Filippo Della Vite. "Libero di... sciare senza fissarmi obiettivi. Il mio mito resta Hirsher»

Il 22enne bergamasco al Teatro alla Scala di Milano per un evento di marketing "Le Olimpiadi non sono così lontane, ci penso. Ma voglio andarci da protagonista. Adesso penso al debutto di Soelden e alla nuova stagione per crescere ancora".

di FULVIO D’ERI -
2 ottobre 2024
"Libero di... sciare  senza fissarmi obiettivi. Il mio mito resta Hirsher"

Il 22enne bergamasco al Teatro alla Scala di Milano per un evento di marketing "Le Olimpiadi non sono così lontane, ci penso. Ma voglio andarci da protagonista. Adesso penso al debutto di Soelden e alla nuova stagione per crescere ancora".

Filippo Della Vite si appresta ad affrontare la prossima stagione di Coppa del Mondo con un chiaro obiettivo in testa: trovare continuità di rendimento, anche all’interno della stessa gara, per effettuare quel saltino di qualità che gli permetterebbe di entrare nel gotha assoluto dello slalom gigante. Il giovane bergamasco, infatti, è uno specialista del gigante e una delle stelle nascenti, una delle possibili frecce nella faretra dell’Italia alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026. Lo abbiamo incontrato al Teatro alla Scala di Milano, ospite di caffè Borbone che ha lanciato il progetto del Birbantello.

Negli ultimi anni è andato sempre in crescendo, soddisfatto di questa sua progressione?

"Sì, molto per i risultati ottenuti fino all’anno scorso, con una crescita costante, stagione dopo stagione. Poi pensavo di poter ottenere dei grandi risultati ma non sono arrivati e… E’ stata comunque una stagione di crescita, un’annata che mi ha fatto capire molte cose. Cosa? Per esempio che nulla è scontato e che bisogna sempre lottare, mi ha fatto crescere molto".

Torniamo al presentee alla la preparazione estiva. Come è andata in Sud America?

"Molto bene, abbiamo lavorato alla grandissima e avuto anche qualche confronto con altri atleti presenti sui ghiacciai sudamericani per allenarsi. Sto sciando bene, sono in forma e speriamo di portare tutto ciò nelle gare".

Ha lavorato anche sui materiali?

"Si, è un lavoro costante, quelli sono ormai… perfetti. Adesso ho con me un plus in più che è lo skiman della ditta, un professionista che mi aiuterà molto a capire che materiali usare in ogni condizione. Sono tranquillo e fiducioso".

Lei è un gigantista, il più promettente tra quelli italiani della sua età. Qual è stato il suo idolo?

"Io sono cresciuto con i video di Hirscher e di Ted Ligety, uno che mi affascinava troppo come sciava. Hirsher adesso torna alle gare. Wow. Questo è molto… “figo“, sarà pazzesco poter gareggiare con uno che hai sempre ammirato, con un tuo idolo. Sono anche curioso di vedere quale sia il suo attuale livello di sciata, al cospetto di uno come Odermatt che nelle ultime stagioni ha dominato la scena. Su Odermatt non si può dire niente, è eccezionale, speriamo che cali perché è l’unica speranza che possiamo avere…".

Qual è il suo obiettivo in questa stagione?

"Non voglio più pensare al risultato, spesso quando pensi a quello, quando vuoi troppo una cosa, poi tutto gira al contrario. Quindi voglio solo sciar libero, cercando di scalare le classifiche gara dopo gara, ma senza avere un obiettivo fisso da raggiungere".

Pensa già alle Olimpiadi?

"L’appuntamento non è poi così lontano, alla fine manca solo un anno e mezzo e bisogna cercare di andarci da protagonista, non da comparsa. Ci proverò con tutto me stesso".

Dove deve migliorare ancora per fare quel saltino ed entrare nella top 5?

"Nella solidità, penso, perché anche l’anno scorso sono uscito tante volte facendo sempre dei settori veloci. In questo mese in Sudamerica abbiamo lavorato tantissimo sulla solidità, infatti ho portato a termine quasi tutte le manche".

La Coppa del Mondo 2024 incominciaa Soelden con un gigante a fine ottobre. Qual è il suo programma?

"Facciamo ancora un paio di ritiri sui ghiacciai, prima in Svizzera e poi in Austria, e poi c’è Solden a fine mese. E’ una pista un po’ particolare perché è abbastanza lunga, si vede questo muro enorme, lunghissimo, però la differenza la si fa nell’ultimo pianetto, negli ultimi dieci secondi, quindi bisogna mettere tantissima attenzione lì. cercare di imboccare il piano e poi portare la velocità fino in fondo".

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