Ippica. San Rossore, un Santo Stefano di grandi corse
Due appuntamenti importanti: i premi "Piazza dei Miracoli" e "Goldoni". Altra bella corsa il "Carlo Lawiev"
Il campo scarno non deve trarre in inganno. Il successo di Brillantissime (M.Arras) nel premio “Palazzo Blu” di domenica scorsa a San Rossore ha messo in evidenza un puledro che potrebbe aspirare a salire in alto. E’ stata questa anche l’impressione del suo trainer Stefano Botti. Un altro soggetto interessante è apparsa la femmina Tindari (G. Ercegoic) che ha vinto l’altra condizionata in programma, il premio “Mostra Kashushika Hokusai”. In un pomeriggio metereologicamente terribile sono anche da segnalare i successi di Ottanese (C. Colombi) nel premio “Palazzo Gambacorti” e di Newport Bay” (S.R. Saiu) nel premio “Antonietta Guardati” con la tradizionale distribuzione di ceste di dolciumi offerte ai vincitori dal bar “Enrico”, sponsor della corsa.
Ma oggi dobbiamo parlare del convegno di Santo Stefano che presenta un programma di grande livello soprattutto grazie a due corse: i premi “Piazza dei Miracoli” e “Goldoni”. La dichiarazione dei partenti avverrà questa mattina ma poiché i quotidiani, storicamente, non saranno in edicola né il 24 né il 25 dicembre, non siamo in grado di anticipare ai lettori i nostri favoriti. Parleremo perciò del programma della giornata che è di gran lusso. Quest’anno alla quinta edizione pisana, la corsa Listed “Piazza dei Miracoli” è un ’dono’ che proviene dall’ippodromo romano delle Capannelle dove questa prova, molto prestigiosa, era conosciuta da molti anni come premio “Villa Borghese”. Si tratta di una Listed sui 2200 metri, ultimissima occasione dell’anno per i cavalli (quelli buoni) dotati di muscoli e polmoni d’acciaio. Anche i puledri hanno la loro bellissima chance per concludere bene l’anno, cioè il 27° premio “Goldoni”, Handicap Principale sulla distanza dei 1500 metri. Superfluo ripetere che il “Goldoni” celebrato con questa corsa non è il famoso commediografo, che pure visse per alcuni anni a Pisa, ma il cavallo di Thomas Rook che, con la monta del figlio Berti, vinse il Derby Reale del 1896.
Un’altra bella corsa è il premio “Carlo Lawiev”, handicap sulla distanza dei 1750 metri. E’ la prima volta che questo nome compare in un programma sul Prato degli Escoli: un riconoscimento al secondo presidente nella storia dell’Alfea, l’uomo che subentrò nel 1912 al defunto Giacinto Fogliata. Carlo Lawiev restò ai vertici dell’Alfea fino al 1929 allorché gli subentrò il conte Giuseppe Giuli (era il proprietario dell’edificio sul lungarno Gambacorti che mezzo secolo dopo sarà chiamato “Palazzo Blu”). Altre corse sono dedicate a personaggi della società ippica pisana. Così il premio “Garibadi Spighi”, che fu per molti anni (1929-1965) presidente della società Alfea.
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