’Jimmy il Fenomeno’ che ha incantato a Dubai. Genovali decisivo nell’ItalBeach al Mondiale

Doppietta (e autorete) per il jolly viareggino nella finale persa col Brasile: "Siamo stati un gruppo incredibile, giocandocela fino in fondo"

28 febbraio 2024
’Jimmy il Fenomeno’ che ha incantato a Dubai. Genovali decisivo nell’ItalBeach al Mondiale

’Jimmy il Fenomeno’ che ha incantato a Dubai. Genovali decisivo nell’ItalBeach al Mondiale

Nella spettacolare Italia del beach soccer che ci ha fatto sognare, specialmente a Viareggio visti i 6 “nostri“ giocatori sui 12 del gruppo azzurro, prendendosi un altro argento Mondiale hanno spiccato le prestazioni del jolly di fascia Gianmarco Genovali: le sue giocate, soprattutto in semifinale e in finale, sono rimaste negli occhi di tutti.

’Jimmy’ che Mondiale è stato?

"Un’esperienza unica. Sia a livello organizzativo che mediatico è qualcosa di davvero speciale, che ti lascia sensazioni che altre competizioni non ti possono dare. Ringrazio tutto lo staff e il gruppo che è stato incredibile".

Il seguito è stato notevole.

"Siamo stati seguiti dall’Italia e sentivamo il calore a distanza... ma anche da tantissimi italiani che erano a Dubai e che vivono lì. In molti sono venuti a sostenerci durante le nostre gare e questo tifo c’ha dato tanta carica. C’erano Marco Materazzi e Antonio Conte che non si perdevano una partita. Mister Conte in particolare ci è venuto a spronare con tutta la sua grinta temperamentale. E poi è stato bello confrontarsi con tante realtà non europee che non avevamo mai affrontato prima, essendo noi un gruppo che per 9/12 non aveva mai fatto un Mondiale".

C’è un aneddoto particolare?

"Ogni mattina in hotel prima delle partite era ormai diventato un rito, dopo la consueta seduta di stretching col preparatore atletico, fare una sorta di “visualizzazione mentale“ stando a luci spente, con musica rilassante in sottofondo, e pensando intensamente che avremmo vinto noi il Mondiale, “vedendolo“ nella nostra testa. E credo ci abbia spinto tanto nell’arrivare fino in fondo. Avevamo iniziato già dai raduni di gennaio a lavorarci su".

E veniamo alla finale...

"Col Brasile sapevamo sarebbe stata tostissima. Loro è come se fossero un “Dream Team“ del beach soccer. Essersela giocata sino alla fine e a viso aperto con tali super-campioni di questa disciplina è qualcosa che fa soddisfazione... anche se poi, specialmente lì per lì, ha prevalso l’amarezza di aver perso la partita. Personalmente sono contento di aver fatto doppietta in finale... però non mi do pace per quell’autorete che mi ha fatto rosicare, ma in questo sport capitano situazioni simili a causa delle buche nella sabbia: ho fatto un retropassaggio non preciso ad Andrea (Carpita, ndr) e la palla che pareva potesse uscir fuori ha cambiato direzione ed è entrata nella nostra porta con rimbalzo stranissimo. Ma la squadra è stata brava a reagire".

La giocata più emozionante?

"Quella con l’assist che ho fatto per il gol del 3-3 di testa di Zurlo nella semifinale contro la Bielorussia. E poi sbloccare la finale Mondiale, segnando io l’1-0 della partita, è stata un’altra bella botta d’adrenalina".

Simone Ferro

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