Il PalaDozza tifa Pamela: "Sarà un vero spettacolo. Che riscatto per noi donne"

Malvina si gioca il titolo europeo ’Ebu silver pesi leggeri’: "Ma non sento pressioni". La pugile della Bolognina Boxe sul ring di Piazza Azzarita il 5 aprile contro Porter.

di GIANLUCA SEPE -
20 gennaio 2024
Il PalaDozza tifa Pamela: "Sarà un vero spettacolo. Che riscatto per noi donne"

Il PalaDozza tifa Pamela: "Sarà un vero spettacolo. Che riscatto per noi donne"

Un ring al centro del PalaDozza. Là dove negli ultimi anni ci si contende una palla a spicchi e si prova a fare canestro, ecco le corde tese e due figure rapide, coi guantoni a scambiarsi colpi. A 14 anni dall’ultima volta il Madison Square Garden di Piazza Azzarita avrà un quadrato al centro del parquet e una città intera a tifare per Pamela Malvina Noutcho Sawa, la pugile infermiera della Bolognina Boxe che il 5 aprile inseguirà la cintura Ebu Silver Pesi Leggeri contro la britannica Jordan Baker Porter. Il conto alla rovescia è iniziato e la trentunenne bolognese d’adozione sta già preparando la grande sfida.

Mancano poco più di due mesi alla sfida per il titolo europeo, come si sente?

"Siamo già in preparazione. Cerchiamo di immaginare come costruire l’incontro, la tattica da seguire contro l’avversaria. Sarà una sfida aperta perché ha pochi match in più ma viene dalla scuola inglese, e quindi dovrò essere brava a mantenere la distanza giusta, come mi ha già suggerito il maestro Palmieri".

E Alessandro Danè invece?

"E’ molto elettrizzato. Sia per l’allenamento sia perché quando prepariamo questi incontri gli sembra sempre di giocare a scacchi, immaginare come l’altro maestro stia preparando il match e quindi cercare la giusta tattica. E poi per la serata da organizzare. Sarà una vera festa, non soltanto per l’incontro e gli altri match visto che ci saranno anche altri due pro della Bolognina, Daniel Quiroz e Kevin Mustafaj, ma anche per una serie di attività che abbiamo in mente per intrattenere il pubblico".

Il clou però sarà Malvina-Porter, un titolo europeo femminile in quello che è stato il tempio della boxe bolognese.

"E’ davvero un onore, questa cosa mi agita un po’, ma non sento comunque troppa pressione. Spero di fare un ritorno col botto affinché questo possa diventare un appuntamento nei prossimi anni. Penso a come siano cambiati i tempi, 30 anni fa qui si combattevano solo incontri maschili e ora ci sarà la sfida per una cintura europea femminile. Segno che qualcosa si muove".

Troppo in fretta o troppo velocemente?

"Se si parla della mia carriera, sento di aver fatto le tappe nei tempi giusti. 4 match nel 2022 per prendere le misure tra i professionisti, con il titolo italiano nel 2023 ho dimostrato di potermela giocare con tutti e questo è l’ennesimo scalino per vedere fin dove posso arrivare, affronto ogni tappa con i tempi giusti, non sento di andar veloce"

Per la cittadinanza invece è stato il contrario, non crede?

"Tra meno di tre mesi salirò sul ring per la cintura europea, questo mi fa capire quanto conti davvero essere finalmente italiana per lo Stato. Sono sempre stata una che considerava quello un pezzo di carta. Averla avuta però mi ha fatto capire quanto questo possa farti cambiare la vita, la cittadinanza non è solo un pezzo di carta, oltre a farti capire che non appartieni solo a questo posto, ti fa capire un sacco di cose. Con i vari cambiamenti di legge il permesso di soggiorno diventava complicato, spesso penso a come avrei fatto se fossi ancora qui ad aspettarla. E mi convinco sempre di più che conta. Non deve essere tolta ai ragazzini che stanno crescendo e nascendo in Italia, non bisogna farli sentire persone senza uno Stato".

Le sue vittorie hanno dato una scossa all’iter. Come ha visto questa accelerata?

"Secondo me è un lato negativo, perché alcuni mi fanno sentire una privilegiata, invece non dovrebbe essere così: pago le tasse, vivo qui e lavoro, dovrebbe essere una cosa abbastanza lineare. Invece avere la cittadinanza è sembrata una gara a tappe".

Eppure il 5 aprile ci sarà lei al PalaDozza. Qual è il clima in palestra?

"Sono molto carichi. Abbiamo sudato tutti insieme e vedere che comunque sto riuscendo nei miei obiettivi è una dimostrazione che non bisogna essere supereroi, con impegno e determinazione, con il lavoro costante, si riesce ad arrivare lontano. Molti ora sono ispirati".

E al Maggiore sono pronti a seguire le sue gesta sul ring?

"Ho chiesto a mezzo ospedale di venire. Ho detto di scrivere sulle porte ’Pronto soccorso chiuso per impegno sportivo’ (ride, ndr). Ovviamente sto scherzando ma tutti sono pronti a prenotare, avrò tante persone che tiferanno per me, mi stanno chiedendo come organizzarsi e avere i biglietti".

Come pensa andrà a finire?

"In ogni caso spero sarà uno spettacolo. Voglio restituire qualcosa alla mia città, che questo sia una vetrina per la boxe. Non devo per forza vincere per mantenere l’imbattibilità. Se scenderò dal ring sconfitta non sarà un dramma. Questo non significa che non punti alla cintura. Darò il massimo, sempre con il sorriso".

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