Europei di Naginata I samurai al PalaMadiba

Lo sport modenese si arricchisce di un nuovo appuntamento internazionale, per la disputa in città dei campionati europei di arte marziale Naginata, che da ieri a domani animeranno il PalaMadiba con la partecipazione di cento atleti di 13 nazioni, oltre a 14 arbitri ed una maestra giapponese, per due giorni di gare, ed un seminario tecnico internazionale. Sono numeri interessanti per la naginata, una arte marziale giapponese di tipo schermistico che deriva dalle antiche arti di battaglia dei samurai e che prende il nome dall’omonima arma a manico lungo: l’appuntamento modenese rappresenta la tredicesima edizione si svolge in città, nell’ambito della crescente attenzione che il territorio dedica a queste discipline antiche e affascinanti. Al torneo partecipano i rappresentanti di 13 nazioni che si disputeranno il titolo continentale individuale e a squadre. Nel dettaglio, la giornata di ieri è stata dedicata alla ’teoria’, e agli esami per il passaggio di grado, a cui hanno preso parte una ventina di atleti, è c’è stato spazio anche per una sessione di pratica libera. Le gare sono programmate da oggi, dopo la cerimonia di apertura alle ore 9, accompagnata dalle interpretazioni musicali della Corale Rossini, e prevedono la disputa dei tornei individuali, e a squadre, sia maschili sia femminili, con le premiazioni previste per le 16.45. Domani si riprende alle 9, con le competizioni di tipo ’Goodwill’, cioè una gara aperta a tutti i praticanti presenti all’evento senza limiti di partecipanti per nazione: alle 16.30 l’appuntamento termina con le premiazioni e la chiusura delle competizioni. I Paesi rappresentati sono Belgio, Estonia, Francia, Germania, Israele, Italia, Olanda, Portogallo, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera, oltre a una rappresentanza di atleti di nazionalità russa, con gli azzurri tra i favoriti. Le competizioni di naginata possono riguardare sia le forme (’engi’) sia il combattimento (’shiai’): gli atleti, vestiti in ’hakama’ (un’ampia gonna pantalone tradizionale) e ’gi’ (una camicia sportiva tradizionale), oltre ad una particolare armatura in cotone e bambù a protezione dei bersagli validi, detta ’bogu’. Approfondimenti: www.enc2023.it.

Riccardo Cavazzoni