Busa, da sorpresa a bella realtà. Record italiano e bronzo ai mondiali

Nuoto Lo specialista della farfalla è arrivato quarto nei 100 e terzo nella staffetta mista. Bene pure Cerasuolo

di LUCA MONDUZZI
17 dicembre 2024
Il faentino Michele Busa, classe 2001, ai mondiali di nuoto a Budapest in Ungheria

Il faentino Michele Busa, classe 2001, ai mondiali di nuoto a Budapest in Ungheria

L’esplosione di Michele Busa, al debutto assoluto a un Mondiale, il consolidamento di Simone Cerasuolo, pur senza squilli, tra i grandi. La rassegna iridata sulla distanza breve che si è chiusa domenica a Budapest conferma ancora la presenza costante dei ragazzi dell’Imolanuoto in azzurro, tra giovani veterani e il nuovo che avanza, grazie anche al lavoro del tecnico Cesare Casella (al quale entrambi i notatori hanno rivolto ringraziamenti speciali). Parlando di nuovo che avanza il riferimento va naturalmente al 23enne Michele Busa, che al suo primo Mondiale in corta (un anno fa ci fu l’esordio assoluto all’Europeo, sempre in vasca corta), è riuscito subito a dire la sua a livello internazionale nella farfalla. Dapprima firmando il record italiano dei 50 farfalla (22’’01) che gli è valso il quinto posto nella finale, seguito poi dal quarto tempo nella finale dei 100 (49’’11) che gli è valsa non a caso la chiamata a far parte della staffetta 4x100 mista che ha chiuso i Mondiali.

E dove il faentino ha conquistato la sua prima medaglia internazionale. Un bronzo, seppur condiviso con i compagni della staffetta, ma che rappresenta pur sempre una medaglia iridata da aggiungere al proprio carniere e che assume un valore importante. Anche perché il contributo che il nuotatore di Faenza ha dato nel suo quarto di gara è stato determinante per mantenere la formazione azzurra in una posizione rassicurante rispetto a chi inseguiva, assaggiando a tratti anche la seconda piazza con la sua progressione e il 48’’81 nella frazione lanciata.

E per un Busa che ha appena messo piede in nazionale, c’è un Simone Cerasuolo che si conferma tra i top nella distanza corta della rana, nell’attesa di pescare la zampata giusta anche nei 100, dove il suo 56’’94 lo ha visto chiudere fuori dalla finale, comunque tra i primi undici, in una prova resa ancora più ostica dal ritorno alle gare dei nuotatori russi. La brillantezza che esplode nei suoi 50 è ormai un dato di fatto per Cera, che non a caso ha timbrato il suo personale (25’’62) che per soli sei centesimi non gli è bastato per tenersi la medaglia di bronzo vinta due anni fa nella rassegna di Melbourne, ma lo confermano tra i migliori.

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