Tour de France 2024, la 'missione' di Kuss: "Vincere per cancellare Armstrong e il doping"

Il trionfatore della Vuelta 2023 sogna il colpo grosso alla Grande Boucle per riabilitare il ciclismo statunitense: "Molti purtroppo sono ancora scettici sul nostro movimento"

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
10 giugno 2024
Sepp Kuss (Ansa)

Sepp Kuss (Ansa)

Roma, 10 giugno 2024 - A volte un nome depennato da qualsiasi albo d'oro pesa più di quelli rimasti invece incisi nella storia, seppur in pagine magari meno prestigiose: è il caso del ciclismo statunitense, che dopo la mazzata inferta dalla positività al doping di Lance Armstrong, seguita da anni bui e quasi privi di qualsiasi corridore, sta provando a rinascere e lo sta facendo con nomi di tutto rispetto. La schiera viene guidata da Sepp Kuss, il vincitore a sorpresa della Vuelta 2023 che, alla luce dei problemi fisici occorsi a Jonas Vingegaard nei mesi scorsi, si candida a capitano della Visma-Lease a Bike in vista del Tour de France 2024. Con due obiettivi nel mirino: le lecite ambizioni personali e la voglia di ridare credibilità a un intero movimento.  

I dettagli

I feedback emessi dal Giro del Delfinato 2024, per la verità, non sono stati molto positivi, con tanto di abbandono prima della tappa finale a causa di una condizione fisica non ancora ottimale e da tutelare con un po' di riposo extra in ottica Grande Boucle. Kuss, di professione gregario di lusso, sa però come ci si rialza dalle cadute, metaforiche e non, e chissà che proprio la corsa in partenza da Firenze il 29 giugno non sia l'occasione buona per risollevare se stesso, la sua squadra e, perché no, l'intero movimento statunitense, come confessato ai microfoni di Helden Magazine. "Penso che sia stato bello ricevere grandi reazioni dopo la mia vittoria della Vuelta da tutta l'America, dove a livello di ciclismo si segue quasi esclusivamente solo il Tour de France. Chi riesce a vincere la Grande Boucle, infatti, sale in una sorta di Olimpo, potendo visitare la Casa Bianca e magari giocare a golf con il Presidente, come fatto da Armstrong". E qui ai apre il buco nero nel quale, per ovvi motivi, è sprofondato l'intero movimento statunitense. "In America, anche a distanza di anni, ci si ricorda bene dell'era Armstrong e della macchia del doping. Non a caso, è molto difficile convincere le persone che oggi la situazione è diversa: purtroppo dalla confessione di Armstrong in poi da un lato è cresciuta l'attenzione intorno a questo sport ma dall'altro è aumentato anche lo scetticismo". Qui scatta la doppia missione del nativo del Colorado, che curiosamente al Tour de France 2024 sarà accompagnato dal connazionale Matteo Jorgenson, fresco di ottimo secondo posto al Giro del Delfinato 2024: chissà che non sia davvero uno dei due statunitensi, nel contesto di una Visma-Lease a Bike alla disperata caccia di uomo capace di contrastare avversari del calibro di Tadej Pogacar, Primoz Roglic e Remco Evenepoel, a chiudere questa sorta di cerchio. "Posso continuare a parlare a lungo di quanto oggi i ciclisti siano puliti, ma l'unica cura per riabilitare questo sport e far appassionare altre persone, almeno in America, è vincere il Tour de France: voglio dimostrare - conclude Kuss - che si può indossare la maglia gialla anche senza l'utilizzo del doping".

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