Ht Bologna, finalmente la A1. La favola della famiglia Amorosini

Hockey prato donne Ilaria è la capitana della squadra, mamma Stefania la presidente, papà Pietro il tuttofare

di ALESSANDRO GALLO
9 giugno 2024

Ht Bologna, finalmente la A1. La favola della famiglia Amorosini

Colpo grosso della famiglia Amorosini. L’Hockey Team Bologna dà spettacolo nel concentramento di Pistoia e conquista la promozione nel campionato di A1 di hockey su prato donne. Il top, in questo contesto, è il torneo élite, ma Bologna, dopo i fasti degli anni Novanta, torna ai vertici della specialità grazie all’entusiasmo e alla passione della famiglia dell’hockey delle Due Torri, gli Amorosini, appunto.

A Pistoia la squadra ottiene un doppio successo: 2-0 sul Cus Cagliari e 6-1 sull’Hc Genova. Risultato promozione in A1 grazie a un gruppo dove le stelle si mescolano alle giovani che, negli anni passati, hanno vinto titoli nelle categorie baby.

La squadra dell’Hockey Team Bologna è composta da Denissa Stamati, Agustina Cano, Ilaria Amorosini (capitano), Rachele Isler, Sofia Tamburini, Rebecca Soncini, Ana Reyes, Ida Panieri, Stefania Spagnulo, Rebecca Villa, Vernice Ciaurro, Stefania Iannuzzi, Charlotte Van Der Meijs. Nello stesso gruppo, assenti giustificate nell’ultimo concentramento, Maria Stella Vinci, Liliana Paronuzzi ed Elisa Panieri (gemella di Ida).

Gli allenatori della squadra sono Facundo Franco e Franco Bascope. Presidente della squadra, nonché giocatrice, è Stefania Spagnulo, che è poi anche la moglie di Pietro Amorosini, l’anima dell’Hockey Team.

La giocatrice di riferimento è Ana Reyes che, nell’ultimo concentramento, è stata premiata quale miglior giocatrice delle finali.

Il cervello del gruppo? Ilaria Amorosini (figlia di Pietro e Stefania) che, nel tempo libero che gli concede la squadra, è un punto di riferimento del centro sportivo Barca, ovvero il quartier generale della società, nonché arbitro internazionale (di hockey su prato) che, dopo aver diretto incontri a Mondiali ed Europei, potrebbe approdare direttamente ai Giochi Olimpici.

Altri segni particolari? "Siamo particolarmente soddisfatti – dice Pietro Amorosini, che nell’hockey è presidente, custode, magazzinieri, autista e factotum – perché era dagli anni Novanta che Bologna non arriva così in alto. Stiamo lavorando con entusiasmo per favorire l’ingresso in squadra delle giovani generazioni e perché la squadra concluda il suo percorso nell’élite".

Alle finali c’erano più di duecento persone, molte delle quali provenienti dalla vicina Bologna. Ma la saga della famiglia Amorosini non è ancora finita. Perché il secondogenito di famiglia, Mattia, classe 1999, è appena stato promosso, con il suo club, Schc, nella Topcompetie olandese, che sarebbe poi la massima espressione del campionato orange, uno dei migliori campionati a livello europeo.

E Mattia, manco a dirlo, che quando il tempo glielo permette, dà una mano anche alla squadra di famiglia, l’Hockey Team Bologna, è il primo italiano di tutti i tempi a raggiungere questo livello eccezionale. Uno con un talento così, meriterebbe la soddisfazione di prender parte ai Giochi Olimpici. Non è detto che, con un pizzico di fortuna, non ci riesca.

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