Dakar, Lucci e Meoni a tutto gas. Terza tappa con prestazioni al top
Paolo scala ancora le posizioni tra le dune del deserto: anche per Gioele arriva il miglior piazzamento
di Luca Amodio
Alla terza tappa della Dakar Lucci scala ancora le posizioni: è ventitreesimo assoluto e nono nella categoria Rally 2. Continua la gara di Meoni jr: e al quarto giorno fa il suo miglior risultato. I primi passi del rally dei rally tra le dune del deserto sono stati molto intensi: Lucci, il leone castiglionese, ha mantenuto un buon passo, senza strafare, giocando più di strategia che di tattica, cioè guardando quelli che i suoi obiettivi a lungo termine: entrare nella top 10 dei centauri al mondo, come ci aveva rivelato alla vigilia della partenza. Per farlo è necessario preservare le energie così da arrivare alla seconda settimana della Dakar in condizioni fisiche e psichiche ottimali. Al momento tra Lucci e chi è davanti a lui nello score generale della gara ci sono distacchi dell’ordine di qualche decina di minuti: "Importanti certo ma tranquillamente colmabili considerato che ancora ci sono dieci lunghe e interminabili tappe davanti", commenta il suo general manager, Gabriele Minelli che dalla Patagonia rimane in aggiornamento con il suo leone.
Come ci spiega "quando venne reso noto l’itinerario e il programma, della Rally Dakar 2024 balzò subito all’occhio la sua lunghezza, sia in termini di giorni sia (quattordici di gara incluso il prologo) che di chilometri, cioè 4715 quelli in prova speciale cronometrata e 7860 quelli complessivi". Non è un caso che "nel primo briefing l’organizzazione tenne ad evidenziare diversi aspetti, tra questi la particolare durezza e pericolosità delle prima 3-4 tappe con l’intento, più o meno dichiarato, di effettuare una prima scrematura nel numero di piloti ed equipaggi da portare avanti – continua Minelli – e, data la relatività ‘facilità’ che nella scorsa edizione venne attribuita alle ultime tappe che di fatto non consentirono ai motociclisti recuperi importanti, un deciso inasprimento ed allungamento delle ultime prove speciali, Dakar ‘vera’ fino all’ultimo chilometro quindi". "Che Paolo possa avvicinarsi (noi pensiamo anche entrare) alla top ten assoluta del rally raid più estremo al mondo lo ha già dimostrato, che nella sua categoria possa vincere le tappe anche, adesso l’esperienza e la maturità lo portano a ponderare i rischi iniziali per poi affrontare a viso aperti quelli finali, quando il valore delle posizioni acquisisce un peso specifico ed un significato maggiore, un sapore di successo che poi resta sul palato per un bel po’ di tempo", conclude Minelli. Per l’altro castiglionese in gara, Gioele Meoni, arriva invece il suo miglior piazzamento: taglia il traguardo per 51esimo nella terza tappa. Scala così la classifica e passa da 64esimo a 56esimo. Ma d’altronde come dice lui corre per un altro motivo: non per una vittoria. Sulle orme del padre Meoni jr corre la Dakar per portare avanti il suo progetto Dakar4Dakar che gli permetterà poi di mettere all’asta la sua moto per portare avanti progetti scolastici nel Senegal, dove il babbo Fabrizio aveva costruito alcune scuole.
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