Automobilismo, Lorenzo Cheli dalla lotta al bullismo alle soddisfazioni sportive. A 16 anni sarà al volante di una Porsche nella Carrera Cup

Ottantanove giri in pista a Varano, limando ogni volta il tempo. E quando dai box gli hanno detto di fermarsi...

di ANDREA OLIVA
1 aprile 2025
Lorenzo Cheli con la sua Porsche

Lorenzo Cheli con la sua Porsche

Ottantanove giri in pista a Varano, limando ogni volta il tempo. E quando dai box gli hanno detto di fermarsi ha risposto: "Ma ne ho ancora". Lorenzo Cheli ha solo 16 anni. Alla sua età c’è chi impenna con lo scooter. Lui, invece, è diventato pilota del team Archesse Dinamic Motorsport che correrà il prossimo campionato del Porsche Carrera Cup.

A fargli da mentore avrà come team manager niente meno che Gianni Morbidelli. Correrà con i grandi, e non vede l’ora. Sulle curve di Varano dé Melegari ha saggiato la potenza della Porsche 992 GT3 Cup il cui motore da 3.996 centimetri cubi è in grado di scatenare 510 cavalli, e non c’è controllo di trazione. Il campionato partirà con la prima gara a Misano, nel weekend che va dal 2 al 4 maggio. Un debutto praticamente in casa perché Lorenzo è sammarinese e porterà in pista i colori e lo spirito dell’antica Repubblica. Per arrivare a occupare uno dei sedili ambiti della Carrera Cup, ha bruciato molte tappe. Sono passati pochi mesi da quando è sceso in pista nel campionato mitjet, prototipi pensati per la pista con cui farsi le ossa, capaci di 225 cavalli e ponte rigido posteriore. Era una scommessa perché in precedenza Lorenzo aveva trovato se stesso mettendosi alla guida dei Go-Kart, un paio di anni fa.

In un manciata di mesi è passato da 30 a 510 cavalli, trovandosi a volante di una vettura sportiva vera, di quelle che non perdonano, che portano con sé un’aura di storia e del mito Porsche. Eppure Lorenzo è lì, e se la giocherà, gara dopo gara, trovandosi a fianco piloti che fanno questo di mestiere da una vita. Roba da brividi, ed invece "ne ho ancora…" sono state le prime parole dette agli ingegneri che gli hanno detto di fermasi in prova.

Ma c’è molto altro nel percorso del giovane Lorenzo. La pista, quei cavalli sprigionati dal motore alle spalle che sembra debba esplodere quando sale di giri, sono la strada in cui il ragazzo ha trovato se stesso. Quello che tanti impareranno a conoscere quando lo vedranno in pista è che Lorenzo ha una storia e un messaggio che porta costantemente con sé. Oggi è un ragazzo che firma autografi, ma pochi anni fa era tutto diverso. Gli atti di bullismo subiti, i disturbi dell’attenzione, la scuola che diventa una gabbia, la diagnosi di Dsa mai arrivata e i problemi con i professori.

Poi quel volante e il piede che spinge sull’acceleratore. Oggi è tutto passato, persino i voti a scuola corrono verso l’alto. Ma Lorenzo questa storia l’ha voluta portare tra le persone, e soprattutto tra i ragazzi attraverso un progetto che ha preso il nome di ‘Rispect’.

Andrea Oliva

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