Tour de France 2023, tornano le misure anti-Covid: al vaglio la bolla e il protocollo

La Grande Boucle vuole evitare il caos e l'anarchia visti al Giro: per farlo si pensa a una stretta sui regolamenti

di GIUYS ANNA MARIA D'ALESSIO
5 giugno 2023
Il percorso del Tour de France 2023 (Ansa)

Il percorso del Tour de France 2023 (Ansa)

Roma, 5 giugno 2023 - Quanto successo al Giro d'Italia 2023, con il blitz in gruppo del Covid a dispetto di una pandemia ufficialmente finita, ha acceso la spia rossa anche tra gli organizzatori del Tour de France 2023, in programma dall'1 al 23 luglio. Il primo imperativo è evitare il caos che ha funestato la seconda settimana della Corsa Rosa.

Il ritorno della 'bolla'

L'assenza di un protocollo generale ha lasciato di fatto alle singole squadre la totale gestione di un'eventuale positività: dalla scelta di effettuare o meno i test al mancato obbligo, nel caso, di comunicarne i risultati ai piani altissimi del Giro. Il resto è storia nota, con alcuni corridori positivi rimasti momentaneamente in corsa (su tutti Sven Erik Bystrom, poi costretto comunque al ritiro) e altri che invece hanno lasciato la Corsa Rosa senza pensarci troppo su. E' il caso ovviamente di Remco Evenepoel, che prima vince la cronometro prevista dalla tappa 9, riconquistando la maglia rosa e poi, senza neanche aspettare il successivo giorno di riposo, abbandona baracca e burattini scatenando polemiche e retropensieri. Proprio ciò che il Tour vuole evitare, fissando fin dal principio le direttive da seguire per ogni singola fattispecie. In realtà il documento, che sarà distribuito a ogni squadra, è ancora al vaglio di ASO, ma qualche retroscena è già emerso. Nella Grande Boucle alle porte potrebbe addirittura tornare in voga la 'bolla di gara' che veniva adoperata nel pieno della pandemia. Le regole base sono ormai ben note: obbligo di indossare le mascherine, divieto di firmare autografi e di scattare selfie con i tifosi. Una soluzione radicale ma in fondo condivisibile per tagliare la testa al toro e per mettere spalle al muro specialmente quelle squadre che sulle strade d'Italia hanno dato uno spettacolo non degno del palcoscenico. Basti pensare al comportamento della Soudal Quick-Step, che prima ha concesso ai suoi corridori qualsiasi diversivo (tra cui un giro in elicottero e contatti di vario genere con i fan) e poi ha biasimato l'organizzazione di RCS, tirando in ballo anche le dimensioni delle sale stampa.

La carica di Hindley

Un altro collegamento virtuale tra le vicende nostrane e francesi è dato da Jai Hindley, il vincitore del Giro d'Italia 2022 che quest'anno ha deciso di dare l'assalto alla maglia gialla a dispetto di una concorrenza molto agguerrita. "La lotta per la classifica generale comincerà presto e dopo la prima settimana lo scenario potrebbe essere già abbastanza definito. Anche per questo motivo sto cercando di presentarmi nelle migliori condizioni possibili di forma. Non voglio lasciarmi scappare questa possibilità: il percorso è molto adatto alle mie caratteristiche, ma bisogna prestare attenzione alle prime frazioni, quelle in terra basca. Conosco bene quelle zone - continua Hindley - e sono consapevole delle tante salite che dovremo affrontare presto. Inoltre, è in programma una sola cronometro e per giunta è anche piuttosto breve e abbastanza mossa: sono molto contento di questo tracciato". Le ultime parole famose o una premonizione per la possibile sorpresa del Tour?

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