Automobilismo: una nuova avventura. Il lucchese Vanni guiderà una formula uno
Il pilota di Santa Maria del Giudice al volante di una Fondmetal del ’91 (ex Osella) per un test previsto il 9 aprile prossimo a Cremona
Settecento cavalli nella schiena. Quelli che avrà Roberto Vanni, uno dei pochissimi piloti lucchesi ad aver guidato una Formula Uno. Nicola Larini d’accordo, noblesse oblige, ma è versiliese; mentre Vanni è di Santa Maria del Giudice. Dopo i successi negli anni scorsi nelle categorie turismo e la presenza costante nella Boss GP-FIA con la Lola F3000, ha la possibilità di fare un test su una F1 d’epoca, il prossimo 9 aprile, meteo permettendo, a Cremona. Si tratta di una Fondmetal Fomet 1, vettura che ha partecipato al mondiale 1991 con i piloti Olivier Gruillar, Gabriele Tarquini e Andrea Chiesa. Annata davvero particolare quella, che vide il debutto nella massima serie motoristica europea di un certo Michael Shumacher e con il terzo e, purtroppo, ultimo titolo di Ayrton Senna.
Roberto Vanni racconta la sua esperienza. "Si tratta – spiega – di qualcosa di unico; non avrei mai pensato di avere questa opportunità, guidare una F1 di quel periodo, primi anni novanta del precedente secolo, probabilmente l’epoca che i veri appassionati rimpiangono per le caratteristiche delle auto e l’ambiente più umano che c’era nei gran premi. Erano anni in cui, nella rassegna iridata, c’era tanta Italia, considerando team e piloti. Potrò guidare auto di altri tempi".
"Qualcuno – aggiunge – si ricorderà. Fondmetal entrò come sponsor nel mondo della F1, facendo comparire, nel 1985, sulle vetture Osella, le proprie scritte. Nel 1989, però la scuderia italiana si trovava in difficoltà e l’anno successivo corse con il nome Fondmetal Osella. La mia volontà è quella di poter continuare la mia carriera sportiva in questa direzione, alla guida di queste vetture nelle scene internazionali. Comunque si tratta di una bella soddisfazione".
La storia di Vanni è emblematica. Talento notevole, si è dovuto dividere tra la sua passione, il mondo dei motori e il lavoro di rappresentante, poiché in quell’ambiente diventare professionisti non è mai semplice. E’ uno dei pochi lucchesi ad aver disputato corse in ambito "FIA", acronimo di Federazione Internazionale dell’Automobilismo, ai massimi livelli possibili. Come se fosse la Champion’s League del calcio.
Dopo aver praticato il kart da adolescente (ma non competizioni, solo giri liberi), Vanni si è formato alla cosiddetta Università dei piloti: la famosa scuola inglese Henry Morrogh. Era il 2003. Ad appena 19 anni esce con l’equivalente di una "laurea" nella velocità. Dato da non tralasciare mai: il saper superare anche la pressione e le difficoltà che possono nascere quando si è dentro una... scatola che viaggia a 250 chilometri orari.
Massimo Stefanini
Continua a leggere tutte le notizie di sport su