Giro del Delfinato 2024, vince Roglic (con il brivido finale)

Lo sloveno si impone nella corsa del sud-est della Francia dopo aver dominato due frazioni. Nell'ultima tappa però va in difficoltà e rischia la beffa per mano di Jorgenson, secondo per appena 8''

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
9 giugno 2024
Primoz Roglic (Ansa)

Primoz Roglic (Ansa)

Roma, 9 giugno 2024 - Il secondo antipasto del Tour de France 2024, il Giro di Svizzera 2024, parte domenica 9 giugno, mentre il primo, il Giro del Delfinato 2024, va in archivio proprio oggi: a vincere è Primoz Roglic, che conferma i pronostici della vigilia, seppur con un bel brivido finale.  

I dettagli

  Lo sloveno, al rientro dopo la lunga inattività dovuta anche ai postumi dell'ormai fantomatica caduta occorsa al Giro dei Paesi Baschi 2024, ha chiuso in crescendo dopo l'altro spavento, per la verità collettivo, cagionato dalla tappa 5: praticamente più di metà gruppo finisce sull'asfalto, portando l'organizzazione della corsa del sud-est della Francia a neutralizzare la frazione da Amplepuis a Saint-Priest a causa della mancanza di ambulanze. Sull'asfalto, oltre al corridore della Bora-Hansgrohe e a molti altri, finiscono pure Remco Evenepoel e Juan Ayuso, altri nomi di spicco in vista del Tour de France 2024: il belga se la cava con abrasioni e botte al lato destro del corpo e rimane in corsa, pur naufragando in classifica generale dopo l'illusorio exploit nella cronometro della tappa 4, mentre lo spagnolo il giorno successivo, nonostante la presenza confermata al foglio firma, decide di non ripartire. Proprio dopo la maxi caduta parte lo show di Roglic, che vince la tappa 6 e la tappa 7, blindando quasi del tutto la sua maglia gialla. Già, quasi, perché nell'ultima decisiva frazione, quella in cui tutti si aspettavano addirittura il tris, lo sloveno va in crisi sotto gli attacchi dei rivali della classifica generale: ad aprire le danze è Giulio Ciccone, che poi però viene rimbalzato e curiosamente 'scorta' proprio il classe '89 verso un traguardo da raggiungere in una corsa contro il tempo per evitare la beffa finale. Davanti intanto, insieme a Carlos Rodriguez, c'erano infatti Matteo Jorgenson e Derek Gee, rispettivamente secondo e terzo della classifica generale: presto molla il canadese dell'Israel-Premier Tech, che nella tappa 3 aveva trovato la prima vittoria da professionista, chiudendo un digiuno costellato di una caterva di beffardi secondi posti che gli aveva comunque fruttato il premio della combattività al Giro d'Italia 2023, mentre lo statunitense della Visma-Lease a Bike arriva al traguardo a braccetto con Rodriguez, quasi lasciandogli la vittoria. Uno slancio eccessivo di altruismo o, a seconda dei punti di vista, una leggerezza figlia della stanchezza che quasi cagiona a Jorgenson tante notti insonni per i secondi di abbuono dilapidati. Ci pensa Roglic a eliminare ogni dubbio e rimorso, riuscendo anche grazie a Ciccone (ottavo in classifica generale) a limitare i danni e a vincere per appena 8'' davanti proprio a Jorgenson, con Gee a chiudere il podio. Rincuorante per l'Italia anche la maglia a pois portata a casa da Lorenzo Fortunato, nonostante le recenti fatiche del Giro d'Italia 2024: un risultato decisamente migliore della resa anticipata di Antonio Tiberi, ritiratosi dopo una clamorosa debacle in una delle prime salite di una corsa che, come sempre, fornisce molte indicazioni prima della Grande Boucle.

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