Canottieri Comunali fa 90. Una lunga scia di successi
Ricorrenza speciale per il circolo del ponte Da Verrazzano. Quanti trionfi

Fausto Veggi durante una discesa tra le rapide
Sono passati novant’anni da quando in una baracca di legno posta sull’argine sinistro dell’Arno, dove c’è oggi il ponte Da Verrazzano, nasce il Circolo Dipendenti Comunali che di lì a poco assumerà il nome di Canottieri Comunali Firenze. Fra i fondatori ci sono Antonio Vegni, per tutti Tonino, un ex timoniere "emigrato" dalla Canottieri Firenze, e Sergio Orsi, un intraprendente sedicenne che diventerà negli anni professore emerito alla facoltà di Agraria e anche presidente della Federazione italiana di canoa e di quella mondiale: unico fiorentino ad aver ricoperto finora una carica sportiva internazionale di così alto livello. La società si ingrandisce e nel giro di poco si colloca stabilmente fra le prime d’Italia. Si rimette in piedi anche dopo la seconda guerra mondiale e la tragica alluvione del 1966 che travolge la sede e distrugge del tutto il parco imbarcazioni. Da sempre trampolino di lancio di atleti nelle varie specialità (velocità, discesa, slalom, maratona, polo, dragon boat) vanta un palmarès di assoluto prestigio; dal 1965 ad oggi tre atleti olimpici (i fratelli Andrea e Paolo Salvietti a Montreal 1976, Matteo Bruscoli a Barcellona 1992), 79 medaglie iridate, 588 titoli tricolori e 456 presenze in azzurro.
La società dell’attuale presidente Giancarlo Fianchisti e dei tecnici Marco Guazzini (velocità), Ettore Brigo (slalom) e Massimiliano Sizzi (polo) ha brillato negli anni anche con le donne: tre nomi su tutti: le sorelle Stefania e Susanna Cicali e Costanza Bonaccorsi. La striscia dei successi non si è mai interrotta anche se allenarsi sull’Arno in certe discipline quali lo slalom e la discesa che richiedono acque mosse è di fatto impossibile. Malgrado questo il trionfo più recente porta la firma proprio di uno slalomista: Fausto Veggi, diciassettenne di Bagno a Ripoli che ha vinto il titolo italiano junior riportando sull’Arno il tricolore nella specialità dopo oltre quarant’anni. Nella velocità, invece, i fiori all’occhiello sono Andrea Biagini, Michele Sandrucci e Livia Burnett che hanno preso parte di recente ai Mondiali di maratona in Croazia dove si sono piazzati fra i migliori non sfigurando nel confronto con atleti di nazioni di grande livello come Ungheria, Danimarca, Sud Africa, Argentina.
Franco Morabito
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