movimento ciclistico della Slovenia, diventato ormai quasi lo sport nazionale, è Tadej Pogacar, ma la dinastia vincente è stata inaugurata da Primoz Roglic, la cui carriera è impreziosita da tanti acuti ma anche da un tarlo bello grande: quel Tour de France sfiorato nel 2020 prima dello 'scippo' proprio del connazionale. Un cruccio con il quale però il neo 35enne ha imparato a convivere.

"Pogacar oggi è imbattibile"

 "E' un dato di fatto che non ho più 20 anni. Non sono più così giovane e ogni anno che passa è un anno in più che mi porto dietro". In effetti, nel contesto del ciclismo attuale, Roglic è il più esperto della rosa dei fuoriclasse, ben più ampia dello stesso Pogacar, 26 anni compiuti a settembre: Jonas Vingegaard a dicembre spegnerà 28 candeline, mentre Remco Evenepoel a gennaio andrà verso i 25 anni. Tra tutti, però, il 2024 ha eletto un re assoluto. "Pogacar al momento è assolutamente imbattibile. E' difficile competere con lui, anche se è chiaro che vorrei vincere. Tadej l'anno scorso ha corso a un livello molto, molto alto e, in effetti, magari nel 2025 potrebbe essere ancora più forte: non lo possiamo sapere, ma io so solo che proverò a dare la miglior versione di me". Quella di Roglic non è ovviamente una resa ma una presa di coscienza che, allargando lo spettro anche a un passato più lontano, arriva a quel rimpianto chiamato Tour de France che però sembra stato ammortizzato molto bene dal diretto interessato. "Posso dire di essere molto contento dei risultati ottenuti finora in carriera. Non esiste alcuna gara che io debba ancora vincere per sentirmi soddisfatto e la mia visione su quanto fatto non cambierà se dovessi aggiungere qualche altro successo. Sarebbe bello vincere il Tour de France - ammette Roglic - ma anche senza questo acuto il mio palmares sarebbe comunque eccellente".

Skjelmose verso il Tour de France 2025

Dal novero dei fuoriclasse per il momento resta fuori Mattias Skjelmose, sul quale però in casa Lidl-Trek, come affermato dal direttore sportivo Kim Andersen ai microfoni di Ekstra Bladet, contano parecchio già in vista della prossima Grande Boucle. "Penso che il percorso sia fantastico e che nel finale diventi incredibilmente impegnativo grazie ai numerosi arrivi in salita. Sarà un tracciato tradizionale, con una partenza piatta e una conclusione dura, ma decisamente molto spettacolare. Al momento non abbiamo ancora pianificato nulla, ma penso che il percorso sia adatto a Skjelmose grazie alla cronometro pianeggiante e alle frazioni che potrebbero riservare attacchi da lontano e ventagli". Fatto sta che il danese, a prescindere dal menù della Grande Boucle, dovrà migliorare ancora per potersi issare a certi livelli. "Mattias dovrà fare un salto di qualità. Noi speriamo che lo faccia, ma sappiamo che sarà un processo lento e graduale. Per ora - conclude Andersen - ha già dimostrato di poter competere in un Grande Giro: ora deve fare uno step in più e salire ulteriormente di colpi".

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