Eleonora mette la freccia: "Vorrei volare a Parigi. Può essere la volta buona"

Sarti, 37 anni, ha già preso parte alla Paralimpiadi di Rio de Janeiro e di Tokyo "Da qualche mese sono nel Gruppo Sportivo della Difesa: mi dà tranquillità".

di ALESSANDRO GALLO -
2 gennaio 2024
Eleonora mette la freccia: "Vorrei volare a Parigi. Può essere la volta buona"

Eleonora mette la freccia: "Vorrei volare a Parigi. Può essere la volta buona"

Obiettivo Parigi, con una spinta in più. Perché da questa stagione Eleonora Sarti è entrata a far parte del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa e la sua vita è cambiata. In meglio. Originaria di Cattolica, 37 anni, Eleonora è tesserata anche per il Castenaso Archery Team e, nel 2024, punta a riconquistare anche la nazionale ‘normo’. Eleonora è nata con delle malformazioni congenite alla mano destra, alla gamba sinistra e a entrambi i piedi.

Eleonora, la carta olimpica c’è già.

"Sì, l’ho conquistata. Ma non è una carta olimpica nominativa, è per per nazione. Adesso dovrò cercare di difenderla".

Anche perché lei…

"Conosco già l’atmosfera dei Giochi. Sono stata sia a Rio de Janeiro nel 2016 sia a Tokyo nel 2021".

La sua esistenza è cambiata.

"Sì, in meglio".

Spieghiamo il motivo.

"Sono entrata a far parte del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa. E questo significa che adesso posso fare l’atleta professionista ad alto livello".

Niente notti o giornate in caserma, di servizio?

"No, come tanti miei colleghi – tra l’altro siamo nella storia, perché siamo stati i primi a entrare nel nuovo gruppo – godo del distaccamento. E così posso allenarmi dove mi sono sempre allenata".

A Castenaso?

"Appunto. Mi allenavo anche prima, ma farlo dopo una dura giornata di lavoro era faticoso. Faccio fatica anche ora, è chiaro, ma è tutto un altro mondo. E non posso che ringraziare il Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa che mi ha accolto e mi ha offerto la possibilità di diventare a tutti gli effetti un’atleta professionista".

Lei cosa deve garantire?

"La frequenza negli allenamenti e, magari, e ci spero pure io, qualche risultati di prestigio".

Gruppo Sportivo della Difesa per sempre?

"Il contratto scadrà alla fine del 2025. Spero che mi venga rinnovato e che ci sia un altro concorso: Ma il pensiero ora è un altro".

Parigi?

"Esatto".

Le esperienze passate?

"A Rio de Janeiro, la prima volta, ci sono arrivata da favorita. Non sono stata capace di gestire adeguatamente la parte emotiva. A Tokyo sono passata dal record paralimpico, all’eliminazione nei quarti. La parte mentale è l’aspetto più insidioso. Ma ci sto lavorando. E sono convinta che alla fine questi sacrifici possano essere ripagati".

E alle sue spalle ha uno staff di prim’ordine.

"Ci sono i tecnici e le figure professionali della federazione che sono di primo piano e mi supportano sempre. Ma ho creato anche una mia squadra che mi segue".

Chi fa parte di questo staff?

"Irene Franchini è l’allenatore; Silvia Rizzi la psicologa sportiva e mental coach, Davide Nigro è il fisioterapista-osteopata, Valeria Nucifora la psicologa clinica e Giulia Vincenzo la nutrizionista".

Alle Paralimpiadi per conquistare una medaglia?

"Intanto andiamoci. Poi, una volta là, vorrei poter uscire dal campo di gara soddisfatta della mia prestazione. La medaglia sarebbe la ciliegina sulla torta. Che farebbe piacere a tutti. A me in particolare, ovviamente".

Quale potrebbe essere il percorso per arrivare a Parigi?

"Ci saranno i campionati italiani para a Novara e quelli normo a Pordenone. Poi, a inizio marzo, il primo evento internazionale a Dubai".

Campionati italiani normo. L’arco permette ai disabili di far parte della nazionale normo. E per lei non è una novità.

"Già, sono stata convocata nella nazionale normo prima delle Paralimpiadi di Rio de Janeiro, nel 2016. Adesso ci sono di nuovo vicina".

Che esperienza è stata?

"Sicuramente formativa. Il livello è sempre alto".

A proposito di esperienze. Ha avuto anche una parte nel film per la televisione ‘A muso duro’ con Flavio Insinna come protagonista.

"Un altro momento fantastico e indimenticabile. Ma soprattutto mi sono divertita tanto".

Dobbiamo prevedere per lei un futuro da attrice?

"Non credo. Sul set, dove ho fatto una piccola parte, mi sono divertita tantissimo. Dovessero richiamarmi, ci riproverei. Ma non sarò io a inseguire questa avventura".

Quante volte si allena?

"Praticamente tutti i giorni".

E quante frecce scaglia?

"Dipende dal tipo di lavoro. Se di qualità o quantità. In questo secondo caso posso arrivare anche a 400-450 in un solo giorno. Diversamente posso fermarmi a 60".

Sembra soddisfatta.

"Lo sono. Sto lavorando molto, sto facendo molti sacrifici. Ma nel Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa ho trovato un ambiente che mi aiuta e mi agevola nel mio percorso".

Verso Parigi?

"L’obiettivo è sempre quello".

Difficile non fare il tifo per una ragazza speciale qual è Eleonora Sarti, ex campionessa di basket in carrozzina e attuale stella del tiro con l’arco.

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