Singapore Criterium 2024, Cavendish vince l'ultima gara della carriera

L'evento organizzato da Aso per promuovere il Tour de France ha l'epilogo di una favola: il britannico, omaggiato da un gruppo in cui c'è anche Nibali, si impone su Philipsen e De Lie

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
10 novembre 2024
Mark Cavendish (Ansa)

Mark Cavendish (Ansa)

Roma, 10 novembre 2024 - Forse una gara vera, per quanto comunque da ricondurre a una mera kermesse di fine anno, o forse semplicemente l'epilogo più scontato, a maggior ragione dopo l'annuncio di ieri: il Singapore Criterium 2024 va a Mark Cavendish, che vince così l'ultima gara della sua carriera.  

La cronaca

  Il britannico, recordman di tappe vinte al Tour de France, come ben ricordato dal dorsale numero 35 sfoggiato con orgoglio, ha battuto in volata, il piatto forte della casa, Jasper Philipsen, Arnaud De Lie e Biniam Girmay in quello che può apparire come un ipotetico passaggio di consegne con vista su un futuro che partirà già dal 2025. Si sono chiusi così i 57,5 km in programma in uno degli eventi organizzati da Aso per esportare il marchio Tour de France anche in Asia. Guai però a pensare una gara vera. Lo si capisce dal 'pasillo de honor' tributato prima del via a Sir Cavendish: tutte le bici, dei compagni di squadra dell'Astana Qazaqstan Team ma anche dei rivali, impennate e con la ruota che gira, come da consuetudine in questi casi. Non solo: curiosamente, tra i corridori al via figura anche qualche vecchia gloria come Vincenzo Nibali, altro sintomo di una giornata più di festa che di gara.

Le dichiarazioni di De Lie

  Dal vecchio al nuovo, come De Lie, che tra volate e Classiche nei prossimi anni cercherà di fare le fortune del Belgio, come affermato ai microfoni di Marca dopo l'evento di Singapore. "Quest'anno sono successe cose positive e negative, ma tutto sommato è stata una buona stagione. Il momento saliente è stata la vittoria del titolo nazionale, che ti permette di indossare una maglia speciale tutto l'anno. Inoltre, mi è piaciuto il debutto al Tour de France, anche se onestamente è stata durissima: si va a tutta per tre settimane e bisogna essere sempre ben posizionati, se no si rischia di non arrivare al traguardo. E' stata un'esperienza durissima, ma sono contento di com'è andata". Ben prima dell'eventuale prossima Grande Boucle, il corridore della Lotto Dstny sarà di scena nelle Classiche più amate. "Lavoro per arrivare al meglio nelle Fiandre, ma spero di essere in forma già nella prima gara dell'anno, a Valencia: se arriverò in Spagna in buone condizioni, avrò buone possibilità di toccare il picco di forma in primavera. Per quanto riguarda la Parigi-Roubaix - continua De Lie - bisognerà fare i conti con l'Alpecin-Deceuninck, che ha vinto le ultime due edizioni. Basterebbe stare a ruota di Mathieu Van Der Poel, ma non è facile. In ogni caso, a parte le Monumento, ci sono altre Classiche importanti come l'Omloop e la Gand-Wevelgem". Infine, l'immancabile domanda su Tadej Pogacar e il suo dominio. "Forse per qualcuno il ciclismo sta diventando noioso, ma non per me che in fondo, quando lui attacca, resto in gruppo. Sono fortunato a non essere un corridore in competizione con lui: di certo Pogacar è il migliore oggi e può ancora crescere, motivo per cui seguirlo diventa difficilissmo".

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