"Dai pattini alla musica". La nuova vita di Giada

La ventunenne Luppi lascia lo sport agonistico: "Mi concentro sul canto. Venerdì esce il mio ultimo brano ’Gola’. L’artistico? Farò solo esibizioni".

di ALESSANDRO GALLO
17 giugno 2024

"Dai pattini alla musica". La nuova vita di Giada

Giada ha detto stop. O meglio: Giada ha deciso di chiudere definitivamente una porta, per aprirne una seconda. Giada di cognome fa Luppi, è nata a Bologna il 18 aprile 2003 e vive in Valsamoggia. Perito agrario, con l’idea di iscriversi a Scienze Motorie, Giada è stata una reginetta del pattinaggio artistico italiano come attesta la sua carriera. Per Giada sei titoli italiani (e due secondi posti), tre titoli europei (e due secondi posti), un oro e un argento mondiale, un oro e un argento in World Cup e, nella passata stagione, un bronzo mondiale. Una vita nella Primavera Sport di Calenzano, allenata da Raffaello Melossi e dalla mamma, Sabrina Mazzetti. A ventun anni, compiuti da poco, Giada appende i pattini al chiodo.

Giada, perché?

"Mi vorrei dedicare completamente alla musica".

Quando ha cominciato a pattinare?

"A cinque anni, dal 2017 sono diventata un’atleta azzurra. Adesso è ora di pensare ad altro".

Sicura?

"Sì, ci stavo già pensando dallo scorso anno, quando arrivai terza ai mondiali. Ho riflettuto e preso questa decisione".

Non sarà facile cancellare, o quasi, sedici anni sui pattini.

"Non li butto, è chiaro. Qualche esibizione, se me lo chiederanno, la farò ancora. Ho semplicemente deciso di chiudere con le gare e le competizioni. Davanti ci sono obiettivi diversi".

La musica, per esempio.

"Proprio così: ecco perché ho deciso di far coincidere il mio ritiro con il 21 giugno".

Per l’inizio dell’estate?

"No, il 21 uscirà un mio brano, ‘Gola’. Spero vada bene".

Musica e testi?

"Sono miei".

Genere?

"Diciamo che cerco di fare un po’ di R&B. Anche se il testo, magari, è più Indie Pop. Vorrei far conoscere la mia musica".

Lei suona il pianoforte.

"Sì, ma non sono una pianista, nel senso che sono autodidatta".

I suoi testi?

"C’è tanto della mia vita vissuta. Un qualcosa di autobiografico".

Quanti brani ha scritto?

"Una quarantina. Ero abituata a mettermi in gioco gareggiando. Adesso mi metto in gioco nella musica. L’obiettivo è quello: farmi conoscere".

Si esibisce e non da sola.

"Sì, esiste una mia band. Ci sono batteria, basso, chitarra, pianoforte e tastiere. Sono l’unica donna".

A proposito di cassetti, qual è il suo sogno?

"Farmi conoscere, fare in modo che l’R&B abbia sempre più seguito".

E i pattini?

"Sono stati una bella parentesi della mia vita. Mi hanno regalato gioia e soddisfazioni. Ma bisogna guardare avanti. Mi chiedono consigli, ancora, sulle coreografie. Ma bisogna pensare anche a una professione che mi permetta di vivere. I pattini, anche se sono belli, anche se li vivi da professionista, per impegno, allenamenti e ore spese, non garantiscono alcun tipo di guadagno. Mi rimetto in gioco, con la musica".

Ascoltiamola. Il talento che, sui pattini, le ha consentito di salire sul tetto d’Europa e del mondo, adesso lo usa per cantare. Giada Luppi, sentiremo ancora parlare di lei.

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