Fortitudo Baseball, Bissa e la nuova UnipolSai: "Il Falchi ora è strategico, c’è sinergia con Tedeschi e interessa anche Saputo"

Il presidente, Frignani e Dobboletta: la visita in redazione della Fortitudo tricolore. L’impianto diventa argomento per trattare con il Bologna e i cugini dei canestri

di ALESSANDRO GALLO
12 ottobre 2023

Bologna, 13 ottobre 2023 – La società bolognese più titolata del terzo millennio in redazione. E siccome l’appetito vien mangiando, Pierluigi Bissa, Daniele Frignani e Lorenzo Dobboletta – rispettivamente presidente, manager e capitano della Fortitudo Baseball tricolore – guardano lontano. E la mattinata in visita al Carlino, con la premiazione effettuata dal vicedirettore, Valerio Baroncini, scivola via veloce. Tra sogni, realtà e progetti. E almeno una certezza c’è: quando c’è qualcosa da vincere, il baseball delle Due Torri, per competenza, programmazione ed entusiasmo non è secondo a nessuno.

il presidente della UnipolSai, Pierluigi Bissa, con il patron della Fortitudo, Stefano Tedeschi
il presidente della UnipolSai, Pierluigi Bissa, con il patron della Fortitudo, Stefano Tedeschi

Saputo e il Bologna

"Ci siamo incontrati – dice Bissa – con il proprietario del Bologna. E abbiamo parlato. E’ interessato ai progetti che abbiamo per il Falchi. E’ un’area bellissima, che può valorizzare ulteriormente il lungo Savena. Ci stiamo lavorando".

La Fortitudo di Tedeschi

"Ho parlato anche con la nuova proprietà della squadra di basket – aggiunge Bissa –. Sono interessati anche loro. Magari a una palestra, per allenarsi. Vedremo, vogliamo rendere più appetibile e fruibile la zona. Non solo per chi ama il baseball, ma anche per le scuole al mattino o, semplicemente, per chi abita in zona".

Il Falchi del futuro

"Gli impianti sono fondamentali – incalza il presidente – per garantire continuità ai club. Ci sono dei lavori e, proprio in questi giorni, avremo delle risposte sui costi che dovremmo affrontare per rendere più bella la zona. L’idea è non solo di migliorare l’impianto, ma creare anche una palestra, che consenta a noi (o alla Fortitudo basket, ndr) di allenarci al coperto. E magari una foresteria. Ogni anno spendiamo migliaia di euro per gli appartamenti per i giocatori stranieri. Una foresteria rappresenterebbe un investimento. Così come un’area ristorante da almeno 200 posti. Il dialogo con l’amministrazione, che è proprietaria dell’impianto, prosegue. L’ideale sarebbe poter disporre della gestione della struttura per lungo tempo. Per ammortizzare le spese, però, servirebbero tempi lunghi. Per capirci, 5-10 anni sono un intervallo ristretto. Dovremo parlare di almeno 25".

La nuova Champions

"La rinun cia quest’anno alla Coppa dei Campioni è stata dolorosa. Siamo reduci da una riunione per cambiare il format. Otto squadre, due gironi. E impegni infrasettimanali. L’idea è avere un prodotto appetibile – commenta Bissa – che garantisca maggiore visibilità rispetto a quella settimana nella quale, finora, si consumava la Coppa dei Campioni".

Il segreto della Fortitudo

"Noi partiamo sempre per vincere in ogni competizione – attacca il manager, Lele Frignani –. Non sempre ci si riesce, ma ci siamo. Siamo una grande famiglia. Spesso, nel baseball, si guarda alle statistiche personali, per spuntare, magari, un migliore contratto l’anno successivo. Chi viene qua, con noi, sa che ragioniamo in termini di gruppo, non di individualità. Evidentemente la formula piace. Perché spesso si vince. E chi viene in Fortitudo rimane attaccato a questi colori".

La sfida con Parma

"Non c’erano vendette da consumare – aggiunge Frignani ripensando alla semifinale –. Ma volevamo sistemare qualcosa che negli ultimi due anni non c’era riuscito. Volevamo sbloccarci. Ci siamo riusciti".

Uno scudetto unico

"Il titolo più bello racconta capitan Dobboletta – per me resta quello del 2020. Con San Marino eravamo con le spalle al muro. Stavamo perdendo 8-0 e ci siamo rialzati. Incredibile. E pazienza se quella volta mi sono infortunato. Quello di quest’anno invece è unico. Il bilancio di questo playoff è incredibile: 11 vittorie, nessuna sconfitta. Nessuno potrà fare meglio. Al massimo eguagliarci".

Obiettivo Nettuno

"La squadra laziale ha vinto 17 scudetti – commenta Frignani –. Noi siamo a 14. Non so se e in quanto tempo si possa raggiungere e superare Nettuno. Certo che da quando ho preso in mano il gruppo, nel 2016, abbiamo vinto cinque scudetti. Vogliamo continuare".

Tricolore incredibile

"Sì, incredibile per come è arrivato – prosegue Bissa –. La società ha lavorato bene, abbiamo costruito una bella squadra. E l’abbiamo potenziata al momento opportuno. Bravi tutti".

Il Longbridge e i giovani

"Parma quest’anno ha investito molto. Ha scelto la strada dell’all-in, senza però conquistare nulla – dice Frignani –. Noi ci siamo mossi bene e investiamo sui giovani. Fortitudo e Longbridge sono legate. Abbiamo la possibilità di far giocare i nostri giovani. E questi una volta cresciuti possono arrivare in prima squadra".

La Nazionale

"Colpa degli stranieri? Il nono posto agli Europei è un punto basso per la nostra nazionale – sottolinea Frignani che ha preso parte ai Giochi Olimpici di Sydney e Atene con la maglia azzurra –. Ma la responsabilità non è degli stranieri. Siamo andati male con l’under 13, under 15, under 18 e under 21. E’ il sistema che va ripensato. E la Fortitudo c’è".

Il 2024

"Credo che la formula del campionato – osserva Bissa – non cambierà. Ci sono le elezioni federali di mezzo. C’è stata anche una forte spaccatura. Forse servirebbe una decisione coraggiosa e impopolare. In ogni caso noi siamo pronti: si cambia spesso? Ci siamo adeguati perché siamo pronti a ogni evenienza".

Sorridono, scherzano, sembrano i tre moschettieri che in realtà erano quattro. E il quarto moschettiere, in casa Fortitudo, per questo 2023, è tricolore. E si chiama scudetto.

Ha collaborato Filippo Mazzoni

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